la rivincita della sveltina

La rivincita della sveltina

Basta con la scusa che non c'è mai tempo. Un sondaggio americano sfata il mito e ci stupisce: il rapporto perfetto dura meno di dieci minuti

Una notte di sesso no stop? No, grazie. Per divertirsi davvero bastano in media 8′ . Il resto è noia.

Quanto dura in media una sveltina

A far cadere il mito del “più dura, meglio è”, è una ricerca della Society for Sex Therapy and Research che ha coinvolto 50 medici americani e canadesi e relativi pazienti. A loro è stato chiesto di esprimere un giudizio sulla durata di un rapporto soddisfacente. I risultati sono piuttosto sorprendenti.Secondo le intervistate un rapporto adeguato (esclusi i preliminari) dura dai tre ai sette minuti. E quello “ideale” tra i sette e i 13 minuti.

Un rapporto lungo è meglio?

Per gli incontri più lunghi i giudizi sono stati impietosi: fastidiosi, irritanti, persino dolorosi. «I dati presentati sono in linea con i risultati di altri studi» spiega Marco Rossi, psichiatra e sessuologo. «La ricerca Sexual wellbeing global survey dice che gli americani hanno in media rapporti di 35 minuti, tutto compreso, dai preliminari in poi. Gli europei arrivano a 45. Mentre uno studio dell’americano Kinsey Institute ha dimostrato che solo una coppia stabile su 20 ha rapporti sessuali che superano i 30 minuti». Questi dati esprimono una verità negata per anni: non è vero che un rapporto lungo sia per forza migliore di uno più breve. Anzi.

Meglio la sveltina al rapporto meccanico

«Ogni donna ha i suoi ritmi. Ogni coppia i suoi modi per stuzzicare la passione» prosegue l’esperto. «E molto dipende da come si arriva alla penetrazione. Dalle fantasie, dalle coccole, dalle parole che preludono il sesso. Desiderio e lubrificazione vanno infatti di pari passo e un rapporto interminabile può, addirittura, provocare irritazioni e dolore». Meglio diffidare allora degli uomini che esaltano la loro resistenza. «Per lui è una prova di virilità, ma per la donna può essere d’ostacolo al raggiungimento dell’orgasmo» dice Rossi. «Se il rapporto si fa meccanico, lei ha maggiori difficoltà nel lasciarsi andare. Si sente sotto osservazione e più che essere parte attiva nello scambio erotico, lo subisce». Va bene, d’accordo, “tirarla in lungo” mette a rischio ma anche il contrario (quei tre minuti) è sospetto. «E invece no: se c’è coinvolgimento, il piacere femminile arriva in tempi da record» precisa il sessuologo. «L’importante è lasciarsi andare e mettere da parte l’orologio. L’uomo dovrebbe essere come il fuoco, la donna come l’acqua: lui deve portare lei a ebollizione. Ma senza farla evaporare».

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