no love

Perché non mi innamoro più?

Domande e risposte ad uno dei dubbi più ricorrenti in fatto di cuore & love affair. Dalla paura di innamorarsi a quella di coinvolgersi. Lo psicoanalista prof. Roberto Pani ci risponde sulle possibili cause della rinuncia all'amore

Non riuscire ad innamorarsi

Sembra che molte donne (e uomini) abbiano paura di vivere l’amore. Si spaventano di fronte ad un sentimento nascente, e fanno di tutto per distruggere la relazione, che in realtà funziona bene.
D. Perché, prof. Pani, accade ciò?

R. Innamorarsi e coinvolgersi non è privo di rischi: si può perdere la persona con la quale si è coinvolti e soffrire molto per questo. Certo, dipende da quanto si è coinvolti e da quali vissuti interiori si sono attivati nell’innamoramento.
Per esempio: quell’uomo o quella donna rappresentano per me una parte profonda che mi manca. Ciò può mettere in discussione per la seconda volta un abbandono, una grossa frustrazione e persino una svalutazione di se stessi”.

Così alcune persone sabotano l’amore o rinunciano a viverlo. Qualcuno ne fa una malattia, altri vivono il non riuscire ad innamorarsi come una caratteristica individuale di se stessi.

La confusione sentimentale che impedisce di vivere l'amore

D. Perché alcune persone non si innamorano (più o mai)?
R. Può accadere che le persone sperimentino dentro di sé una grande confusione negli affetti: un po’ perché temono di essere protagonisti di una storia che li porterebbe a soffrire, un po’ perché potrebbero essere inconsciamente attratti dalla ‘sensazione di limbo’ generata dalla confusione – spiega l’esperto. È proprio questo non sapere ciò che si vuole a non lasciare liberi di legarsi ad una persona, seppur inconsapevolmente.

A volte invece impedisce di innamorarsi l’avere legami con persone del passato, non necessariamente ex fidanzati, ma anche ciò che questi rappresentano dal punto di vista psicologico. Per esempio un padre o una madre simbolica, verso i quali si mantiene un forte, ma ambivalente legame (di amore e odio).
Per sentirsi liberi di vivere l’amore ci si dovrebbe assumere una responsabilità molto grande di superare tale legame. Non sempre si è in grado di gestire questo distacco, e pertanto non ci sente sufficientemente adulti. In una parola, non si è ancora pronti di intraprendere una propria storia autonoma.

Quando non si prova attrazione per nessuno

D. Alcune persone si lamentano del fatto che non riescono a provare attrazione per nessuno. Perché?

Proprio perché non si sentono liberi di intraprendere una propria storia autonoma, nessuno appare interessante.
Di ogni persona non si riesce a vedere la gradevolezza nel suo insieme, fatta di aspetto fisico, voce, modo di fare, stile e comportamento, tutti quegli aspetti cioè che fanno innamorare. Pur di restare nell’indecisione, che aiuta inconsciamente a non prendere responsabilità verso la propria vita affettiva, si scorgono soltanto i difetti.

Trovare mille difetti in tutti

D. Perché alcune persone trovano mille difetti in tutti?

R. Perché ciò serve per evitare la relazione, per non coinvolgersi, per difendersi a priori dal coinvolgimento. In questo modo mi attacco a qualcosa di ideale e di perfezione, per rimanere distante dall’altro: faccio in modo pertanto che lui (o lei) non mi piacerà mai.

Diffidenza in amore

D. Perché si è così diffidenti?

R. Paradossalmente la diffidenza è più rassicurante perché rievoca la prudenza, suggerita dai nostri genitori, saggi e protettivi per il nostro bene.
La diffidenza ha lo scopo di restare lontani dal coinvolgimento.

Non volersi legare...

D. Perché ogni scusa è buona per non innamorarsi? E per non continuare il rapporto?
Mantenere lo status quo è il vero obiettivo, rimanere statici, non correre rischi, fermare il tempo e sentirsi sempre come una volta, quando si era adolescenti: periodo in cui si aveva il “diritto” di non prendere impegni.

Paura di innamorarsi fa rima con paura di crescere?

R. Non riuscire ad innamorarsi ha una connessione con la paura di crescere?
D. Penso proprio di sì. L’obiettivo inconscio è quello di non crescere perché ciò fa paura, anche se non ce ne sarebbe motivo. Al contrario: crescere farebbe sentire più liberi e soddisfatti. Tuttavia, come sappiamo: il nuovo, quando si è ancora insicuri, può essere vissuto come una catastrofe, e per questo si preferisce rimandare il cambiamento. In greco catastrophè significa: cambiamento.

Si ringrazia la disponibilità del Prof. Roberto Pani, Psicoanalista e docente di psicologia clinica presso l’Università di Bologna

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