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Anche al cucciolo serve la fisioterapia

Una caduta, gli acciacchi dell’età, il riposo forzato dopo un intervento. Ci sono casi in cui a cani e gatti, per poter ricominciare a camminare, serve la riabilitazione. Vediamoli

La riabilitazione del cucciolo

Peppy ha 3 anni, un muso dolce e occhi che ti parlano. La sua passione? Fare le passeggiate nel bosco. Fino a qualche tempo fa, appena poteva, andava da solo… adesso, invece, deve essere accompagnato. Sì, perché Peppy ha perso l’uso delle gambe posteriori. Un dolore e un problema: per gli animali il movimento è vita in tutti i sensi. Non si spostano solo per cercare cibo o fuggire da un pericolo, ma anche per giocare e, soprattutto, comunicare i loro stati d’animo.

Ecco perché, se non possono più camminare correttamente, bisogna rivolgersi al più presto allo specialista.

Cura il cucciolo, ma non solo

«Il cucciolo a cui, per un incidente o un intervento, è stata immobilizzata una zampina, può riprendere dimestichezza con tutti i movimenti grazie a un ciclo di fisioterapia» spiega Caterina Vallani, fisioterapista veterinaria (Astrad, Associazione per lo studio e le terapie riabilitative per gli animali disabili, tel. 028393015).

«In pratica, durante la seduta il medico massaggia, manipola e sollecita l’animale a ripetere esercizi (a terra o su uno speciale tapis roulant) in modo che il suo sistema nervoso memorizzi di nuovo i gesti dimenticati. Per ridurre l’infiammazione e il dolore, invece, si ricorre a tecniche come la magnetoterapia, la tens o il laser.

Ma perché il pet faccia progressi, è fondamentale la collaborazione del proprietario, il quale dovrebbe conoscere i punti deboli del proprio cucciolo». Se, per esempio, in famiglia c’è un bassotto, anche quando è informa è un errore fargli fare le scale. Sforzi come questi, infatti, possono facilmente causare l’ernia del disco.

La fisioterapia come prevenzione per il cucciolo

In altri casi, invece, come accade con gli animali che hanno familiarità genetiche con la displasia all’anca, è utile ricorrere alla fisioterapia come prevenzione.

«Cicli periodici di trattamenti mirati possono ritardare o, addirittura, ridurre al minimo questo problema» commenta l’esperta. «E sono utili anche a mano a mano che il cane invecchia perché lo aiutano a non “bloccarsi”.

Più complicato, invece, intervenire se l’origine del problema è neurologica». Succede quando un trauma o una malattia interrompe le informazioni che dal sistema nervoso centrale raggiungono le zampe attraverso il midollo spinale. «In questi casi è più difficile dare delle certezze sulla ripresa, anche se gli animali hanno capacità di recupero spesso insospettabili».

I trattamenti mirati per il cucciolo

Quanto dura la terapia? «Ogni cucciolo è un caso a sé. Molto dipende dal carattere dell’animale ma conta moltissimo anche l’impegno del padrone» conclude Caterina Vallani.

«I nostri pazienti meritano cure e attenzione, ed è importante stimolare il proprietario. Quando l’amato cucciolo di casa ha un problema motorio più o meno grave, infatti, è indispensabile che, ogni giorno, riesca a trovare il tempo per gli esercizi indicati dallo specialista».

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