cistite

Scacco matto alla cistite

Questa infezione è fastidiosa e, se si trasforma in un appuntamento ricorrente, può veramente rovinare la vita. Ora però c’è una cura che risolve anche i casi difficili.

Quattro donne su dieci devono fare i conti almeno una volta nella vita con un attacco di cistite. E per una su dieci l’infezione diventa un appuntamento fisso, persino più volte al mese, che neppure l’antibiotico più moderno riesce a debellare. È un problema non indifferente. I bruciori nella vescica infatti a volte sono intollerabili e il dolore quando si va in bagno può essere così intenso da far salire le lacrime agli occhi. Le cistiti che diventano invincibili spesso sono il risultato di maldestre cure fai-da-te. E male.

«Molte donne, per esempio, prendono l’antibiotico sbagliato, rischiando così che il disturbo ritorni e che si inneschi una pericolosa spirale» spiega Daniele Porru, responsabile dell’ambulatorio di diagnosi urogenitale dell’Ospedale San Matteo di Pavia. «L’infezione, cioè, dalla vescica può risalire verso l’alto e tramutarsi in una cistopielite, cioè un’infiammazione della parte superiore delle vie urinarie. Oppure aggredire un rene e, a lungo andare, aumentare il pericolo di insufficienza renale».

Nella maggior parte dei casi la cistite è dovuta a germi presenti naturalmente nell’intestino (il maggior imputato è l’Escherichia coli) che finiscono nelle basse vie urinarie, provocando l’infiammazione e i dolorosi sintomi.
A volte il problema si ripresenta perché il batterio resta annidato nelle mucose della vescica, pronto a ritornare all’attacco alla prima occasione (qui sotto le cause scatenanti più frequenti). «Oggi anche per queste forme c’è una nuova cura risolutiva che abbatte il rischio di ricadute del 90 per cento» dice il dottor Porru, tra i primi studiosi italiani di questa molecola. «Il principio attivo si chiama d-mannosio. È una sostanza estratta dalla betulla in grado di legarsi ai batteri e di evitare che aderiscano alle pareti della vescica. Così vengono definitivamente eliminati con le urine».

Ecco le mosse giuste per vincere la cistite.
 
Quando si rischia di più

Dopo i rapporti sessuali
Chi soffre di scarsa lubrificazione è più soggetta agli attacchi di cistite dopo i rapporti sessuali. Perché è esposta al rischio di infiammazioni che indeboliscono il sistema immunitario locale e aprono la strada ai germi.
Il consiglio: prendere nell’arco di un paio d’ore una dose di mannosio; previene il rischio di cistite.

Se l’intestino fa le bizze
Diarrea e stitichezza possono favorire la moltiplicazione dei batteri presenti naturalmente nell’intestino. Che così raggiungono le vie urinarie, dando luogo alla cistite.
Il consiglio: assumere tutti i giorni un flaconcino di bifidobatteri per riequilibrare la flora batterica.

Durante la gravidanza
Il rischio di un attacco di cistite è più alto nell’ultimo trimestre, quando il peso del piccolo comprime l’apparato urinario. Si verifica così un ristagno di urina, ideale per la moltiplicazione dei batteri.
Il consiglio: bere tutti i giorni una tisana di bacche di mirtillo, che ha un effetto antibatterico.

In menopausa
Il calo degli ormoni femminili provoca un assottigliamento delle pareti della vagina. E quindi le rende più attaccabili da infezioni intime e cistiti.
Il consiglio: prendere un integratore a base di fitoestrogeni. Sono ormoni naturali che aiutano il corpo a ritrovare i suoi equilibri.

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