Etichette alimentari a confronto: come leggere la carta d'identità degli alimenti

Etichette alimentari a confronto: come leggere la carta d’identità degli alimenti

  • 02 05 2019

Scopri come sapere tutto dei cibi che consumi, per una vita più sana e una cucina all’insegna di naturalità e trasparenza

Sempre di più, negli ultimi anni, il consumatore ha imparato cosa significa consapevolezza: il numero di coloro che acquistano un prodotto soltanto dopo aver letto con attenzione l’etichetta è in costante aumento. E se leggere l’etichetta è da considerare uno step fondamentale per portare in tavola cibi il più possibile naturali, per capire l’etichetta è indispensabile avere bene a mente ciò che si intende controllare.

Cosa controllare che sia in etichetta

Iniziamo con l’elenco di voci che devi trovare sull’etichetta del prodotto. Infatti, per legge, non possono mancare alcune diciture. Controllare che quest’ultime siano presenti è un passaggio che si apprende facilmente e che, dopo le prime volte, diventa una semplice e sana abitudine.

La prima voce da individuare riguarda la denominazione del prodotto, che deve essere univoca anche se sulla confezione compare un nome di fantasia. La denominazione indica cosa sia effettivamente il cibo in questione (pane, farina 00, broccoli, filetti di merluzzo d’Alaska…).

La seconda voce, invece, è l’elenco degli ingredienti. E qui si apre un intero mondo: di norma, meno ingredienti ci sono in etichetta meglio è… Tutto quello che è contenuto nel prodotto (acqua compresa, se il suo quantitativo supera il 5%) va indicato sull’etichetta in ordine di peso decrescente. I primi ingredienti che leggi, dunque, sono i più presenti e caratterizzano quindi il cibo che hai acquistato oltre che spesso la sua qualità. Meglio poi se nell’elenco non compaiono termini generici come “erbe” e “spezie” che, anche se legalmente corretti, non permettono di comprendere al 100% cosa è contenuto in ciò che si sta per acquistare.

Sulla confezione devi sempre trovare, inoltre, la scadenza del prodotto. Espressa con le diciture “consumare preferibilmente entro” oppure “consumare entro”. La seconda è una scadenza tassativa, mentre la prima riferisce che dopo la data indicata non si garantisce l’integrità del prodotto. La scadenza deve apparire ovviamente sui cibi freschi come sui cibi surgelati, seguita dalla modalità di consumo.

Cosa è meglio che non ci sia

Una parte importante dell’etichetta di un alimento riguarda gli additivi. Meno additivi ha un cibo, più possiamo considerarlo “naturale”. Un additivo è una sostanza solitamente utilizzata per “migliorare” il sapore o l’aspetto di un cibo, per legge deve essere autorizzata dalle direttive dell’Unione Europea e in etichetta la si trova indicata con un numero a tre cifre preceduto dalla lettera E.

Ma cosa si nasconde dietro a questo termine vago? Alcuni dei più famosi additivi sono coloranti, emulsionanti, stabilizzanti, esaltatori di sapidità ed edulcoranti. Quelli che trovi indicati sulle confezioni sono ovviamente tutti permessi dalle direttive europee ma comunque, dal punto di vista nutrizionale, restano “aggiunte” che tolgono naturalità.

Il valore della tracciabilità

Non solo denominazione di prodotto, ingredienti, data di scadenza: l’etichetta di ciò che acquisti e consumi deve essere una vera e propria carta di identità. Un documento che non può non includere la tracciabilità del cibo che descrive.

Più dettagli conosci sul percorso che ha seguito il prodotto, più trasparente è l’azienda che lo produce. E, dunque, più affidabile sotto ogni punto di vista.  

Per legge, sulla confezione devono quindi comparire anche il nome del produttore, la sua sede e la sede degli impianti di produzione e confezionamento. Attraverso queste informazioni, compreso il lotto di produzione, puoi ricostruire la filiera dell’alimento e avere gli estremi per poterti eventualmente rivolgere all’azienda qualora insorgano problematiche.

Se desideri seguire un’alimentazione naturale e sana, prediligi aziende che offrano la possibilità di seguire l’iter completo di un prodotto. Dalla sua nascita fino alla tua tavola.

Le etichette nutrizionali

Nei prodotti alimentari preimballati è d’obbligo, ormai da molti anni, inserire in etichetta anche la dichiarazione nutrizionale. La nutrizione è parte fondamentale della nostra vita e merita tutta l’attenzione possibile, dunque, leggi sempre con grande attenzione i valori nutrizionali riportati.

Se sei in cerca di un prodotto ipocalorico non fermarti alle calorie espresse in kj o kcal, controlla sempre il contenuto di grassi, in particolare saturi (sono questi ultimi, infatti, che presentano insidie per la salute). Inoltre, sempre attraverso l’etichetta nutrizionale, puoi fare un check dei carboidrati (e della quantità di zuccheri), delle proteine e, se inserito dal produttore, del sale e delle fibre che assumi.

Avere un quadro completo dell’alimento che si mangia è indispensabile sia per la salute, sia per mantenersi in perfetta forma. Non lasciare al caso ciò che metti nel piatto.

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