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Nascite, in Italia sempre meno figli: ma crescono i matrimoni

Il calo di natalità, secondo l'Istat, è dovuto alla continua diminuzione della fecondità e alla diminuzione della popolazione femminile in età riproduttiva

In Italia si fanno sempre meno figli. Nel 2022 sono stati registrati 393mila nuovi nati, quasi 7mila in meno rispetto all’anno precedente e 183mila in meno rispetto al 2008, anno in cui il numero dei nati registrò il più alto valore dall’inizio degli anni Duemila. Il calo di natalità, secondo il report “Popolazione residente e dinamica demografica” dell’Istat, è dovuto alla continua diminuzione della fecondità e alla diminuzione della popolazione femminile in età riproduttiva (dai 15 ai 49 anni).

Aumenta il numero dei morti

A fronte del calo delle nascite, in Italia è aumentato il numero delle persone decedute. Nel 2022 i morti sono stati 715mila, quasi 14mila unità in più rispetto all’anno precedente. Il più alto numero di decessi si è avuto durante i mesi più freddi, gennaio e dicembre, e in quelli più caldi, luglio e agosto. In questi soli quattro mesi si sono rilevati 265mila decessi, quasi il 40% del totale, dovuti soprattutto alle condizioni climatiche avverse che hanno penalizzato, nella maggior parte dei casi, individui anziani e/o fragili.

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Sale l’età media della popolazione

La crescita dei decessi è intrinsecamente legata all’aumento dell’età media che, a fine 2022, è stata di 46,4 anni. L’anno precedente era pari a 46,2 anni. L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno che interessa l’intero territorio italiano, sebbene con una certa variabilità. La Campania, con un’età media di 43,9 anni, è la regione più giovane, mentre la Liguria, con un’età media di 49,5 anni, è quella più anziana.

In Italia meno di 59 milioni di residenti

Al 31 dicembre 2022 la popolazione italiana ammontava a 58.997.201 residenti. Rispetto al 2021, si è registrata una diminuzione di 32.932 individui. Questo calo è stato causato da una dinamica demografica ancora negativa, pari a -179.416 persone, e da un recupero censuario pari a +146.484 persone. Tuttavia, la diminuzione della popolazione è stata contenuta grazie alla dinamica positiva della popolazione straniera. Gli stranieri censiti sono infatti 5.141.341, con un’incidenza sulla popolazione residente dell’8,7%2.

Al Nord la maggior parte degli stranieri residenti

Nel Nord Italia risiedono la maggior parte degli stranieri residenti, il 58,7% (circa 3 milioni). In particolare, il Nord-ovest, con oltre un terzo dei cittadini stranieri censiti, è l’area con la maggiore presenza di stranieri. Il Centro accoglie quasi il 25,0% di stranieri, mentre il Sud e le Isole, rispettivamente, l’11,9% e il 4,7%.

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Matrimoni in aumento

Nel 2022, in Italia, sono stati celebrati 189.140 matrimoni, il 4,8% in più rispetto al 2021 e il 2,7% in più rispetto al 2019, anno precedente la crisi pandemica durante la quale molte coppie hanno rinviato le nozze. Secondo il Report dell’Istat, nei primi nove mesi del 2022 i dati provvisori indicano un lieve aumento dei matrimoni (+4,8%) dovuto esclusivamente alla crescita dei matrimoni civili (+10,8%). Tuttavia, nei primi otto mesi del 2023 i dati provvisori indicano una nuova diminuzione dei matrimoni (-6,7%) rispetto allo stesso periodo del 2022. Le unioni civili, invece, crescono in misura marcata (+32%).

Le donne sono più degli uomini

Nel nostro Paese le donne rappresentano il 51,2% della popolazione residente, superando gli uomini di 1.367.537 unità. Il rapporto di mascolinità (il rapporto percentuale tra le componenti maschile e femminile della popolazione) è pari a 95,5 uomini ogni 100 donne. Il peso della componente femminile è progressivamente maggiore man mano che cresce l’età, per via della maggior longevità femminile. Se nelle classi di età più giovani (fino alla classe 35-39 anni) si registra una leggera prevalenza della componente maschile, si raggiunge l’equilibrio tra i sessi nella classe 40-44 e, progressivamente, si rileva una presenza sempre maggiore di donne a partire dalla classe 45-49 che esplode tra i grandi anziani.

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Roma il Comune più grande, Morterone il più piccolo

Roma, con 2.755.309 residenti, è il Comune più grande d’Italia, mentre Morterone (in provincia di Lecco), con appena 32 abitanti, continua a essere quello più piccolo. Il 61,3% dei 7.904 Comuni italiani (4.843) perde popolazione rispetto all’anno precedente, mentre un leggero incremento si osserva solo in 2.936 Comuni dove risiedono circa 28 milioni 325mila persone, il 48% della popolazione a fine 2022.

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