mononucleosi che cos'è

La mononucleosi una malattia infettiva, contagiosa e acuta, che colpisce l’intero organismo in seguito alla trasmissione di un virus (Epstein-Barr la cui sigla è EBV) appartenente alla famiglia degli herpesvirus.

A causa delle peculiari modalità di contagio e manifestazione, la mononucleosi è conosciuta con altri nomi: malattia del bacio, adenite acuta infettiva, linfoadenosi acuta epidemica, febbre ghiandolare di Pfeiffer, dal nome del medico che la descrisse nel 1887.

Di mononucleosi si guarisce nel giro di qualche settimana: nelle prossime settimane vediamo sintomi, diagnosi e cura.

Mononucleosi infettiva: sintomi e cura

Il suo secondo nome (popolare) è la malattia del bacio. Pur essendo molto contagiosa, non è pericolosa, ma è obbligatorio il riposo assoluto

Nel linguaggio popolare, la mononucleosi infettiva è nota come “malattia del bacio” perché si trasmette attraverso la saliva (ma anche attraverso la condivisione di stoviglie, giocattoli e tutto ciò che si è messo in bocca, già precedentemente infetto). È un’infezione virale non grave, causata dal virus di Epstein-Barr (EBV), il cui nome deriva da quello dei due scienziati che lo scoprirono nel 1964, Michael A. Epstein e Yvonne Barr.

Secondo le stime OMS, il 90% della popolazione mondiale è entrato in contatto con il virus in questione, ma non tutti accusano segni di infezione, perché dotati di specifici anticorpi che li proteggono dalla malattia. La mononucleosi infettiva si manifesta in modo eclatante soltanto nel caso in cui colpisca persone debilitate o con un sistema immunitario ancora immaturo (come nel caso dei bambini).

La mononucleosi infettiva colpisce in particolar modo gli adolescenti e i giovani adulti mentre è più rara negli anziani; il periodo di incubazione va dalle 4 alle 6 settimane negli adulti (giovani e anziani) mentre è inferiore ai 15 giorni nei bambini. Il decorso invece va dai 15 giorni di malattia acuta ad altri 15 giorni di sintomi affievoliti.

In linea sintetica e molto generale, si può affermare che la sintomatologia più comune è simile a quella di una persona affetta da faringite o sindrome influenzale ma con più persistenza e durata.

Mononucleosi: come si manifesta

Come si manifesta

La mononucleosi esordisce con la cosiddetta fase prodromica: dura circa una settimana ed è caratterizzata da sintomi generici che non destano sospetti: cefalea di modesta entità, calo dell’appetito, febbricola, sudorazione più o meno intensa, dolori muscolari diffusi, debolezza ecc.

Nel caso in cui il sistema immunitario non reagisca in modo adeguato, la mononucleosi si manifesta in modo più conclamato.

Dopo una settimana dalla comparsa dei primi sintomi, nel cavo orale compaiono piccole lesioni.

In alcune persone, la mononucleosi si manifesta in modo subdolo e ciò rende più difficile la diagnosi: in questi casi, i sintomi sono caratterizzati da un lieve rialzo febbrile e una sensazione di malessere generale e stanchezza che può perdurare per alcuni mesi. La malattia può manifestarsi in seguito più violentemente qualora il soggetto accusi un abbassamento delle difese immunitarie.

Sintomi della mononucleosi

Sintomi clinici della mononucleosi

Uno dei segni clinici presenti nella maggioranza delle persone affette da mononucleosi è l’ingrossamento dei linfonodi, in particolare quelli della zona cervicale.

Circa la metà dei pazienti registra ingrossamento della milza alla quale, in un certo numero di casi, può essere associata un lieve ingrossamento del fegato.

In poco meno del 10% dei soggetti si riscontra anche la presenza di ittero. In circa il 10% dei casi si rileva la presenza di un rash cutaneo.

Altri sintomi e segni rilevabili in caso di mononucleosi infettiva sono un processo infiammatorio acuto a carico delle tonsille, dolori addominali e, talvolta, diarrea.

Come si contagia la mononucleosi

Come si trasmette la mononucleosi

Essendo una malattia molto contagiosa, la mononucleosi ha alte probabilità di essere trasmessa se entriamo in contatto con una persona affetta.

È anche vero però che le probabilità di ammalarsi dipendono anche daIle condizioni del proprio sistema immunitario: più questo è forte, meno si accuseranno i segni di infezione e i sintomi della malattia. Alcune persone possono essere contagiate dalla mononucleosi senza saperlo: in questo caso saranno “portatori sani” della mononucleosi, e infettare a loro insaputa altre persone.

Il contagio avviene sostanzialmente attraverso la saliva: un bacio, l’uso di spazzolini, posate e bicchieri infetti, ed altri oggetti contaminati ed utilizzati da portatori del virus, possono essere tutte modalità di contagio.

Le persone che hanno contratto il virus sono a rischio di contagio per almeno sei mesi.

Mononuclesi: cura

Come si cura la mononucleosi

In realtà, non c’è una cura universale, perché generalmente la mononucleosi si risolve nel giro di poche settimane, senza particolari complicazioni.

Di solito, i medici suggeriscono un periodo di riposo, possibilmente a letto sotto le coperte: l’assoluto riposo è una condizione necessaria non solo per rendere possibile la guarigione in tempi normali, ma anche per evitare che si verifichi una delle complicanze più temute e problematiche della mononucleosi, che è la rottura della milza.

Al riposo assoluto si possono associare terapie di supporto, prescritte dal medico in base ai casi specifici. Egli valuterà infatti se è il caso di somministrare farmaci antinfiammatori ed analgesici.

Poiché la mononucleosi è una malattia virale, sono sconsigliati gli antibiotici, che invece curano infezioni causate da batteri.

Mononucleosi: diagnosi

Come si diagnostica

La diagnosi della mononucleosi infettiva avviene attraverso le analisi del sangue specifiche, che rilevano la presenza di linfociti nel sangue.

Una prima diagnosi avviene attraverso la visita medica, in cui il medico riscontra i linfonodi ingrossati, particolare quelli dell’inguine, delle ascelle e del collo. Oltre a valutare sintomi come febbre, astenia, sudorazione intensa, specialmente notturna, e perdita di peso.

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