Grace Kelly, la storia e la vita di un’icona di stile e fascino senza tempo

Passano gli anni, ma Grace Kelly continua ad essere un'icona di stile e bellezza. Ispira canzoni come quella del cantante Mika, ma anche film, come quello interpretato da Nicole Kidman e molto altro. Ecco i segreti del fascino di questa Principessa senza tempo

Grace Kelly

La grazia che l’ha contraddistinta, era insita nel suo nome. Grace Patricia Kelly nacque a Filadelfia il 12 novembre 1929 e si spense a Monaco, il 14 settembre 1982, in un tragico incidente stradale. Modella, attrice, Principessa, ma prima di tutto donna dallo charme e fascino indimenticabile. Ancora oggi i capi che indossava sono un must-have per tantissime donne. I suoi accessori, i suoi gesti misurati, continua fonte d’ispirazione per stilisti e fotografi. Nicole Kidman che l’ha impersonata ha detto di lei: “Ho imparato ad amarla, perché lei aveva un’anima bellissima”. Ma quali erano i segreti della sua bellezza? Altera ed eterea, Hitchcock la definì “ghiaccio bollente” per il suo innato esprìt glamour.  Il suo guardaroba era composto da un mix di capi e accessori riconoscibili: le gonne a ruota o a tubo bon ton, i pantaloni stile Capri e le camicie dal taglio maschile i foulard e gli occhiali da sole maxi l’accessorio cult? L’immancabile borsa di Hermès che usò per coprire in pubblico il pancione quando era in attesa di Carolina di Monaco e che divenne poi la Kelly di Hermès, ancora oggi una delle It Bag più amate
Il suo abito da sposa, disegnato dalla costumista Helen Rose, ha fatto la storia; persino Kate Middleton si è ispirata al vestito di Grace per le nozze con William. Anche i costumi che indossava sul set, come il vestito bianco e nero indossato nel film La finestra sul cortile, è diventato uno dei più celebri della storia del cinema, conosciuto come Paris Dress. L’abito che indossò alla consegna degli Oscar, quando vinse come migliore attrice per il film La ragazza di campagna, è considerato – ad oggi – uno dei più belli mai visti su un red carpet degli Oscar. Il long dress di seta color acquamarina era stato realizzato dalla costumista Edith Head, l’abito è stato esposto al Victoria&Albert Museum di Londra. 
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Grace Kelly e Ranieri di Monaco, la storia

Grace prima del Principe Ranieri ha avuto diversi amori hollywoodiani: con gli attori Gary Cooper, Clark Gable, Bing Crosby, Ray Milland, Burt Lancaster, William Holden e Jean-Pierre Aumont e con lo stilista Oleg Cassini. 
Il 18 e 19 aprile 1956 con una doppia cerimonia, sia civile che religiosa, sposava Ranieri di Monaco III. I due si erano conosciuti a Cannes qualche anno prima, galeotta la proposta del fotografo Pierre Galante, che aveva chiesto all’attrice di posare per  un servizio nei giardini del Palais Princier a Montecarlo. Dopo quell’incontro lui la corteggiò molto, qualche mese dopo, a Capodanno, le chiese la mano con un anello di fidanzamento Cartier di diamanti e rubini; in seguito, le regalò un altro anello più grande, dopo aver visto che ad Hollywood andava di moda così. La Kelly iniziò a fare la Principessa, passava molto tempo nel Principato di Monaco e si allontanò dalla recitazione, rifiutando diversi copioni, anche da Hitchcock, di cui era la musa. Si concentra sulla famiglia che diventerà numerosa con l’arrivo dei tre figli: Caroline, Alberto e Stephanie. Anni più tardi, Grace disse del Principe: “Quando sposai Ranieri scelsi l’uomo e non ciò che rappresentava. Mi innamorai di lui, non dei suoi titoli”.
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Grace Kelly, il matrimonio

È stato definito il “matrimonio del secolo”: lui il Sovrano di un piccolissimo Principato, lei nell’Olimpo delle attrici più belle ed eleganti del ‘900. Un incontro fortunato, un matrimonio felice nonostante gli alti e bassi che qualsiasi coppia vive e i primi problemi con le scelte dei figli, in primis Stephanie, che mamma Grace adorava, ma di cui non condivideva le scelte, soprattutto in fatto di uomini. Era il 19 aprile del 1956, il mondo si fermò di fronte a quelle immagini meravigliose di lei all’altare. Radiosa, solare, una Principessa perfetta.
Grace partì da New York in nave il 4 aprile del 1956 per arrivare a Monaco per il suo matrimonio, con lei cinquanta persone tra amici e parenti e ben sei damigelle, il numero delle valigie, poi è davvero impressionante, ben ottanta. Le cerimonie durarono due giorni, ricevettero le delegazioni di quaranta Paesi per gli auguri. Il rito religioso si svolse nella Cattedrale di San Nicola.

Grace Kelly, l’incidente e la morte

La notte del 14 settembre del 1982, il triste annuncio di Telemontecarlo scosse il Principato: Grace Kelly era morta in un’incidente d’auto. Era la mattina del 13 e Grace, che di solito non guidava, decise di farlo perché doveva portare in macchina abiti e accessori che le servivano per degli eventi. Non c’era spazio sui sedili posteriori per sedersi, lì decise di adagiare i capi per non farli sgualcire. Si mise alla guida e accanto a lei, c’era la figlia Caroline. Ad un certo punto Grace perse il controllo dell’auto che caduta in un dirupo si capovolse diverse volte. Per l’attrice non ci fu nulla da fare, la figlia si salvò riportando delle ferite. Molto tempo dopo, in seguito anche a teorie di sabotaggio dell’auto, prontamente smentita dalla perizia dei meccanici che il Principe Ranieri di Monaco chiamò, la notizia secondo la quale Grace perse il controllo dell’auto in seguito ad un malore, molto probabilmente un lieve ictus.  Venne indetto il lutto cittadino nei giorni a seguire, il funerale di Grace Kelly venne celebrato il 18 settembre nella Cattedrale di Monaco e giunsero i rappresentati di stato di tanti Paesi, erano presenti anche la Principessa Lady Diana, l’attore Cary Grant e Nancy Reagan. L’evento venne trasmesso in diretta e seguito da cento milioni di telespettatori.

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Come dicevamo, moltissima attenzione Suscita, ancora oggi, lo stile di Grace Kelly. Gli abiti e gli accessori da lei indossati vengono esposti nei musei, collezionati, ispirano stilisti e donne dello spettacolo, persino Kate Middleton in qualche modo cerca di emularla, senza dimenticare Charlene Wittstock, moglie di Alberto di Monaco. In realtà, è praticamente impossibile avvicinarsi alla sua bellezza. La principessa aveva dei lineamenti perfetti, messi in risalto da un trucco leggero e sofisticato. Era alta 169 centimetri. Ci sono dei capi feticcio a cui possiamo guardare, per aggiungere anche al nostro guardaroba un po’ del glamour firmato Grace Kelly, certo non possiamo permetterci una Kelly di Hermès, ma un modello simile, perché no! Ecco i capi più amati da Grace Kelly:
  • L’abito da cocktail anni ’50 con gonna a ruota
  • Il cardigan bon ton o il twin set in maglia
  • I pantaloni Capri
  • Il foulard
  • La Kelly di Hermès
  • Gli occhiali da sole cat-eye
  • I guanti bianchi
  • La collana di perle
  • L’acconciatura ad onde 
  • Il rossetto rosso

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I film di Grace Kelly

Tantissime le pellicole girate da Grace Kelly, alcune indimenticabili, e seppure avesse interrotto la sua carriera d’attrice per dedicarsi alla vita da principessa, riuscì a vincere la tanto ambita statuetta dell’Oscar. Correva l’anno 1954 e l’intepretazione per cui venne premiata fu quella di Ragazza di Campagna. L’ultimo film dell’attrice è rimasto incompiuto
 
Ecco la filmografia di Grace Kelly
  • 14ª ora (Fourteen Hours), regia di Henry Hathaway (1951)
  • Mezzogiorno di fuoco (High Noon), regia di Fred Zinnemann (1952)
  • Mogambo, regia di John Ford (1953)
  • Il delitto perfetto (Dial M for Murder), regia di Alfred Hitchcock (1954)
  • La finestra sul cortile (Rear Window), regia di Alfred Hitchcock (1954)
  • La ragazza di campagna (The Country Girl), regia di George Seaton (1954)
  • Fuoco verde (Green Fire), regia di Andrew Marton (1954)
  • I ponti di Toko-Ri (The Bridges at Toko-Ri), regia di Mark Robson (1954)
  • Caccia al ladro (To Catch a Thief), regia di Alfred Hitchcock (1955)
  • Il cigno (The Swan), regia di Charles Vidor (1956)
  • Alta società (High Society), regia di Charles Walters (1956)
  • Rearranged (1982) – incompleto

 

Grace Kelly, il primo successo di Mika: testo e traduzione

Come dimenticare la canzone che ha reso famoso il cantante di origine libanese Mika, intitolata appunto Grace Kelly e che vuole essere una sorta di provocazione rispetto a coloro che cercano di diventare famosi a tutti i costi e sono disposti a cambiare pur di riuscirci. Sottolineando, inoltre, quanto a lui fosse capitato, ovvero, la richiesta da parte delle case discografiche di cambiare la sua immagine, pena il rifiuto dei suoi lavori. Il brano fa parte dell’album Life in Cartoon Motion ed è stato un successo globale, tanto da rimanere al primo posto nelle classifiche di vendita per ben cinque settimane. Mika non è sceso a compromessi e questa canzone è diventata un po’ il suo manifesto, ecco il testo in inglese:

Do I attract you?
Do I repulse you with my queasy smile?
Am I too dirty?
Am I too flirty?
Do I like what you like?
 
I could be wholesome
I could be loathsome
I guess I’m a little bit shy
Why don’t you like me?
Why don’t you like me without making me try?
 
I try to be like Grace Kelly
But all her looks were too sad
So I try a little Freddie
I’ve gone identity mad!
 
I could be brown 
I could be blue 
I could be violet sky
I could be hurtful
I could be purple
I could be anything you like
Gotta be green
Gotta be mean
Gotta be everything more
Why don’t you like me?
Why don’t you like me?
Why don’t you walk out the door!
 
How can I help it?
How can I help it?
How can I help what you think?
Hello, my baby 
 
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