Badanti: come funzionano i contratti e le alternative


Badanti: cosa prevedono i contratti

  • 30 03 2020

Mini guida pratica per chi ha necessità di rivolgersi a una badante: dai contratti di lavoro dedicati alle collaboratrici domestiche agli aiuti per snellire pagamenti e burocrazia.

Hai deciso che hai bisogno di un aiuto esterno nella cura di un familiare e pensi di aver trovato la persona giusta. Cosa dice la legge in proposito? Le Associazioni di categoria ed il Ministero del Lavoro, in data 31 gennaio 2020 hanno pubblicato la nuova Tabella dei minimi retributivi, che va ad integrare il CCNL di categoria, che ogni anno adegua lo stipendio minimo in base alle variazioni Istat del costo della vita.

Contratti di lavoro per collaboratori domestici

Il CCNL lavoro domestico fissa l’importo dello stipendio minimo che il datore di lavoro è tenuto a dare in busta paga in favore di colf e badanti. Ecco le tabelle di riferimento per il 2020 con i compensi minimi retributivi per colf e badanti.

  • LIVELLO A – collaboratori familiari generici sprovvisti di esperienza professionale o con esperienza fino a 12 mesi:
    – valore mensile lavoratori conviventi: 636,71 euro
    – valore orario lavoratori non conviventi: 4,62 euro
  • LIVELLO AS – addetto alla compagnia, non addetto all’assistenza:
    – valore mensile per lavoratori conviventi: 752,48 euro
    – valore orario lavoratori non conviventi: 5,45 euro
  • LIVELLO B – collaboratori familiari in possesso della necessaria esperienza, in grado di svolgere con specifiche competenze le proprie mansioni, a livello esecutivo:
    – valore mensile lavoratori conviventi: 810,36 euro
    – valore orario lavoratori non conviventi: 5,78 euro
  • LIVELLO BS – assistente a persone autosufficienti. Svolge mansioni di assistenza a persone (anziani o bambini) autosufficienti, ivi comprese, se richieste, le attività connesse alle esigenze del vitto e della pulizia della casa ove vivono gli assistiti: 
    – valore mensile lavoratori conviventi: 868,24 euro
    – valore orario lavoratori non conviventi: 6,13 euro
    – valore mensile assistenza notturna: 998,47 euro
  • LIVELLO C – collaboratori familiari in possesso di specifiche conoscenze di base, sia teoriche sia tecniche, che operano in totale autonomia e responsabilità::
    – valore mensile lavoratori conviventi: 926,14 euro
    – valore orario lavoratori non conviventi: 6,48 euro
  • LIVELLO CS – assistente a persone non autosufficienti (non formato). Svolge mansioni di assistenza a persone non autosufficienti, ivi comprese, se richieste, le attività connesse alle esigenze del vitto e della pulizia della casa ove vivono gli assistiti:
    – valore mensile lavoratori conviventi: 984,01 euro
    – valore orario lavoratori non conviventi: 6,83 euro
    – valore mensile assistenza notturna: 1.131,60 euro
    – assistenza non autosufficienti (supplenti): valori orari 7,35 euro
  • LIVELLO D – collaboratore familiare in possesso dei necessari requisiti professionali, con posizioni di lavoro caratterizzate da autonomia decisionale e responsabilità: 
    – valore mensile lavoratori conviventi: 1.157,65 euro, più indennità 171,18 euro
    – valore orario lavoratori non conviventi: 7,88 euro
  • LIVELLO DS – assistente a persone non autosufficienti (formato). Svolge mansioni di assistenza a persone non autosufficienti, ivi comprese, se richieste, le attività connesse alle esigenze del vitto e della pulizia della casa ove vivono gli assistiti:
    – valore mensile lavoratori conviventi: 1.215,53 euro, più indennità 171,18 euro
    – valore orario lavoratori non conviventi: 8,22 euro
    – valore mensile assistenza notturna: 1.397,89 euro
  • LIVELLO UNICO – retribuzione per personale assunto esclusivamente per garantire presenza notturna fra le 21 e le 8 con obbligo di consentire al lavoratore il riposo in un alloggio idoneo: 
    – valore mensile: 668,54 euro

Generalmente, il contratto per l’assunzione di una badante non può essere inquadrato nei livelli A o A superiore, che riguardano un collaboratore familiare generico sprovvisto di esperienza professionale (o con esperienza fino a 12 mesi) non addetto all’assistenza di persone.

Per le assistenze in convivenza si può utilizzare, a seconda delle circostanze, il contratto di livello BS, CS o DS. In tutti i casi, l’impegno contrattuale è full time: questo vuol dire che l’orario di lavoro deve essere distribuito nel corso dell’intera giornata, fino ad un massimo di 54 ore a settimana, per non più di 10 ore al giorno a fronte di un compenso mensilizzato indicato dalla Tabella Ministeriale. Il contratto di convivenza, a prescindere dal livello stabilito, prevede che il lavoratore abbia 36 ore di riposo settimanale, di cui 24 consecutive di domenica e 12 in un pomeriggio della settimana stabilito tra le parti. Invece, tutti i giorni devono essere concordate 2 ore libere possibilmente di pomeriggio. Sono previste anche 11 ore di riposo consecutive nelle ore notturne durante le quali, se fosse necessario intervenire, si dovrà farlo per poi recuperare il mancato riposo nel giorno successivo.

A che cosa ha diritto una badante?

Per le assistenze in convivenza il datore di lavoro deve fornire vitto e alloggio dignitoso alla lavoratrice e deve garantire la disponibilità di uno spazio ad uso esclusivo per i riposi, possibilmente è opportuno dedicare una stanza singola. Anche per la questione “riposi”, la logistica non deve essere di impedimento al beneficio del giorno libero, quindi se l’abitazione si trova in un contesto isolato, l’utente dovrà preoccuparsi di accompagnare la badante nel più vicino centro abitato.

Se poi alla lavoratrice viene richiesto di lavorare nei giorni festivi previsti dal CCNL, che sono il 1° gennaio, 6 gennaio, lunedì di Pasqua, 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno, 15 agosto, 1° novembre, 8 dicembre, 25 dicembre, 26 dicembre, Santo Patrono, oltre alla normale retribuzione giornaliera, si dovranno calcolare una retribuzione maggiorata secondo le indicazioni del contratto.

Chi ti può aiutare?

La confusione è tanta? Ricorda che non tutti siamo commercialisti. Presso un Consulente del Lavoro di fiducia o un CAF, che di solito si occupa delle tue dichiarazioni dei redditi, troverai informazioni ed assistenza per regolarizzare la badante, questo nel caso tu abbia già individuato la persona da assumere.

Invece, nel caso in cui tu non abbia individuato una valida candidata, puoi rivolgerti ad una Filiale della Family Care specializzata nei servizi di assistenza alla cura della persona, sia domiciliare che ospedaliera. I consulenti della Filiale, oltre ad occuparsi di tutti gli adempimenti amministrativi, si occuperanno di redigere un protocollo di assistenza personalizzato che tenga conto delle esigenze dell’assistito e della tua famiglia e, di conseguenza, sceglieranno la badante più adatta ad occuparsi della cura del caso. Durante l’assistenza verranno organizzate anche tutte le sostituzioni dell’operatore durante i periodi di ferie o di eventuali malattie.

Insomma, Family Care rappresenta una valida opportunità, un sostegno concreto nel districarsi non solo negli adempimenti burocratici e nei calcoli, ma anche nella scelta e nella gestione dell’operatore adatto a svolgere l’assistenza, godendo di tutta la serenità necessaria.

Riproduzione riservata