helicobacter pylori

La verità, vi prego, sull’Helicobacter pylori: le risposte dell’esperto alle domande più comuni

Abbiamo intervistato il professor Dino Vaira, il medico che ha scoperto la terapia più efficace contro l’Helicobacter pylori, responsabile di ulcera allo stomaco e gastrite. Lo abbiamo incontrato per conoscere e capire meglio i disturbi dello stomaco

Nel Policlinico Sant’Orsola di Bologna, abbiamo incontrato il medico e professore Dino Vaira, specialista di Medicina Interna, che ha messo a punto la terapia contro lHelicobacter pylori e che ha collaborato con gli scienziati che hanno scoperto il batterio che causa l’ulcera gastrica.

Abbiamo cercato di capire insieme a lui come contrastare gastrite, ulcere e cattiva digestione: per prevenire e curare un disturbo che interessa 25 milioni di Italiani, rispondendo alle domande più comuni che tutti i pazienti sofferenti di mal di stomaco non smettono mai di fare (e a ragione).

Cos’è l’Helicobacter pylori?

Gentile Prof. Vaira, che cos’è l’Helicobacter pylori?

È il batterio responsabile dell’ulcera gastrica e della gastrite (la gastrite è l’infiammazione dello stomaco, l’ulcera è una patologia più grave che presenta lesioni ndr). È stato scoperto dai medici australiani Barry J Marshall e J. Robin Warren che, grazie a tale innovativa scoperta, hanno vinto il premio Nobel nel 2005.

Mi ha parlato di innovazione: perché?

Perché l’individuazione di tale batterio ha rivoluzionato il modo di curare i problemi di stomaco. Fino a pochi anni fa si pensava che la gastrite e l’ulcera fossero unicamente causati dallo stress. E questo faceva sì che i pazienti, affetti da tali patologie, fossero curati a vita con farmaci ‘gastroprotettori’, che il più delle volte risultavano parzialmente efficaci.

I pazienti dunque continuavano a soffrire di problemi di stomaco in modo ciclico. Non dimentichiamo che digerire bene migliora la qualità della vita. Pensi cosa può succedere se uno digerisce male 5 giorni su 7!

E adesso invece, grazie alla scoperta dell’Helicobacter, cosa è cambiato?

È cambiato il modo di curare le affezioni dello stomaco. Una volta eradicato il batterio, si guarisce da ulcera e gastrite per tutta la vita. Vale a dire che il batterio non torna più a danneggiare lo stomaco (e la salute del paziente).

Quali sono i sintomi e come diagnosticarlo?

Come si fa a scoprire se si ha l’Helicobacter pylori?

Attraverso il breath test, un test a respiro. Se si lamentano sintomi fastidiosi quali dolore, difficoltà digestive, bruciore, nausea, senso di pesantezza allo stomaco, sonnolenza post-prandiale, reflusso gastro-esofageo, meteorismo  e rumori in pancia, vale la pena indagare se è presente l’Helicobacter pylori.

La novità è che oggi non occorre più un esame invasivo, qual è la gastroscopia, ma un semplice test sul respiro o sulle feci.

Le linee guida europee hanno sancito che il medico di base non deve mai prescrivere la gastroscopia nei soggetti di età inferiore a 50 anni, per la bassissima incidenza di tumore allo stomaco, ma prescrivere il test a respiro.  

Quali sono le cause della sua presenza?

Tornando all’Helicobacter, come si prende?

La trasmissione è per via materna, cioè attraverso il contatto simbiotico con la mamma nei primi 12 mesi di vita del neonato. È brutto da dire, ma un gesto d’amore come l’appoggiare la lingua per sentire la temperatura della pappa, diventa la fonte del contagio.

Quindi non si trasmette per via sessuale né attraverso il bacio (da adulti) e nemmeno nei viaggi, a meno che una persona non sosti mesi o anni in luoghi a rischio, che spesso sono identificati dai Paesi igienicamente meno sviluppati, come Asia, Africa, America Latina.

Helicobacter: la cura più efficace per debellarlo

E una volta risultato positivo il test, qual è la terapia?

La terapia è a base di un cocktail di antibiotici. Si effettua per 10 giorni, motivo per cui è detta sequenziale. Per i primi 5 giorni si assume l’amoxicillina e per i successivi 5 giorni si cambia tipo di antibiotici: la claritromicina e il tinidazolo. In entrambi i casi si associa l’assunzione di gastroprotettore che protegge, cioè, la mucosa gastrica.

Questa terapia è in grado di debellare il batterio nel 94% dei casi. Una volta eradicato il batterio, abbiamo la certezza che l’ulcera da helicobacter, e quindi il rischio esponenziale al cancro allo stomaco, non torneranno mai più.  

Il linfoma allo stomaco è l’unico tumore maligno che curiamo con la terapia antibiotica. Tale terapia, tutta made in Italy, è stata riconosciuta dalla FDA (Food and Drug Administration), l’organo più importante della Sanità USA, come la più efficace.

Non c’è bisogno di terapia di mantenimento, dunque?

Assolutamente no. Le lesioni si curano da sole grazie alla capacità di recupero del corpo umano. Chiariamo inoltre che il 95% delle gastrite e delle ulcere è causato da questo batterio e non da un virus, come erroneamente si dice nel linguaggio popolare.

Se la via del contagio è così diffusa, come mai però ne soffrono ‘solo’ 25 milioni di Italiani e non la totalità?

Fortunatamente il contagio non è matematico: su 100 mamme che vivono a stretto contatto con il bebè in presenza di infezione da Helicobacter, 40 lo trasmettono e 60 no. Dipende dal sistema immunitario.

Pertanto l’infezione avviene in età infantile, resta asintomatica nel 60% dei casi per almeno 20 anni. Entra nel nostro sistema immunitario e cresce con esso, fino a succhiare i nostri anticorpi ogni anno di più. Ecco perché consiglio alle mamme di bambini piccoli di effettuare il test a respiro, o anche a chi è in gravidanza.

Come incide lo stress sulla sua manifestazione?

Dato che è latente, quando si manifesta?

In occasione di un’infezione che mette a dura prova il sistema immunitario. Lo stress invece può rendere manifesto il sintomo di mal di stomaco in tempi più brevi rispetto ad una persona che, in presenza di helicobacter conduce una vita relativamente tranquilla, e quindi non ha paradossalmente occasione di soffrire di mal di stomaco.

Ma prima o poi l’Helicobacter si fa sentire.

Si tratta di un batterio pericoloso?

Assolutamente sì. È un cancerogeno di classe prima, cioè con la pericolosità paragonabile a quella che ha il fumo per il cancro ai polmoni. Questo batterio insidioso, subdolo e traumatico porta nell’arco di 10-20 anni non solo ai sintomi, non soltanto a gastrite e ulcera, ma espone in modo importante all’insorgenza del cancro allo stomaco.

L’importanza della prevenzione

Quindi, effettuando il test a respiro si può prevenire il cancro?

Certo! Se effettuato di norma come screening, è in grado di prevenire il cancro, alla stessa stregua della mammografia per la diagnosi del cancro alla mammella dai 45 anni in su e del tumore alla cervice dell’utero attraverso il pap-test.

La prevenzione del cancro allo stomaco è il vero traguardo a cui tendere. Una volta eradicato, guariamo la gastrite e i rischi connessi per 100 anni. Si tratta di un vero miracolo del progresso della scienza.

È responsabile solo di ulcera e gastrite o anche di altre patologie?

Sì, in particolare di: cefalea, problemi cardiaci tra cui l’angina, l’artrite, l’infertilità, la psoriasi.

Anche del colon irritabile?

No.

E dei problemi di tiroide?

Nemmeno. È stato scoperto però che in caso di assunzione dell’eutirox e contemporanea presenza dellHelicobacter pylori, il batterio inficia la terapia per curare la tiroide. Nel senso che ‘mangia’ gradualmente la dose di eutirox, per cui il paziente è costretto ad assumerne sempre di più.

Si ringrazia il Professore Dino Vaira, professore di Medicina Interna presso l’Università di Bologna.

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