Durezza dell'acqua

Durezza dell’acqua, che cos’è e perché è utile saperla calcolare

La durezza dell'acqua può rendere i tuoi capelli spenti e la tua pelle secca, creare incrostazioni negli elettrodomestici e nella caldaia, alterare il sapore dei cibi. Ma su una cosa puoi stare tranquilla: non danneggia in alcun modo la tua salute

Ti sarà capitato in più di un’occasione di sentire parlare di durezza dell’acqua, ma sapresti dire di che cosa si tratta esattamente? E sapresti spiegare perché è un parametro importante? Non è semplicemente una questione di calcare. Il discorso è un po’ più complesso. Vale, comunque, la pena approfondirlo e per più di una ragione. 

Durezza dell’acqua, non è solo una questione di calcare

Forse ti sembrerà strano, ma in tutte le acque ci sono sali minerali: alcune ne contengono percentuali elevate, mentre altre solo piccole tracce. A cambiare da acqua ad acqua è anche il tipo di sali presenti. La durezza dell’acqua è determinata proprio da questo contenuto e, in particolare, dalla presenza di sali di calcio e di magnesio e dal loro quantitativo. Questo parametro dipende essenzialmente dall’origine dell’acqua dell’acquedotto. Per esempio, le acque di falda, di solito, sono molto ricche di calcio e un po’ meno di magnesio. In linea di massima, le acque presenti sul territorio italiano sono piuttosto dure, anche se i valori possono cambiare molto da zona a zona.

Come si misura

L’unità di misura della durezza dell’acqua più utilizzata a livello internazionale è rappresentata dai gradi Francesi (°F). Un grado francese di durezza corrisponde a un contenuto di sali di calcio e magnesio equivalente a 1g di carbonato di calcio (CaCO3) ogni 100 litri d’acqua. Per legge, le acque possono essere considerate potabili se hanno una durezza compresa tra 15 e 50° F, dove un 1° F corrisponde a 10 mg/L di CaCO3 e a un intervallo di concentrazione di calcio carbonato di 150-500 mg/L.

Può rovinare caldaia ed elettrodomestici

Ma per quali motivi la durezza dell’acqua è così importante? Innanzitutto, perché effettivamente può contribuire alla formazione del tanto odiato calcare. I carbonati di calcio e di magnesio sono scarsamente solubili, per cui se la loro concentrazione nell’acqua è elevata, nel tempo, possono formarsi incrostazioni, soprattutto nei circuiti dell’acqua calda. Un’acqua dura, dunque, può contribuire al malfunzionamento di caldaia, termosifoni, sanitari, boiler, lavatrici, lavastoviglie, tubazioni e così via.

Secca pelle e capelli

La durezza dell’acqua influisce anche sulla bellezza dei tuoi capelli e della tua pelle. Infatti, abbassa la resa dei saponi: più l’acqua è dura e più sapone è necessario per ottenere l’effetto desiderato e per produrre la schiuma. Questo perché gli ioni calcio e magnesio diminuiscono la solubilità e l’efficacia dei tensioattivi presenti nei cosmetici. Ma non è finita qui. Questo tipo di acqua, a causa dei minerali contenuti al suo interno e dell’alto residuo fisso, non facilita il risciacquo. Quindi, con un’acqua dura non solo devi impiegare una quantità maggiore di prodotti detergenti (che in eccesso non fanno mai bene a cute e chioma), ma fai anche fatica a eliminarne i residui, che possono rendere la pelle secca e irritata e i capelli secchi, sfibrati, crespi e fragili.

Durezza dell’acqua, come influisce su capi e stoviglie

Anche il lavaggio degli indumenti potrebbe non essere ottimale in queste condizioni. La spiegazione è semplice: se l’acqua è dura, oltre a inibire l’azione dei detersivi, può lasciare piccoli depositi nelle fibre tessili, che rendono i capi più spenti, opachi e ruvidi, oltre che non perfettamente puliti. Forse è per questo che non riesci mai a ottenere maglie e asciugamani morbidi. La colpa, insomma, potrebbe non essere delle tue scarse capacità casalinghe, come hai sempre pensato e temuto, bensì della durezza dell’acqua di casa tua. Anche le tue stoviglie potrebbero non venire perfettamente pulite per la stessa ragione: se l’acqua è troppo dura è probabile che rimanga una patina biancastra su bicchieri e piatti.

Fa male all’ambiente

Non dimenticarti poi che la durezza dell’acqua influisce sul sapore degli alimenti. I cibi e le bevande preparati con acqua dura potrebbero, dunque, risultare meno gradevoli per il palato. Infine, questo parametro ha un impatto ambientale. Non solo perché porta a utilizzare quantità superiori di detergenti e detersivi, che spesso non sono affatto ecologici, ma anche perché, abbassando la resa degli elettrodomestici, comporta spesso un uso maggiore di energia elettrica. Inoltre, può costringere a cambiare spesso gli elettrodomestici stessi.

Durezza dell’acqua, tutte le soluzioni

Cosa puoi fare, dunque, se la durezza dell’acqua di casa tua è eccessiva? Come primo passo, potresti adottare delle strategie mirate per ogni problema. Per esempio, usare il bicarbonato nella lavatrice e nella lavastoviglie, installare dei filtri anti-calcare sui rubinetti, sciacquare i capelli con una soluzione di acqua e limone. Se non riesci a migliorare la situazione potresti valutare l’idea di ricorrere a un addolcitore di acqua, che diminuisce la presenza di sali di calcio e magnesio. In commercio ne esistono ormai di ogni tipo e prezzo.

Non fa male alla salute

Su una cosa, però, puoi stare tranquilla: la durezza dell’acqua potabile non influisce sulla nostra salute. Non è vero che un’acqua dura (se rispetta i limiti obbligatori) favorisce la formazione di calcoli renali o altre malattie. Anzi, secondo alcuni studi protegge i reni e anche il sistema cardiovascolare. Le soglie stabilite per legge sono sicure: se un’acqua è potabile, non si corre alcun pericolo. Addirittura, devi sapere che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), l’acqua potabile fornisce dal 5 al 20% del fabbisogno giornaliero di calcio e magnesio – due sali minerali molto importanti per l’organismo – a seconda della sua durezza. Addolcire troppo l’acqua, dunque, non è l’ideale da questo punto di vista.

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