Come si capisce che il tatuatore sta usando strumenti sterili?
Prima di chiarire questo punto, è bene descrivere una postazione di decorazione e incisione su corpo: di solito c’è un lettino, con un lenzuolo di carta monouso, proprio come dal medico. Può esserci anche una poltrona ergonomica che si copre di pellicola trasparente. Infine, la macchinetta del tatuatore: è composta da un corpo centrale che si collega alla presa elettrica, un tubo porta aghi che si impugna come una penna e l’ago che entra in contatto con la pelle.
Fino a qualche anno fa c’era la necessità di sterilizzare i tubi e gli aghi, cioè gli strumenti a contatto col sangue. Oggi invece è tutto monouso: entrambi sono confezionati singolarmente in buste sterili.
L’inchiostro invece, altro elemento che può veicolare infezioni, viene versato in appositi tappi che, una volta finito il lavoro, vengono gettati insieme all’inchiostro avanzato.
Il tatuatore infine deve usare guanti monouso e cambiarli se ha necessità di allontanarsi dalla pelle per toccare altre cose, per esempio rispondere al telefono o andare in bagno.