Ragazza al lago che guarda il panorama

5 film che ci fanno riscoprire il senso più alto della solitudine

La solitudine può rappresentare un momento triste, ma può anche donare un senso di pace e tranquillità. Ecco cinque titoli da recuperare, per comprendere diverse eccezioni di questa condizione umana.

La solitudine potrebbe sembrare un argomento insolito per il cinema, qualcosa di cui non parlare apertamente.

Eppure si tratta di un sentimento fondamentale dell’essere umano, strettamente legato al nostro desiderio di amore, compagnia o semplicemente comprensione.
La solitudine nella sua accezione più alta e contemplativa della vera essenza dell’essere umano, è stata la protagonista di numerose trasposizioni cinematografiche: spaziando dai film classici a commedie più commerciali.
Un concetto, quello della solitudine, spesso frainteso che invece può essere analizzato da diverse prospettive e compreso in un significato più olistico.
L’isolamento può essere spiacevole a volte, ma può anche darti un senso di pace e tranquillità.

Sebbene la solitudine sia spesso associata al dolore e alla mancanza di connessione sociale, può anche essere uno strumento per aiutare a capire dove risiede veramente la tua felicità.

Abbiamo raccolto in quest’articolo, cinque film che trattano il tema della solitudine che dovresti recuperare per comprendere e accettare anche questa condizione umana senza considerarla solo un’esperienza del tutto negativa.

Into the Wild

Scritto e diretto da Sean Penn nel 2007, Into the Wild è tratto dall’omonimo romanzo biografico di Jon Krakauer edito nel 1996.
Il film racconta la vera storia di Christopher McCandless, un giovane ragazzo americano che aveva sempre desiderato la libertà e la solitudine. Dopo essersi laureato, decide di iniziare a viaggiare credendo che fosse l’unico modo per raggiungere la massima felicità.
Il suo viaggio aveva l’obiettivo di raggiungere le terre selvagge dell’Alaska.
Quando inizia a vivere la vita da solo e a sperimentare diversi disastri, si rende conto che la felicità si trova in realtà nel calore degli altri e nella condivisione. Comincia a sentire la mancanza della sua famiglia, della sua casa e di tutte le persone che lo amano e si prendono cura di lui.
Anche se ha un finale un po’ triste, è ancora uno dei migliori film sulla solitudine perché ci insegna che la vita è più bella e piena se condivisa con gli altri.

Cast Away

Se ti sei chiesto come ci si sente a essere l’unica sopravvissuta a un incidente aereo e vivere su un’isola disabitata, allora questo film fa per te.
Cast Away è un film drammatico sulla sopravvivenza con Tom Hanks, Helen Hunt e Nick Searcy.
Racconta la storia di un dirigente operativo di FedEx che rimane bloccato su un’isola deserta nel Pacifico meridionale dopo un fatale incidente aereo. La trama ruota attorno alle vicissitudini che deve affrontare nel tentativo di sopravvivere e ritrovare la strada di casa.
Mentre il film enfatizza la sopravvivenza, descrive anche cosa significa essere soli, senza nessun contatto umano, in un luogo sconosciuto.

Her

Her è un film che racconta la vita di una persona che ha vissuto la maggior parte del suo tempo da sola. Il film è ambientato a Los Angeles, dove Theodore Twombly vive e lavora come scrittore professionista per persone che non sono in grado di scrivere le proprie lettere.

Per placare la sua solitudine, acquista un sistema operativo con un assistente virtuale alimentato dall’intelligenza artificiale: Samantha.
Theodore, ben presto, sviluppa un senso di dipendenza e infatuazione nei confronti di Samantha. Affascinato da quanto l’intelligenza artificiale può apprendere, i suoi sentimenti s’intensificano e l’infatuazione si trasforma in amore, poiché Samantha sembra una persona reale, capace di provare emozioni.

Tuttavia, Theodore, alla fine, si renderà conto che Samantha non sarà mai in grado di provare emozioni reali.
Her affronta il tema della solitudine in un senso più ampio e globale, quello cui siamo soggetti nella nostra epoca. È l’essere umano, poiché specie che si evolve, a essere irrimediabilmente solo e alienato.

Lost in Translation

Durante i viaggi all’estero, quando la lingua parlata nel luogo non è la nostra, la sensazione iniziale è quella di sentirsi persi, smarriti. Lost in Translation parla proprio di quelle sensazioni.
Film del 2003 scritto e diretto da Sofia Coppola, con Bill Murray e Scarlet Johansson. Racconta la storia di una star del cinema americano di mezza età di nome Bob Harris che va a Tokyo per una pubblicità di whisky. Sebbene la sua carriera sia in declino, gli è stata data quest’ opportunità lavorativa ben pagata grazie alla sua antica fama.
Durante il soggiorno in un hotel di lusso, incontra una collega americana di nome Charlotte, una giovane ragazza laureata in filosofia a Yale che soggiorna a Tokyo con il marito fotografo in ascesa, che non rinuncia a nessun nuovo incarico. Proprio come Bob, anche lei si sente un po’ “persa” riguardo alla sua vita. Entrambi provano una forte solitudine interiore, che scaturisce dalla forte differenza culturale e linguistica.
Bob Harris e Charlotte si sentono intrappolati, e questo li rende molto riconoscibili con chi sta attraversando un momento di solitudine. Trovarsi in un paese straniero in cui a nessuno sembra importare chi sei o cosa fai ti porta a chiederti: “Ho vissuto come volevo?”

A Single Man

A Single Man è un film del 2009, esordio alla regia dello stilista Tom Ford. Il film è basato sul romanzo di Christopher Isherwood Un uomo solo e ha per protagonista Colin Firth.
Una pellicola esteticamente bella che affronta il tema della solitudine come perdita.
Un sentimento inaccettabile per il protagonista, George Falconer, un professore inglese. George pensa di suicidarsi alla fine della giornata, poiché è incapace di accettare oltre, il dolore dilaniante provocato dalla morte del suo compagno, Jim, avvenuta otto mesi prima, dopo sedici lunghi anni di convivenza.
Un film molto triste che affronta il tema della perdita, dell’amore e di una solitudine forzata.

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