E' Steve Jobs School mania

Si parla tanto di new economy, di nuova borghesia, persino di nuovi poveri e nuovi ricchi. Ma raramente si aggiunge questo aggettivo qualificativo per definire la scuola. Perché la tendenza è di parlare di vecchio sistema, vecchia istruzione e anche vecchi e fatiscenti edifici in cui si recano tutti i giorni i nostri figli. Ma questa volta non stiamo parlano di noi (inteso come italiani), ma degli olandesi che, ancora una volta, si sono dimostrati all’avanguardia e hanno dato il via alle prime Steve Jobs School.

Al via le Steve Jobs School

  • 18 09 2013

In Olanda scompaiono i libri da banchi e cartelle: al loro posto solo un tablet. Ed è subito entusiasmo. In Italia a che punto siamo? Noi genitori, come abbiamo reagito a tutta questa tecnologia?

A scuola solo con un tablet

Ma cosa sono le Steve Jobs School? Scuole in cui i nostri figli escono trasformati in piccoli geni del presente e milionari del futuro? Niente di tutto ciò. Ma più semplicemente luoghi di aggregazione dove i ragazzi (in realtà si tratta di scuole primarie quindi potremmo definirli ancora bambini) anziché avere a che fare tutti i giorni con libri di testo differenti a seconda che si studi matematica, storia, geografia o inglese, hanno in dotazione un tablet su cui potersi applicare.

In classe sempre connessi

Ma come funziona la scuola del futuro? In pratica i ragazzi sono perennemente connessi e collaborano costantemente con altre classi e altri studenti di altri Paesi. Insomma non si tratta di giocare tutto il giorno, ma di non essere più ricevitori passivi di conoscenza ma, al contrario, attivi e ricettivi agli stimoli. In fondo quello che ci diciamo da anni è che la scuola deve cambiare altrimenti il gap tra istruzione e ragazzi diventa incolmabile.

Figli a portata di click

In Olanda sono così avanti che ben sette istituti hanno aderito  al programma Steve Jobs dove non c’è più nessuna commistione tra vecchi libri e tecnologia, dove tutto è digitale e le classi sono collegate a Internet e i compiti e le lezioni si svolgono su iPad oppure tramite l’aiuto di applicazioni. Non solo. Esiste un sistema chiamato iDesk Learning Tracker che consente ai genitori di monitorare il lavoro dei propri figli 24 ore su 24: compiti, voti e progressi sono sempre a portata di click.

Al via la scuola 2.0

Magari qualche genitore può essere spaventato da tutta questa tecnologia e non essere all’altezza dei progressi dei propri figli. Certo, è difficile per chi non è nato con un tablet in mano stare al passo con i tempi e immergersi nella scuola 2.0. Molti sono intimoriti da tutte queste iniziative ma ci sono molti modi per imparare a utilizzare questi mezzi e il primo è quello di imparare proprio dai propri figli. E poi, una volta imparato qualche trucchetto, il gioco è fatto.

A casa e sui banchi con il tablet

In Italia la situazione è ancora in fase embrionale e il più delle volte questi “esperimenti” vengono fatti solo alle scuole superiori . Al di là del vantaggio economico che permette di risparmiare molti euro nel corso degli anni, voi cosa ne pensate di questo nuovo metodo scolastico? Lo vedete possibile nel nostro Paese? E soprattutto, sentite minacciata la vostra autorità da tutta questa tecnologia cui non siete avvezzi?

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