“I mal di testa togliteli dalla testa”

  • 12 05 2016

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Una app e un sito per imparare a conoscere un disturbo diffusissimo che spesso non viene affrontato seriamente: il mal di testa. Angelini, con il contributo scientifico di ANIRCEF, lancia la campagna “I mal di testa toglieteli dalla testa”.

Qualche volta è puntuale come il ciclo, altre volte compare senza un motivo evidente, quasi certamente ti fa compagnia quando da giorni fai le ore piccole alla scrivania. Il mal di testa è davvero una brutta avventura, anche perché è un’avventura che si ripete spesso. Secondo una ricerca di GfK Eurisko condotta per Angelini nell’aprile 2016 su un campione di italiani dai 18 anni in su, ne soffre il 55% della popolazione, con una frequenza media di almeno due volte al mese e una durata che varia dalle cinque alle dieci ore. Troppo per chi deve lavorare e badare a una famiglia dando sempre il 120% delle proprie energie.

Eppure pare che davanti al mal di testa si tenda ad assumere un atteggiamento di rassegnazione: solo il 34% degli intervistati, di fatto, interviene sempre in automedicazione per curare il dolore, mentre una persona su quattro non agisce in alcun modo per risolverlo. In definitiva, si impara a convivere con il disturbo, senza pensare che, invece, agire in modo repentino, ai primi sintomi, aumenta la possibilità di guarigione. Inoltre, la scorretta gestione del mal di testa impatta negativamente sulla qualità della vita, sulle performance professionali e sulle relazioni sociali e può contribuire al peggioramento dei sintomi, arrivando fino a una condizione di dolore cronico.

Per aumentare la conoscenza di un disturbo diffuso come il mal di testa, Angelini ha lanciato “I mal di testa togliteli dalla testa”, una campagna di informazione che si avvale del contributo scientifico di ANIRCEF, l’Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee.
“I mal di testa non sono tutti uguali, hanno caratteristiche e fattori scatenanti differenti”, spiega il Prof. Pietro Cortelli, Presidente di ANIRCEF. “La mancanza di una corretta informazione sul disturbo è la principale causa dell’adozione di comportamenti e trattamenti impropri, che non solo non curano il mal di testa ma possono addirittura peggiorarlo se non si agisce tempestivamente al primo sintomo. Dall’osservazione dei dati e dall’esperienza clinica, abbiamo capito che è necessario creare una ‘cultura’ del mal di testa. È quello che vogliamo fare con questa campagna: fare informazione sul tema, dare indicazioni e strumenti concreti per aiutare chi soffre di mal di testa a conoscere il proprio disturbo, le cause e le correlazioni con lo stile di vita, per individuare il trattamento migliore, intervenendo già in automedicazione”.

Nell’ambito della campagna è stata creata l’applicazione iMalditesta, disponibile gratuitamente per iOS e Android, grazie alla quale è possibile tener traccia degli episodi di mal di testa in una sorta di diario personale. Si tratta di un vero e proprio monitoraggio degli episodi di cefalea: quando sorge, quando termina, se è un periodo stressante o quali cibi si è ingerito. Questa app aiuta ad avere maggior consapevolezza del proprio disturbo e a sviluppare strategie per eliminarlo: è un supporto per te, ma anche per lo specialista. Perché le cause possono essere tante: lo stile di vita (la tensione, la stanchezza, ore al computer e bassa qualità del sonno), oppure lo stress, o semplicemente il ciclo mestruale.

“Questa campagna sviluppata in collaborazione con ANIRCEF è solo l’inizio di un percorso che abbiamo deciso di intraprendere”, spiega Maurizio Chirieleison, General Manager Consumer Healthcare Angelini. “Il nostro obiettivo è aiutare chi soffre di mal di testa,  non solo con soluzioni terapeutiche adeguate, ma anche attraverso informazioni chiare e accessibili a tutti, in linea con l’impegno di Angelini a promuovere un uso responsabile dei farmaci e una corretta gestione dei sintomi. Focalizzare l’attenzione sulle proprie abitudini e stili di vita contribuirà a limitare l’insorgere del mal di testa ma anche a migliorare il benessere generale e la qualità di vita di coloro che ne soffrono”.

Il messaggio è chiaro: conoscendo il proprio disturbo è possibile individuarne le cause, diminuirne frequenza e intensità e alleviarne o eliminarne i sintomi.

Per informarti sul tema, visita il portale www.imalditesta.it.

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