5 cose da non fare se hai una bolla da scottatura

1/6 – Introduzione

Le bruciature si classificano in gradi a seconda della loro gravitá. Un’ustione si definisce di secondo grado quando interessa anche il derma e sovente implica la comparsa della vescica o fittene, una lesione cutanea contenente liquido trasparente, comunemente detta “bolla”. A causa di un inconveniente domestico quale una bruciatura da forno o ferro da stiro o a seguito di un’eccessiva esposizione al sole, tutti abbiamo avuto a che fare con una brutta bruciatura e relativa formazione di vescica. Indotti dall’urgenza di dar sollievo alla lesione e sulla scia di credenze popolari, ricorriamo a misure di pronto soccorso che possono peggiorare la situazione. Proviamo a sfatare queste leggende metropolitane andando ad analizzare quali sono le 5 cose da non fare se hai una bolla da scottatura.

2/6 – Spalmarci sopra del burro

Qualsiasi sostanza grassa applicata sulla bruciatura ostruisce i pori, blocca la traspirazione e non fa altro che intrappolare il calore all’interno della ferita, a danno dei tessuti sottostanti. Inoltre stendere uno strato di burro o olio sulla vescica potrebbe rendere ancor piú lungo il processo di guarigione della ferita. Piuttosto fatevi scorrere sopra il getto di acqua corrente fredda (con poca pressione) ed asciugate molto delicatamente con una garza sterile o con il phon (tenuto a debita distanza e con aria fredda).

3/6 – Applicare del ghiaccio

Vietato anche fare compresse o impacchi con il ghiaccio: provoca danni ancor maggiori all’epidermide, perché il repentino sbalzo di temperatura puó causare un’ulteriore ustione, soprattutto se il ghiaccio viene messo a diretto contatto con la pelle. Inoltre corri il rischio di ipotermia, ossia che si verifichi un pericoloso brusco calo della temperatura corporea.

4/6 – Far scoppiare la bolla

Questa prassi, piuttosto comune, è alquanto pericolosa, in quanto la pelle bruciata sottostante la vescica, a contatto coi germi presenti nell’aria, potrebbe sviluppare un’infezione. Gli strumenti che usi per far scoppiare la bolla, qualora non fossero sterili, possono causare il propagarsi di una contaminazione batterica. Diversamente dalle fittene causate dalle scarpe strette, quelle derivanti da bruciature sono ustioni. Se proprio non sopporti il dolore o la bolla è situata in un punto molto fastidioso, rivolgiti ad un medico e lascia che sia un dottore, nelle condizioni igienico-sanitarie adeguate, a provvedere.

5/6 – Rimuovere la pelle della bolla

La vescica piena di siero mantiene la pelle sottostante pulita, prevenendo infezioni e favorendo una rapida guarigione. Qualora dovesse accidentalmente rompersi, trattieniti dalla tentazione di rimuovere la pellicina: potresti infettare la ferita e provocare la comparsa di una piaga. Il derma nuovo formatosi al di sotto della bolla è molto sensibile, ha bisogno di una barriera protettiva e, proprio come una ferita aperta, è vulnerabile all’aggressione di virus e batteri. Qualora dovessi notare segnali di infezione quali la fuoriuscita di pus, fluidi di colore giallo o verde o arrossamenti anomali nell’area circostante alla vescica, rivolgiti ad un medico.

6/6 – Esporre la bolla al sole

Se pensi che esponendo la vescica al sole questa possa asciugarsi piú rapidamente ti sbagli: anzi, almeno per i primi 3 giorni, evita i raggi solari diretti e proteggi la lesione con una garza sterile, applicata sulla bolla senza troppa pressione. Anche quando la bruciatura sará sanata, non esporre al sole la zona ustionata: la pelle permane alquanto delicata ancora per qualche mese.

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