Anna Valle è un po’ prigioniera di Anna Valle. L’aspetto elegante, l’educazione, il tono garbato della voce inducono ad affidarle parti da moglie e madre borghese, da signora perbene che affronta a testa alta le prove della vita, che si tratti di Soraya, di una delle sorelle Fontana o di Irene Valeri della Compagnia del cigno. «A volte, quando sono sul set, i colleghi della produzione stanno addirittura attenti a come parlano ed evitano di dire parolacce» racconta. «Come se io non le sopportassi. Poi quando mi conoscono, capiscono che amo scherzare. Ogni giorno arrivo sul set con la mia minicassa dello stereo e se c’è tempo li faccio ballare tutti con me».

Anna Valle è sulla cover del numero in edicola di Donna Moderna (a partire dal 23 dicembre 2021) ed è anche la protagonista del servizio di moda:

Davide Nova
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– Gilet di lana ricamato con piume di struzzo e baguette di vetro (Des_Phemmes, 530 euro, tg. 38-48). Gonna a vita alta in microfibra di poliestere riciclato (H&M Innovation Circular Design Story, 249,99 euro, tg. 32-50, venduta con crop top coordinato). Stivali Primadonna Collection. Orecchini Sodini.

UN PEZZO ELABORATO E PREZIOSO, UN CAPO SEMPLICISSIMO E LINEARE, UN ACCESSORIO IMPORTANTE. ECCO LE DOSI PER OSARE UN LOOK WOW! MA NON TROPPO

Davide Nova
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– Chiodo di nappa con dettagli trapuntati e borchie metal a forma di stella, Philipp Plein. Tuta in rete di pizzo (Calzedonia, 29,95 euro, tg- M-L). Body di pizzo ricamato, Dsquared2. Boots CafèNoir.

Davide Nova
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– Bomber di paillettes e abito plissé in maglina di lurex a righe multicolor, tutto Missoni. Cappello Alessandro Finessi Torino. Bracciali Boccadamo.

Davide Nova
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– Giacca di paillettes, pantaloni palazzo coordinati e T-shirt con teschio di cristalli, tutto Philipp Plein. Guanti lunghi Duecci Guanti. Collier H&M.

IL TAILLEUR SCINTILLANTE È UN’ALTERNATIVA PRATICA E GLAM ALL’ABITO DA SERA: LO INFILI SU UNA T-SHIRT E SEI PRONTA PER IL PARTY

Davide Nova
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– Chiodo di pelle, abito sottoveste di set+a con dettagli dorati, guanti e cintura gioiello, tutto Roberto Cavalli.

Davide Nova
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– Abito in tweed di lana con orli sfrangiati e inserti di tessuto tecnico plissé, Lanvin Orecchini Roberto Cavalli.

Davide Nova
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– Abito a sirena in tulle elasticizzato full paillettes con profonda scollatura a goccia sulla schiena, Enrico Coveri.

L’ABITO DA SERA PIÙ INTRIGANTE È RASOTERRA, HA MANICHE LUNGHE, È ACCOLLATO E NON LASCIA SCOPERTO NIENTE DI TE. TRANNE LA SCHIENA

Ti piace ballare?
«Eccome. Solo che non vado più nei locali da quando ci sono i telefonini. Non mi va di trovare mie foto online il giorno dopo. E allora mi scateno nelle serate a casa di amici».

Allora sei un tipo da commedia. Te l’hanno mai proposta?
«Di recente no, ma è successo all’inizio della mia carriera, quando ho girato Commesse con Nancy Brilly, Veronica Pivetti e Sabrina Ferilli. Avevo un ruolo un po’ sopra le righe: ero una ragazza che sognava di diventare avvocato e che, per arrotondare, faceva di tutto, anche la cubista. Allora avevo 20 anni e, come il mio personaggio, non mi fermavo mai. Ma sai cosa sogno oggi, che di anni ne ho 46? Di interpretare un clown».

Ti affidano spesso parti in cui subisci il destino più che plasmarlo. Nella realtà come sei? Più aggressiva?
«No. Mi comporto sempre in maniera educata e rispettosa. Divento aggressiva solo se non vedo lo stesso rispetto verso di me. Una volta ho rimproverato duramente un collega che se la prendeva con il nostro autista che guidava piano perché pioveva. Non ero d’accordo con i modi del collega. E in più l’autista ci stava tutelando, ma non poteva ribattere. No, non riesco proprio a stare zitta di fronte ai soprusi».


Sogna di interpretare un clown, di cantare come Florence Welch, di ballare in discoteca. Rispetta tutti ma non sopporta gli stereotipi. E poi non diteci che Anna Valle non è una sorpresa


Allora come giudichi la fiction italiana con le sue storie buoniste?
«Premesso che quello che passa in Rai deve tenere conto del ruolo istituzionale delle Rete, un po’ è vero: credo che la fiction dovrebbe uscire dai limiti del politicamente corretto. Il che non vuol dire insegnare cose sbagliate, ma mostrare anche personaggi più complessi, contraddittori, con lati oscuri, pur senza esaltarne gli atteggiamenti. Con alcuni colleghi attori e sceneggiatori abbiamo provato a scardinare gli stereotipi. Per esempio, in Vite in fuga, dove recito con Claudio Gioè, alla fine non si scagiona il protagonista: resta uno che ha sbagliato. E la mia protagonista, Anna, tradisce il marito dopo aver scoperto di essere stata tradita: non è una santarella. La poliziotta Agnese Serravalle, interpretata da Barbora Bobulova, poi è addirittura un’ antieroina, ha una vita “scassata”. Insomma, noi ci proviamo ogni volta, ma poi la Rai deve dare la sua approvazione».

Non sei sui social e non hai un profilo Instagram.
«Non ho un approccio negativo ai social, ma ancora non so come gestirli. E non aiuta la disavventura che mi è toccata su Instagram».

Cosa ti è successo?
«Qualcuno ha aperto un profilo a nome mio. Raccoglievano notizie e foto dalla rete con un’abilità impressionante dalle interviste che rilasciavo: tanti seguivano il profilo pensando che fosse davvero il mio. Dopo una denuncia contro ignoti alla polizia, 4 anni fa, e un’intervista al Corriere per raccontare l’accaduto, il profilo è stato chiuso. Però mi fa impazzire pensare che i responsabili non pagheranno mai e forse non saranno mai trovati. La Rete offre tante possibilità, ma si presta anche ad abusi e frodi. E per ora ne sto lontana».

Non sei un asso del web. Invece in casa sei brava a…
«Non sono un asso neppure in cucina, ma mi arrangio con la piccola manutenzione. Se gli sportelli dei mobili pendono da un lato li “registro”. E sposto spesso i mobili. Tranne che nella stanza di mia figlia Ginevra, 13 anni. Lì ho il divieto assoluto».

Una qualità che ti piacerebbe avere?
«Cantare come Florence Welch, la cantante dei Florence and the Machine. E provo un’ invidia bonaria verso le altre mamme che vedo la mattina davanti a scuola vestite e pettinate in modo impeccabile. Io arrivo in bici con il cappello, la giacca a vento, una felpa da casa e mi chiedo: “ma a che ora si è svegliata quella?” Io mi “ricompongo” solo dopo il ritorno dalla scuola e la colazione».

A proposito di abbigliamento, so che ami gli stivali e i cappotti. Ma cosa manca invece nel tuo armadio?
«Prediligo alcuni colori: nero, bianco, blu e corallo, ma per gli abiti va bene tutto. Non amo le cose troppo ricamate e con troppi colori. E non ci saranno mai, nel mio guardaroba, scarpe con un plateau esagerato. Posso diventare tante donne, ed essere pure un po’ caciarona. Ma Lady Gaga mai».

Di Paolo Lapicca – foto di Davide Nova – intervista di Elisa Venco – testi moda di Elena Banfi.

Ha collaborato Gabriella Piluso.
Make up Letizia Maestri per Daphfne Cosmesi.
Hairstyle Karine Valbrun using Taya @twa-agency.