Marilyn Monroe si tolse la vita 60 anni fa nella notte del 4 agosto 1962, ma nel nostro immaginario resta prepotentemente viva e bella. Proprio lei che aveva detto “l’imperfezione è bellezza"
Marilyn Monroe rea stata un’apparizione tra le luci vorticanti del palco. Aveva lasciato a bocca aperta le 15 mila persone che affollavano il Madison Square Garden di New York la notte del 19 maggio 1962, per la festa che celebrava i 45 anni di John Fitzgerald Kennedy.
Marilyn Monroe bellissima nel suo abito in cristalli prima di morire
Marilyn Monroe era già in quella spirale autodistruttiva che l’avrebbe annientata, ma in quell’istante brillò più di un diamante. Lei, che prima di cantare un sensualissimo buon compleanno al Presidente degli Stati Uniti, con cui pare avesse una relazione clandestina, si fa scivolare dalle spalle una pelliccia candida e, come se fosse nuda e brillasse di mille luci, svela un abito color pelle in garza di soufflé, ricamato con una miriade di cristalli Swarovski.
Kim Kardashian e l’abito di Marilyn
L’audace vestito, ispirato alla “nude illusion” degli abiti di scena da cabaret di Marlene Dietrich, commissionato dalla Monroe al costumista hollywoodiano di origine francese Jean Louis e disegnato dallo stilista Bob Mackie, era stato cucito addosso all’attrice per aderire alla perfezione a ogni curva del suo corpo. Venduto due volte all’asta, è ora di proprietà del museo “Ripley’s Believe It or Not!”, che l’ha acquistato per la cifra record di 4,8 milioni dollari. Per lo scorso Met Ball, lo ha prestato a Kim Kardashian scatenando una valanga di critiche: la celebrity, pare, avrebbe inevitabilmente rovinato un abito tra i più iconici di sempre.
Marilyn Monroe morì pochi mesi dopo averlo indossato, il 4 agosto 1962, in circostanze ancora non del tutto chiarite.
Marilyn Monroe incarnava l’ideale di bellezza anni ’50
A 60 anni dalla morte di Marilyn Monroe, la sua sfolgorante fama le sopravvive senza aver perso mai smalto. Nessuna attrice ha mai raggiunto il suo livello di notorietà. Il suo viso fa parte dei feticci della cultura popolare come quello della Gioconda. Il quadro Shot Sage Blue Marilyn di Andy Warhol, che l’aveva eletta sua musa, è andato all’asta a maggio, ha raggiunto i 195 milioni di dollari ed è diventato l’opera d’arte più costosa del Novecento. Fisico a clessidra tutto curve, capelli color platino, immancabile eye-liner che conferiva ai suoi occhi uno sguardo felino, Marilyn incarnava con il suo sex appeal l’ideale di bellezza degli anni ’50, simboleggiava il rigoglio del mondo dopo la II Guerra Mondiale.
Marilyn Monroe fece anche l’operaia
Il vero nome di Marilyn Monroeera Norma Jeane Mortenson Baker. Era nata a Los Angeles il 1 giugno 1926. La sua fu un’infanzia difficile: cresciuta senza padre e con la madre ricoverata in un ospedale psichiatrico, girovagò tra famiglie affidatarie e orfanotrofio. Per sfuggire a questa instabilità, si sposò a 16 anni. Poi cercò di costruirsi da sola la sua vita. Diventò operaia in una fabbrica di aeroplani dove fu scoperta per caso da un fotografo dell’Esercito che notò la sua prorompente sensualità anche in tuta da lavoro. Iniziò così una fulminante carriera di modella, poco dopo arrivarono i primi provini per il cinema, il suo grande sogno. I capelli castani diventarono un’onda bionda e il suo nome, furono gli studios a deciderlo, cambiò in Marilyn Monroe.
Marilyn Monroe e gli abiti che restano nella storia
Il primo ruolo che catalizzò le attenzioni del pubblico incoronandola sex symbol planetaria fu quello di Rose Loomis nel film Niagara, complice un abito da pin up color peonia con una chiusura a fiocco sul corpino che lasciava una porzione di pelle scoperta. Ma a consacrarla definitivamente star furono i vestiti epici creati dal costumista William Travilla: dall’abito bianco plissettato che si solleva agitato dagli sbuffi d’aria provenienti da una grata della metropolitana nel film Quando la moglie è in vacanza al sontuoso vestito scultura a bustier rosa shocking di Gli uomini preferiscono le bionde, protagonista del momento in cui Marilyn canta “i diamanti sono i migliori amici delle ragazze” (scena replicata da Madonna nel videoclip cult della canzone Material girl).
Marilyn Monroe non badava al suo look fuori dalle scene
Eppure Marilyn Monroe non era quel genere di ragazza: spendeva tutto quello che guadagnava in lezioni di canto, danza e recitazione, per migliorarsi. Per eventi e red carpet spesso ricorreva ad abiti presi in prestito dai guardaroba degli studios; nella vita di tutti i giorni non curava in modo particolare i suoi look. Quando si allontanò da Los Angeles e arrivò a New York nel 1954, per tentare di liberarsi dal cliché della bomba sexy ed essere considerata una vera attrice, ridefinì il suo stile con l’aiuto della modella Amy Franco, moglie del fotografo di moda Milton Green con cui Marilyn Monroe aveva aperto una casa di produzione per negoziare meglio i compensi relativi ai film.
Marilyn Monroe e la moda semplice
Nel suo armadio entrarono capi semplici e senza tempo, in nero e bianco come tubini, pantaloni a vita alta, cappotti classici, abiti di pizzo e a righe, maglioni tricot. Prediligeva gli stilisti americani come Galanos, JAX e Norman Norell, noto come il Balenciaga d’America, ma amava anche la moda italiana, si era innamorata delle nuances sorbetto di Emilio Pucci e dei tacchi a spillo di Salvatore Ferragamo. Ma persino con un look meno bombastico, Monroe restava sempre la sensualità fatta persona.
Marilyn Monroe era sexy anche in jeans
Diceva di andare a letto vestita solo di Chanel n. 5 e rimarrà impareggiabile il suo modo di rendere cool i semplici blue jeans: fu lei a farci capire il loro potenziale indossando Levi’s e una camicia bianca nel film Gli Spostati. Divorziò tre volte, ebbe relazioni con grandi attori e politici, ma si era sentita sempre poco amata e tanto sola. Aveva cercato di anestetizzare le ferite interiori con farmaci e alcool. Morì a 36 anni nella sua camera da letto, forse uccisa da un overdose di barbiturici.
Marilyn Monroe e il segreto del suo fascino
Eppure, nonostante la tragica fine, la stella di Marilyn Monroe non ha mai smesso di rifulgere. Il mondo della moda, da Dolce & Gabbana e Max Mara fino a Michael Kors, continua a ispirarsi a lei. Ma non fu solo il suo stile sfacciatamente sexy e libero dalle tendenze del momento a precorrere i tempi. Marilyn Monroe aveva cercato soprattutto di ribellarsi a un mondo che l’aveva imprigionata in quel suo corpo strepitosamente sexy. Era fragile sì, ma anche determinata, coraggiosa, un mix di vulnerabilità e forza, di disperazione e di immenso talento. Aveva, soprattutto, combattuto davvero per essere se stessa.