Alberto Angela, il principe azzurro della cultura italiana

Alberto Angela torna su Rai1 con la nuova stagione di Meraviglie, la penisola dei tesori“. C’è da aspettarsi un grande successo, visto che la passata stagione la trasmissione aveva conquistato il prime time con oltre 5 milioni e mezzo di telespettatori a puntata.

Questa edizione prevede quattro serate – partenza lunedì 12 marzo – per dodici tappe, tutte in siti riconosciuti dall’Unesco come patrimonio dell’umanità (sono 53 in tutto quelli presenti nel nostro Paese) o in attesa del prezioso riconoscimento.

Ogni puntata sarà poi coronata dalla presenza di ospiti d’eccezione (è atteso anche Camilleri!).

Dichiarazioni d’amore sui social a parte, quali sono i motivi per cui Alberto Angela è stato incoronato “conduttore più seguito della tv”?

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Alberto Angela: il segreto del suo successo

Ma quali elementi, oltre ad ambientazioni suggestive, testimoni autorevoli e musiche coinvolgenti, contribuiscono al successo di trasmissioni culturali di questo genere?

Oltre alla voglia di conoscenza e alla curiosità sui contenuti proposti, il fascino di Alberto Angela gioca un ruolo fondamentale, lo sa bene il pubblico femminile che lo seguirebbe ovunque, dai siti archeologici alla Cappella Sistina. Ogni suo post su facebook raccoglie migliaia di commenti: da chi vorrebbe dichiararlo Patrimonio dell’Umanità per farlo proteggere dall’Unesco, a chi lo propone come Presidente Rai o lo definisce “principe azzurro per cultura, gentilezza e signorilità”.

Vediamo insieme alcuni aspetti che lo rendono unico e inimitabile (eccezion fatta per Neri Marcorè) nel panorama televisivo italiano.

Uno stile inconfondibile

Ci piace perché è diverso da tutti gli altri: capelli leggermente arruffati, barbetta incolta, sguardo magnetico, voce calma, mani che si muovono in continuazione, look sobrio ma non ingessato (cravatta no, giacca sì). Questi, in sintesi, gli ingredienti che rendono Alberto Angela uno dei conduttori più seguiti, capace di raccontare senza mai annoiare e di condurci su luoghi che, anche se già visti o conosciuti, si rivelano improvvisamente a noi comuni mortali con una luce diversa. In più, al dialogo diretto e alla narrazione pacata, si aggiunge la passione per il suo mestiere, perché, come lui stesso ha dichiarato, “la conoscenza si fissa meglio quando c’è un’emozione”.

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Stefania D’Alessandro/Getty Images
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Buon sangue non mente

Chi ha più di 40 anni ricorderà senza dubbio “Quark”, il programma a carattere educativo e scientifico, condotto negli anni Ottanta da Piero Angela, padre di Alberto, pioniere delle serie televisive a contenuto divulgativo. Con un mentore del genere, Alberto ha assorbito competenze e professionalità di rilievo, alle quali ha sommato esperienze di studio e viaggi all’estero, senza mai perdere di vista la necessità di esprimersi con un linguaggio accessibile a tutti. Sarà per questo che molti fan online lo vedrebbero bene come Ministro della Cultura?

Un esperto per amico

È l’amico che abbiamo sempre sognato. Con un curriculum come il suo – laurea in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con il massimo dei voti, poi corsi di specializzazione in paleontologia e paleoantropologia ad Harvard, alla Columbia University e alla University of California – non ci annoieremmo mai. A furia di frequentarlo, e forzando la teoria dei vasi comunicanti, apprenderemmo anche noi un po’ di nozioni che potrebbero tornare utili per rispondere alle domande insidiose di storia-scienza-geografia dei figli. Oppure potremmo partecipare con disinvoltura a quiz televisivi, districandoci tra varie civiltà ed epoche storiche. Inoltre, in sua compagnia, faremmo un figurone alle feste perché avrebbe sempre qualche aneddoto da raccontare, tra viaggi transoceanici e scavi archeologici. E non solo per quello!

Un moderno sex symbol

Diciamo addio all’uomo alfa, metrosexual, hipster, ecc. Alberto Angela piace perché non è etichettabile e non rientra in nessuna delle categorie che, di anno in anno, in virtù di mode passeggere, cercano di definire un’idea di maschio vincente. Immaginiamo che con lo stesso savoir faire con cui narra sappia anche ascoltare, senza prevaricare, e questo lo rende assolutamente affascinante. Sembra seguire anche il detto latino “mens sana in corpore sano”, a giudicare dai risultati ottenuti grazie alla pratica del nuoto a giorni alterni. Senza tralasciare che il sapere scientifico gli avrà fatto scoprire qualche elisir di lunga vita, visto che, pur avendo 56 anni, ne dimostra molti di meno!

Il vicino (erudito) della porta accanto

Quello che attrae del “brand” Angela è la cordialità, la riservatezza, la non ostentazione di un immenso sapere scientifico, il porsi come il tranquillo vicino della porta accanto a cui anziché chiedere sale o prezzemolo potremmo senza vergogna domandare la differenza tra colonna ionica, dorica e corinzia o avere delucidazioni sulle diverse fasi della civiltà egizia. E se anche chiedessimo sale e prezzemolo, confidiamo che, insieme ai prodotti, riceveremmo indicazioni su relative proprietà, benefici e controindicazioni!

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