sex addiction monitorare

Quando lui è in crisi: i consigli per aiutarlo

I consigli dell'esperto per chi soffre di sex-addiction e per le loro partner. La sorpresa? Sono utili per tutte le donne che amano uomini "in crisi"

Quando il partner attraversa un momento difficile si vorrebbe stargli vicino nel modo migliore, ma non sempre non si sa quali siano le mosse giuste da fare: volte, anche agendo in buona fede, trovare un atteggiamento che sia realmente di supporto è un’impresa ardua, e anche in chi cerca di aiutare il partner possono farsi strada sentimenti di inadeguatezza e frustrazione. Così, spesso, si finisce per soffrire in due, rendendo sempre più profondo il momento di crisi. Succede nei casi di depressione, ansia, e anche nei casi di dipendenza sessuale, in cui il malessere intacca diversi ambiti vitali e innesca comportamenti distruttivi. Occorrono quindi dei suggerimenti pratici per affrontare la situazione critica, evitando che “dilaghi”.

Noi abbiamo chiesto ad Alberto Caputo, psichiatra e sessuologo, direttore Scientifico dello IES (Istituto Evoluzione Sessuale) alcuni consigli, in particolare riguardo alla sex addiction (fenomeno chiacchieratissimo anche grazie al recente film Shame), che però possono rivelarsi utili per tutte le donne vicine a un uomo che vive un periodo “no”.

“Per prima cosa” spiega l’esperto, “bisognerebbe identificare il motivo che scatena la crisi, o – nel caso del sesso-dipendente – i comportamenti tipici della dipendenza, così da neutralizzarli o perlomeno da smorzarli, prima che possano diventare realmente distruttivi e dannosi. Per quanto riguarda in particolare la sex addicition, le cause scatenanti più frequenti sono: senso di isolamento e di solitudine, noia, paura di provare eccessiva intimità in una relazione, sentimenti di odio nei confronti delle donne, condizioni conflittuali lavorative, famigliari o di coppia, la noia, l’incapacità di gestire la corporeità, ideali irrealistici di mascolinità, legati a una bassa autostima. Quando queste problematiche diventano molto forti e ingestibili, il sesso-dipendente cerca sfogo nell’attività sessuale o di porno-dipendenza, che soddisfa solo a breve termine le sue frustrazioni, per poi peggiorarle, e il ciclo così si propaga. Ma una volta riconosciuto qual è lo stato d’animo che agisce come causa scatenante, allora è possibile cercare di neutralizzarlo, così da evitare che sfoci in una nuova spirale di comportamenti ossessivo-compulsivi”.

Purtroppo però, spesso chi soffre di dipendenza sessuale è anche molto abile nel nascondere il proprio malessere. Allora, occorre prestare attenzione ad alcuni comportamenti che potrebbero essere il campanello d’allarme di una crisi imminente o già in atto.

“I sintomi principali sono caratterizzati da un cambiamento improvviso di umore o di comportamento. Bisognerebbe alzare le antenne se il partner si mostra particolarmente irritabile e reattivo, quando passa molto tempo da solo, quando mente e dissimula uso del pc, se all’interno del sesso il patner diventa violento, anaffettivo, meccanico, reticente o volgare in modo eccessivo e inaspettato, soprattutto se questo tipo di comportamento non in sintonia con la persona e se vengono importate nella coppia pratiche che non fanno parte della sua specifica cultura sessuale. Ovviamente nessun comportamento di per sé è indicativo, ma se si fosse già affrontato in passato questa problematica, meglio stare in guardia”.

E a questo punto, che si fa? “Affrontare il problema diventa fondamentale, parlandone sia all’interno della coppia (o della relazione di amicizia), sia incoraggiando il dipendente sessuale ad rivolgersi ad un esperto. Se si è in coppia, il/la partner riveste un ruolo importante, e può essere di grande aiuto nel tamponare una crisi o prevenirla”. Vediamo come.

Il problema non sei tu – “Spesso la partner di un dipendente sessuale o di un uomo profondamente in crisi, tende a negare il problema, accettando anche l’inaccettabile. E spesso preferisce pensare di la causa del problema, ad esempio di non essere sessualmente adeguata, piuttosto che accettare che c’è un problema concreto da risolvere. Ma questo radicalizza la situazione, e non offre possibilità di risoluzione. Il primo passo da compiere è quindi quello di accettare la realtà, senza farsi schiacciar dal vittimismo e dal senso di colpa, e rivolgersi a uno specialista.”

Evitare l’isolamento –  “Quando il partner inizia a isolarsi o a sentirsi solo, bisogna cercare di avvicinarsi senza essere invasivi: ad esempio scrivendo dei messaggi, lettere e mail in cui esprimere sentimenti positivi (ti amo, ti voglio bene ecc…) che non siano di controllo, ma di supporto, proponendo tutte quelle situazioni e attività che gli permettono di sentirsi a proprio agio, senza ansia, e di inserirsi in un contesto sociale, ad esempio una cena con amici di vecchi data.”

Allontanare la noia – “Poiché può essere un fattore destabilizzante, bisogna cercare di portare nuovi stimoli all’interno della coppia. Non serve scervellarsi: per aiutarlo, basta mettersi a disposizione per condividere e coltivare quelle passioni passioni che generano stati d’animo positivi: visitare una mostra, andare a un concerto o al cinema posso essere rimedi semplici ma efficaci”.

Trovare la giusta distanza – “Quando si ha paura dell’intimità e ci si sente troppo coinvolti da una relazione, si cercano degli anestetici emotivi, come la pornografia su internet. La partner allora può iniziare a lavorare sulle aspettative di lui, cercando di capire qual è la giusta distanza emotiva da tenere con il compagno, che lo faccia sentire amato senza farlo sentire sotto pressione o controllato: ad esempio parlando con lui dei suoi desideri, agendo con discrezione e dolcezza”.

Proporre soluzioni semplici – “Lo stress genera altro stress, ed è un fattore che può alimentare in modo esponenziale la dipendenza o il momento di crisi. Aiutare il partner a affrontare i conflitti (sociali, lavorativi, familiari ecc…) che sta vivendo si rileva quindi un compito cruciale. Il modo migliore per farlo è sfoderando il proprio spirito pratico per trovare soluzioni il più possibile immediate e di facile attuazione, così da allentare in fretta la morsa dello stress”.

Ricreare la felicità corporea – “Spesso il dipendente – ma non solo – tende da usare il corpo, proprio e altrui, come un oggetto, reificandolo a causa della bassa autostima. Per recuperare una fisicità sana, si può aiutare il partner a vestirsi meglio e a prendersi cura del proprio corpo, ad esempio facendo attività fisica o seguendo una dieta insieme. Per quanto riguarda il sesso poi, meglio farlo con la luce accesa e ad occhi aperti, in modo da riportare la corporeità della coppia al centro della relazione, riprendendo contatto con il corpo, senza permettere alla mente di rifugiarsi in una dimensione astratta”.

Riproduzione riservata