HPV: più protetta se il microbiota è in equilibrio

Gli ultimi studi evidenziano l'importanza di riequilibrare l'ambiente vaginale contro l'infezione da HPV, individuando in un particolare lattobacillo lo "scudo" principale

Tra le infezioni vaginali a trasmissione sessuale, quella da HPV (Human Papilloma Virus) è correlata al rischio di sviluppare il cancro al collo dell’utero. E ciò – secondo gli ultimi studi – potrebbe verificarsi anche in assenza di sintomi e dopo un periodo di latenza di 10 anni. Al momento, non esiste una terapia farmacologica che elimini il virus una volta contratto, ma c’è solo il vaccino a scopo preventivo. L’età di somministrazione è entro i 12 anni, anche se la FDA ha ritenuto opportuno vaccinare le ragazze e i ragazzi dai 12 ai 26 anni. Si sta valutando, inoltre, l’opportunità di vaccinare le donne fino ai 55 anni di età.

Ma ciò non basta, in quanto si stima che ogni donna dall’inizio dell’attività sessuale alla post menopausa ha una probabilità del 70-80% di venire in contatto con uno o più tipi di HPV. E l’uomo ne è spesso il portatore inconsapevole. Ciò spiega l’importanza dei test diagnostici per rilevare in modo precoce la presenza del virus. Fortunatamente dalla scienza arrivano importanti scoperte, cioè l’utilità del microbiota vaginale equilibrato come difesa dalle infezioni, compresa quella da HPV. Spieghiamo meglio di cosa si tratta.

L’importanza del microbiota in equilibrio come difesa dall’HPV

Il microbiota vaginale è l’ecosistema che caratterizza l’ambiente della vagina, ed è abitato da vari microorganismi: più questi sono in equilibrio più “garantiscono” la salute vaginale. Un po’ come ciò che accade nell’intestino, con la differenza che i microorganismi principali del microbiota vaginale sono i Lattobacilli, in particolare il L. crispatus. Con una presenza dell’85-90%, il L. crispatus protegge la vagina dall’invasione di patogeni esterni e ne impedisce la proliferazione: ciò vuol dire che funge da barriera contro l’entrata, la persistenza e la recidiva delle infezioni (tutte condizioni che possono aprire la strada alla trasmissione dell’HPV).

Tuttavia, spesso il microbiota può alterarsi a causa di infezioni urogenitali e di terapie prescritte per curarle, in un circolo vizioso che si autoalimenta. Da qui si comprende come un microbiota disbiotico (cioè non in equilibrio) espone al rischio di infezione HPV. Gli ultimi studi hanno dimostrato, in particolare, che le donne senza infezione da HPV avevano una forte dominanza di L. crispatus, che invece risultava assente nelle donne con infezione da HPV.

Per ripristinare l’ecosistema di un microbiota vaginale disbiotico è importante assumere integratori a base di Lattobacilli mirati, che contengano cioè il L. crispatus. Un esempio è Cripact®, un integratore sotto forma di stick orosolubili contenenti Lactobacillus crispatus M247. Colonizza velocemente l’ambiente vaginale, anche in associazione a farmaci antimicotici e acido borico, largamente usati in ginecologia contro le infezioni recidivanti, poiché è molto resistente. In questo modo, diventa un utile alleato utile nel mantenimento dell’equilibrio del microbiota vaginale.

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