Il metodo Adamski

Ideato da Frank Adamski, naturopata e osteopata di fama internazionale, il metodo che ne prende il nome si basa sull’assunto che, non solo il sovrappeso, ma gran parte dei quotidiani disturbi funzionali di cui soffriamo – senso di pesantezza, dolori articolari, insonnia - dipendono dalla cattiva digestione che a sua volta è causata da un errato abbinamento dei cibi.

Per Adamski, secondo cui non esiste alcun cibo da demonizzare a prescindere, gli alimenti si suddividono in due macro categorie: cibi acidi e cibi non acidi.

Del primo gruppo fanno parte yogurt, miele, frutta, pomodori, melanzane, peperoni e zucca. Nel secondo invece rientrano carboidrati, proteine (pesce, carne e latticini), verdura e frutta secca.

Il trucco sta nel non assumere all'interno dello stesso pasto cibi "avversari", perché nel lungo tragitto digestivo (circa 12 metri) danno luogo a fenomeni di fermentazione, rallentando il naturale scorrimento all'interno del tubo.

Nelle prossime pagine puoi trovare il decalogo da seguire per mettere in pratica questa filosofia alimentare; se poi vorrai approfondire qui puoi acquistare il libro "La rivoluzione alimentare. I segreti della longevità. Metodo Adamski" (Ed. Verdechiaro).

A dieta con il metodo Adamski

Per essere in forma fuori, bisogna stare bene dentro. Parola del dottor Adamski, creatore dell'omonimo metodo di alimentazione. Di cosa si tratta? Scoprilo qui insieme al decalogo da seguire

Dopo anni di ricerche sull’apparato digerente, il dottor Adamski ha stilato un metodo alimentare in grado di garantire il benessere a 360 gradi: non solo dimagrimento, quindi, ma anche ottima salute e buon umore.

Secondo il naturopata e osteopata di fama internazionale, il cui motto è “dimmi come digerisci e ti dirò come stai“, gran parte dei quotidiani disturbi funzionali, come stress, insonnia, dolori articolari, dipendono dalla cattiva digestione.

Per ovviare a questi problemi, dei quali di solito si curano solo i sintomi, il Adamski propone un metodo alimentare che non demonizza nessun cibo, ma punta alle corrette associazioni e alla divisione degli alimenti in due macro categorie: cibi acidi e cibi non acidi.

Del primo gruppo fanno parte yogurt, miele, frutta, pomodori, melanzane, peperoni e zucca. Nel secondo invece rientrano carboidrati, proteine (pesce, carne e latticini), verdura e frutta secca. Il gioco sta tutto nel non assumere all’interno dello stesso pasto cibi “avversari”.

No al cappuccino

Sei tra coloro che non iniziano la giornata se prima non hanno bevuto un abbondante e schiumoso cappuccino?

Purtroppo secondo Adamski questo è tra gli alimenti da bandire. Il motivo? L’enzima presente nel latte, che ne permette la digestione, viene distrutto dalla caffeina (così come dalla teina), per questo il cappuccino risulta indigesto.

Il latte da solo invece è consentito, a meno di intolleranze individuali.

No a pane e marmellata

Ti ricorda le merende della nonna e ogni tanto te lo concedi, magari a colazione?

Purtroppo dovrai rinunciare a questa abitudine in quanto il pane è un cibo non acido, invece la marmellata è un cibo acido: se assunti insieme possono metterci fino a 18 ore per attraversare tutto il tubo digerente.

Se proprio non puoi fare a meno del pane a colazione, mangialo con del burro o con della pasta di nocciole (in piccole dosi).

Sì a yogurt e miele

Perfetta l’accoppiata yogurt e miele in quanto sono entrambi cibi acidi (quindi veloci nel processo di digestione) che insieme vanno d’accordo, oltre ad essere buonissimi!

Sì alla frutta

Via libera alla frutta, di qualsiasi tipo, meglio se di stagione.

Consumala però entro le ore 17, quando la digestione della stessa avviene più facilmente e velocemente.  

Limone non su carne e pesce

È un’abitudine abbastanza comune: su carne e pesce, soprattutto se cotti alla griglia o fritti, si spruzza il limone.

Secondo Adamski questo comportamento sarebbe da evitare: il limone appartiene al gruppo dei cibi acidi, quindi non va usato per condire pesce o carne in quanto appesantisce il pasto.

Con la frutta, invece, si può consumare senza problemi.

Sì all'olio d'oliva

L’olio di oliva funge da lubrificante del tubo digerente, quindi non va assolutamente abolito, ma consumato crudo, come anche il burro che non è così nemico come si dice.

Da evitare, invece, olio di palma e olio di paraffina: il primo blocca l’intero sistema digerente, mentre il secondo lo aggredisce.

No alla pasta con pomodoro

Emblema della cucina italiana, purtroppo la pasta al pomodoro non è ben vista dal dottor Adamski che, nel suo metodo, la bandisce.

Il pomodoro è un cibo acido e non va mai abbinato ai carboidrati (che invece non lo sono). Questo non vuol dire che tu non possa mangiare un buon piatto di pasta, semplicemente dovrai scegliere sughi “in bianco”, come pesto o carbonara.

Pizza sì ma con verdure

Come per l’abbinamento pasta e pomodoro, anche la pizza con il pomodoro è da evitare.

Quando hai voglia di mangiarne una, sceglila bianca, condita con formaggio e verdure o – ancora più dietetica – solo con verdure e un filo di olio.

Vino con moderazione

Cosa c’è di meglio di un buon calice di vino ad accompagnare un pranzo o una cena?

Ti diamo una buona notizia: nel metodo Adamski il vino non è da evitare, basta consumarlo ai pasti e con moderazione.

Meglio rosso perché contiene tannino che facilita la digestione.

Sì alle fibre

Fibre a volontà perché favoriscono lo svuotamento e la pulizia delle pareti.

Non è vero che gonfiano: basta assumerle lontano da alimenti acidi che le fanno fermentare (frutta, yogurt, miele, limone, pomodori, peperoni, zucca).

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