Io e te in video. Per passione

Si può filmare un incontro intimo? Sì, ma solo se in coppia c'è la complicità giusta, dicono i sessuologi. E, soprattutto, se a decidere è lei

L’intesa di coppia è perfetta, ci sono tutti gli ingredienti giusti, la sintonia, la passione e la voglia di sperimentare. Ma a volte succede che tra lei e lui entri in scena un terzo elemento: la videocamera. Perché scatta la fantasia di girare insieme un film ad alta tensione erotica? «Il desiderio di riprendere gli incontri intimi e le proprie performance amatorie è più diffuso di quanto si pensi» dice Roberta Rossi, psicologa e sessuologa dell’Istituto di sessuologia clinica di Roma. «Capita quando si vogliono fermare gli istanti più eccitanti, ma anche teneri, per poterli poi rivedere insieme. E questo video, dove i partner sono registi e protagonisti, può avere una forte funzione erotizzante. Non si tratta, quindi, di una perversione voyeuristica, ma di un regalo che ci si fa per il piacere del corpo e della vista».
In genere è l’uomo che fa la proposta. E la reazione della donna è ambivalente: da un lato è incuriosita dall’idea, dall’altro si vergogna, almeno inizialmente. «L’imbarazzo femminile nasce dalla difficoltà di comprendere il motivo della richiesta» spiega l’esperta. «Il dubbio è: “Perché mio marito vuole provare una cosa tanto stravagante? Forse il nostro rapporto si sta spegnendo?”. Al contrario, solo se la vita sessuale è appagante si continua a osare e lui considera normale fare questa proposta». Tuttavia, accettare di girare un filmato non può essere un obbligo. «La donna deve essere d’accordo e a proprio agio, considerando intrigante il pensiero di essere “in onda”, come un’attrice.
Inoltre ci vuole una grande fiducia reciproca: bisogna essere sicuri che entrambi custodiranno il filmato, per condividerlo in momenti speciali». Soltanto con queste premesse è possibile che lei si lasci andare davvero, trovando nella “recitazione” la via per mostrarsi più disinibita e trasgressiva del solito. «Sapere di essere ripresa, infatti, accende l’eros e libera sensazioni fisiche che fino a quel momento possono essere state tenute a freno o nascoste» assicura la sessuologa. «Se lei, invece, non è attratta dal gioco, il rischio è che possa sentirsi sotto pressione. Cioè che si senta obbligata a dire di sì per non deludere lui. A quel punto, però, girare scene erotiche sarebbe artificioso e il corpo si sentirebbe prigioniero della finzione. Perché il piacere diventi naturale la videocamera va considerata un’alleata, non un’intrusa». Una terza persona virtuale che non giudica e non disturba, ma è complice della sessualità.

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