Siamo (sempre) capaci di rilassarci in vacanza?

Siamo proprio sicuri di essere così felici di andare in vacanza?
O in alcuni casi l'ansia ci impedisce di rilassarci e quasi quasi preferiamo la routine del lavoro?

Secondo il prof. Roberto Pani, psicoanalista e professore di Psicologia Clinica all'Università di Bologna, vacanza,  dal latino “vacuum”, indica uno spazio vuoto dentro il quale possiamo immaginare di staccare la mente allo scopo di rilassarci, distrarci e di  ritrovare una parte di noi stessi.

Si tratta di uno spazio vuoto del  quale abbiamo bisogno per creare un’alternativa alla routine. Proprio per questa ragione, la vacanza può da un lato favorire il relax, ma dall’altro lato alimentare alcune ansie o angosce proprio perché la mente non è occupata dalle abitudini.

Psiche: quando la mente va in vacanza

Vacanza uguale gioia e relax? Non sempre. A volte può accadere che non riusciamo a goderci il periodo estivo. Ne parliamo con lo psicoanalista

Vacanza intesa come 'spazio mentale' che va riempito

Vacanza intesa come ‘spazio mentale’ che va riempito

Intesa come “contenitore situazionale” che si presta ad essere riempito,  la vacanza (al pari delle giornate festive), dal punto di vista psichico assomiglia all’esperienza che il bambino piccolo sperimenta con il buio:  può cioè contenere pensieri piacevoli, che pensiamo come fantasie, ma anche pensieri sgradevoli, che evocano i fantasmi.
Nel linguaggio della psiche, fantasma rappresenta un’immagine pericolosa,  ossessionante e statica, mentre la fantasia è sinonimo di dinamismo e di creatività.

Facendo un paragone metaforico mutuato dalla  bio-fisiologia, potremmo assimilare le fantasie al plasma, la parte più  liquida del sangue, che scorre nel sistema vascolare per trasportare  nelle cellule ossigeno e vario nutrimento. E i fantasmi sono come le  tossine che ci impediscono di vivere in modo sano. Le fantasie sono necessarie per la nostra mente per disintossicarci e  sentirci di vivere. Però i fantasmi sono sempre un po’ in tutti noi così  come le tossine che derivano anche dagli stress ossidativi quotidiani.

Perché non sempre riusciamo a divertirci in vacanza?
A volte può accadere che ansie ed angosce prevalgano sulle fantasie, cioè la parte più sana della  nostra mente, quella più creativa che prevede la capacità di giocare,  fantasticare, conoscere persone nuove, divertirci.
Il motivo?  Staccandoci dalle nostre attività quotidiane, lasciamo si libero uno  spazio mentale ma certi fantasmi primari, antichi uniti alle  preoccupazioni attuali economiche, di salute etc, conflitti non risolti,  problemi di vario genere.
Alcune persone non vedono l’ora infatti  di tornare al lavoro ad occuparsi di attività routinarie che, più che  risolverle, coprano le angosce.

Ci sono persone che subiscono maggiormente il vuoto della vacanza?
Fortunatamente  non per tutti è così. Molte persone riescono a mettere da parte i  problemi, e pertanto riescono a distrarsi e ad abbandonarsi con fiducia  alle esperienze nuove. Ecco perché in vacanza ci apriamo  all’immaginazione, ci vengono nuove idee per il nostro lavoro, aumenta  la voglia, ci abbandoniamo ad amori nuovi.
Non riuscire a godere la vacanza dipende dalla fragilità individuale  ma anche dal momento esistenziale che si sta vivendo. Alle  preoccupazioni del presente possono per esempio sommarsi vecchi  conflitti.

Cosa bisogna fare per evitare di rovinarsi le vacanze?

Meglio scegliere vacanze che includano programmi abbastanza insoliti e vari.
Un viaggio organizzato per alcune persone, specie se chiuse o timide, potrebbe costituire la  soluzione migliore, perché si è sempre in compagnia, permette di tenersi  impegnati e di conoscere usi e costumi diversi. Tutto ciò distrae  perché riduce la possibilità di tormentarsi.
Sarebbe una buona idea anche sapersi ascoltare e scegliere la vacanza in base alla propria personalità, ai propri  gusti e al momento esistenziale che si sta vivendo. Considerando sempre  come imprescindibili i limiti economici e di età.
Meglio non essere  precipitosi, accettando i primi inviti di presunti amici, ma neanche  essere troppo programmati, pensando con troppo anticipo alle vacanze.
E comprendere che il vuoto della vacanza è necessario al nostro relax, da cui dovremmo tenere lontani il più possibile i nostri fantasmi.

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