La dieta del sondino: diciamo no

Siamo assolutamente contrari a questa tecnica, diventata di moda, studiata per i grandi obesi. Il peso giusto si conquista senza violenza, a piccoli passi e guidando la nostra vita verso la felicità

È l’ultima follia in fatto di strategie per dimagrire. È la dieta del sondino. Nata per i grandi obesi, viene richiesta anche da chi deve perdere pochi chili.

L’attrattiva è forte, perché dopo 10 giorni di trattamento (in pratica, tramite un sondino nasogastrico, si assume solo un preparato proteico contenuto in una sacca che si porta con sé) ci si ritrova con il 10 per cento in meno del peso iniziale. Ma non può essere questa la soluzione per i chili di troppo. «La terapia entero-nutrizionale proteica, questo è il suo nome corretto, non è assolutamente indicata né per chi è in sovrappeso, né per chi vuole ridefinire la silhouette» dice Ezio di Flaviano, primario di terapia nutrizionale e riabilitativa.

«Dimagrire troppo in fretta significa perdere acqua e massa muscolare, non grasso. Alla fine, quindi, ci si ritrova flaccidi e privi di tono e quel che si è perso si recupera altrettanto velocemente, con gli interessi. È bene, invece, smaltire i chili in più con gradualità, abbinando a un menu piacevole ma equilibrato anche l’attività fisica.

Il tempo è fondamentale, perché la persona può apprendere uno stile di vita sano, che è poi quello che le permette di mantenere i risultati» raccomanda l’esperto. «La tecnica vale solo per chi ha enormi problemi di obesità. Si tratta di pazienti che hanno già provato di tutto e che si ritrovano con l’ipertensione, il diabete, non riescono più a muoversi e a respirare. Come un signore che abbiamo in ospedale in questi giorni: pesa 250 chili. Se gli prescriviamo due cicli con il famoso tubicino ne perderà 50 e poi potrà affrontare un’operazione che con la sua stazza attuale qualsiasi chirurgo gli rifiuterebbe.

Insomma, il sondino non è l’approccio a nessuna terapia di dimagrimento ed è una tecnica ancora allo studio (se ne parlerà proprio in questi mesi in due convegni sull’obesità organizzati a Milano e a Roma). È solo una soluzione estrema, che in qualche caso può salvare la vita» dice l’esperto. Ma ha senso per chi ha solo qualche chilo in più e può smaltirlo con una vita sana?

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