peperoni proprietà

Ecco perché i peperoni fanno così bene e come è meglio mangiarli

La cosa più famosa sul loro conto è che sono difficili da digerire, ma questi ortaggi sono preziosi per la nostra salute: tutto quello che devi sapere sui peperoni

Rosso, giallo o verde, il peperone è una delle verdure più versatili create da madre natura. Cambia la forma, la superficie, il colore e il sapore, ma non i benefici nutrizionali: il peperone ci fa bene al palato e all’organismo. Si ripete spesso che è difficile digerirli, ma anche a questo c’è rimedio. Ecco come cucinare i peperoni senza dover rimpiangere di averli mangiati.

Peperoni: proprietà e benefici

Il peperone è il nome comune dato alla bacca ottenuta da alcune varietà della specie Capsicum annuum. Viene utilizzata come verdura, soprattutto d’estate, ma anche se ovviamente è indicato mangiarli di stagione, è ormai possibile trovarli tutto l’anno. Mangiarli ci fa bene.

Di qualunque colore siano, i peperoni possono aiutare a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue, a sostenere il fegato e ad alleviare la stitichezza. Sono anche un prezioso diuretico naturale. Inoltre, grazie ai preziosi antiossidanti contenuti nel peperone, questo vegetale è utilissimo per combattere l’invecchiamento.

I vari tipi di peperoni

La prima distinzione che possiamo fare per i peperoni è quella che va in base al colore. Esistono infatti tre tipi: rosso, giallo e verde. Quelli rossi sono più dolci, i peperoni gialli sono succosi e teneri, mentre i verdi hanno una polpa più carnosa. Ci sono poi centinaia di tipologie di peperoni in tutto il mondo. Tra le più diffuse in Italia ci sono il peperone di Carmagnola, che assume le tipiche forme di cubo a quattro punte o allungata, il peperone quadrato di Asti, il peperone di Pontecorvo con la sua forma ‘a cornetto’ e il peperone di Capriglio, a forma di cuore.

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I peperoni cruschi

Tra le tipologie più particolari troviamo i peperoni cruschi. Si tratta di un particolare peperone lucano, il peperone di Senise Igp coltivato nell’area del Parco Nazionale del Pollino, che viene poi sottoposto a essicazione. Questo processo è possibile grazie al fatto che il peperone di Senise è povero d’acqua. Il nome ‘crusco’ si riferisce proprio alla sua croccantezza, che lo rende unico. I peperoni cruschi devono essere conservati in barattoli di vetro o sacchetti di carta e possono essere fritti in padella, oppure si possono usare per condire pasta, bruschette o come contorno, in particolare con il baccalà.

Ecco perché i peperoni fanno così bene e come è meglio mangiarli

Peperoni: calorie e valori nutrizionali

I peperoni sono ricchi di:

  • provitamina A,
  • vitamine del gruppo B,
  • vitamina C,
  • vitamina P,
  • proteine vegetali,
  • sali minerali

Sono consigliati se si vuole perdere peso o se si soffre di diabete, perché sono anche molto poveri di zuccheri.

Contengono anche pochissime calorie: per ogni 100 grammi di peperoni ci sono solo 22 kcal.

I tipi di cottura dei peperoni

I peperoni sono buoni cucinati in tanti modi. Tra i tipi di cottura più utilizzati c’è quella al forno, soprattutto se i peperoni vengono prima gratinati e farciti con pomodori, acciughe e pangrattato. Molto saporiti sono anche i peperoni in padella, cotti con un po’ d’olio preriscaldato. Ma è possibile preparare i peperoni anche alla griglia, spennellandoli con olio d’oliva, o bolliti in acqua per 5-7 minuti dopo averli tagliati ad anelli. Altre tecniche sono il vapore (soprattutto per chi possiede gli appositi cestelli) o al microonde: dopo aver praticato un’incisione, lasciarli cuocere per circa 20 minuti.

Ecco perché i peperoni fanno così bene e come è meglio mangiarli

Peperoni: come renderli digeribili

Molte persone evitano i peperoni perché non li digeriscono. Ma mangiarli senza questo fastidioso effetto collaterale è possibile.

Come tutte le solanaceae (lo sono anche le patate, i pomodori e le melanzane), i peperoni contengono solanina. Se presente in alte dosi, è una sostanza tossica. È presente in livelli alti nel peperone verde, mentre è minore in quello rosso o giallo. Abbonda nei vegetali non maturi o coltivati in serra (quindi con meno sole, che aiuta la diminuzione dei livelli di solanina nei frutti). Basta quindi evitare i peperoni verdi e preferire quelli gialli o rossi per digerire meglio questi vegetali.

Ma ci sono altre componenti non digeribili nel peperone: i filamenti centrali, i semi e le altre parti bianche. Il nostro intestino fatica moltissimo a processare queste parti, quindi è meglio eliminarle del tutto. Anche il modo in cui tagliamo i peperoni può aiutare il nostro intestino a digerirli meglio. Se li tagli in orizzontale e con spessore di pochi centimetri, diventano subito più digeribili perché in questo modo si spezza la fibra della polpa del peperone, aiutando l’intestino nel lavoro più difficile. Anche gustare il peperone in crema o in salsa aiuta a conservare il gusto senza grosse conseguenze per la digestione.

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Infine, c’è la buccia. Questa è un’altra parte che complica la digestione perché fatta per lo più di fibra. Il nostro corpo mal sopporta questo elemento: per questo è meglio eliminarla dopo aver cotto i peperoni. Assunta in quantità leggere, la buccia può aiutare a ripulire il tratto intestinale e a regolarizzarne il transito. Ma meglio non abusare.

Anche abbinare i peperoni a carne o formaggio può danneggiare la nostra digestione. Ci potrebbero volere ore per elaborare questi cibi.

I compagni di piatto ideali per i peperoni sono altri tipi di verdure, legumi, cereali integrali. Anche mangiarli fritti non è una buona idea: meglio preferire le cotture al forno o in padella.

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