Dalla precarietà delle giovani al senso di solitudine delle anziane: ogni età è accompagnata da un’inquietudine. Queste storie raccontano come sconfiggere le insicurezze. E da dove ricominciare

Di cosa hanno paura le donne? Secondo un recente sondaggio del portale Lastminute.com siamo il popolo più fifone d’Europa. E con buona pace dello stereotipo del macho latino in questo maschi e femmine sono alla pari: 8 su 10 ammettono di soffrire di una fobia che condiziona la loro vita. «La paura è un sentimento primario e necessario per la sopravvivenza, perché ci spinge a reagire a un pericolo, reale o emotivo» spiega la psicologa Gloria Rossi.

«Tutti la sperimentiamo da piccoli e ci aiuta a crescere. Una volta diventati adulti conserviamo una parte infantile, il nostro bambino interiore, che resta in allerta, pronto a scattare se avverte minacce. Con il passare degli anni però si modificano i fattori che scatenano l’allarme: a 40 anni, è facile ritrovarsi con figli piccoli, genitori anziani e carriera, dunque è il sovraccarico a spaventare, mentre dopo i 60, con i ragazzi grandi e le malattie in agguato, si temono il vuoto e la solitudine. E poi, cambiano anche le pressioni sociali: se i media strillano dati sulla disoccupazione giovanile, è normale che una 30enne si preoccupi della precarietà, mentre, visto il mare di pubblicità anti-aging, è logico che una over 50 si concentri sullo specchio» spiega l’esperta.

«La reazione giusta è prendere per mano il nostro bambino interiore e aiutarlo a valutare con lucidità i timori. Così, spesso, si sgonfiano da soli. Come quando da piccoli piangevamo al buio: mamma accendeva la luce e i mostri sparivano!». E come hanno fatto le protagoniste di queste 4 storie.

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