Zie a tempo pieno

Pank è un acronimo inglese che sta per Professional Aunts No Kids, ovvero zie a tempo pieno (o quasi) di figli non propri. È stata quel genio di Melanie Notkin che con il suo savvyauntie.com è riuscita a farsi portavoce di quel 57% di donne che  occupano costantemente e con generosità di nipoti e “nipotastri” e a indire una giornata dedicata alle Pank e cioè il 27 luglio. Il Washington Post non ha potuto fare altro che constatare il grande successo ottenuto  e inserire le Panks tra gli “in” del 2014 mentre sono “out” le babysitter. Non trovate anche voi che sia meglio una adorata “zia”, per di più gratis, piuttosto che pagare 10 euro l’ora una studentessa universitaria che si spaccia per babysitter ?
Drew Berrymore e Cameron Diaz

La tribù delle altre

  • 07 02 2014

Come essere felici in una vita che non avevamo previsto. Prende il via la rivolta delle Panks

La rivincita delle Panks

Attenzione però, perché le Panks poco hanno a che fare con le vecchie zitelle di una volta e, almeno in America, non sono percepite come un’eccezione ma, al contrario, come la stragrande maggioranza della realtà. Qualcuno le ha definite delle ciniche donne in carriera disposte a rinunciare a tutto, persino alla famiglia, pur di ottenere successo e un buono stipendio. Tutta colpa dell’emancipazione e del femminismo, gridano in molti. In realtà, come spiega la giornalista nel suo libro, sono solo donne che, per vicende personali più o meno complicate, hanno aspettato forse troppo a cercare un figlio che poi, proprio per una questione di età, non è più arrivato. Insomma, 40 e 50enni che volevano l’uomo giusto per metter su famiglia, che poi non è mai arrivato. Donne che sanno cercare la felicità in una vita che certamente non avevano previsto.
Jennifer Aniston e Courteney Cox

Il valore aggiunto degli zii

Il libro “Otherhood” è già il manifesto  di tante zie, vicemadri, sorelle e soprattutto amiche che sostengono le famiglie (moto spesso allargate), facilitano la vita a bambini e adulti. Non solo. Le zie acquisite è dimostrato che riescono a far felici i nipoti il 29% in più dei genitori e degli altri parenti. E spendono per loro e per il loro benessere oltre 9 milioni di euro l’anno. Una Pank non giudica né figli né genitori  e aggiunge solo valori positivi al menage.  In Italia c’è ancora un fortissimo pregiudizio nei confronti delle “altre” e non riuscire a diventare madri resta un macigno importante sull’autostima delle donne .

 

Jake e Maggie Gyllenhaal

Un figlio ad ogni costo?

Sono tante le celebrità che, per piacere o per forza sono diventate “altre”. Alcuni esempi? Una delle Pank più conosciute è Jennifer Aniston, non ha mai fatto segreto della sua voglia di maternità ma, in attesa dell’uomo giusto le fa da madrina a Coco la figlia di 9 anni dell’amica Courteney Cox conosciuta sul set del telefilm Friends. Drew Berrymore, 39 anni, una figlia di 14 mesi e un altro pargolo in arrivo è aiutata costant mente dalla zia Cameron (Diaz, ndr), 41 anni e “no kids” ma ammette che fare la zia è la cosa più bella del mondo. Ma ci sono anche gli zii: il bel Jake Gyllenhaal è lo zio fichissimo e dedicato di Gloria Ray  e Ramona, figlie di sua sorella.

Il potere alle super-zie

In conclusione: figli sì, ma non ad ogni costo , prima il rapporto  giusto, il lavoro giusto, la serenità sociale e famigliare e magari qualche serata o week end  con i “nipoti”. Perché l’importante è essere super-zie. Leggere per credere!

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