C’è chi lo fa saltuariamente. E chi invece di continuo. Secondo una ricerca della University of Montreal, gesti come mangiarsi le unghie e mordersi il labbro sono più frequenti quando si hanno determinati tratti caratteriali. E cioè si è perfezionisti, inclini ad avere poca pazienza e la tendenza a provare un profondo senso di insoddisfazione quando non si raggiungono i propri obiettivi.
La psicanalista Ana Maria Sepe, però, fa subito una distinzione fra i tic e i gesti di cui stiamo parlando qui. «Mentre i primi sono dei movimenti incontrollabili provocati da un problema emotivo profondo, i secondi sono dovuti di solito a una situazione di tensione ben precisa» spiega. «In genere compaiono durante l’adolescenza, quando cominciamo a farci carico delle prime responsabilità, e inconsciamente, li utilizziamo come un alleato a cui ricorrere per far fronte alle pressioni esterne». Per esempio, durante un colloquio di lavoro chi ha difficoltà a gestire l’ansia può essere portato a toccarsi i capelli, gesto che gli consente di recuperare la calma e che difficilmente metterebbe in atto in una situazione di tranquillità.
Ecco dunque le emozioni che si nascondono dietro questi gesti.