Avere ben chiare le proprie motivazioni

Avere ben chiare le proprie motivazioni

Gli aumenti di salario vengono concessi solo a chi se li merita, pertanto, prima di affrontare la negoziazione, è necessario definire accuratamente i propri punti di forza, i risultati raggiunti e i problemi risolti (meglio se rappresentati da casi concreti e documentati), in modo tale da sottoporre a chi di dovere una serie di dati effettivi e reali sulla base dei quali intavolare una discussione seria e professionale. Inoltre, ripercorrere mentalmente i successi ottenuti può costituire un ottimo training per aumentare la fiducia in se stesse in vista del colloquio.

Chiedere un aumento: come, quando e quanto

La richiesta di un aumento non è esente da nervosismo e imbarazzo: 7 consigli per farlo nel modo più giusto

 

Analizzare il mercato per stabilire quanto chiedere

Tutte coloro che pensano di chiedere un incontro per discutere i loro guadagni dovrebbero essere a conoscenza delle aspettative salariali sul mercato rispetto a quella determinata posizione: fatto ciò diventa quindi indispensabile stabilire con cura la percentuale di aumento da richiedere, sapendo che in media si sta parlando di un 3-5%. Incrementi superiori al 10% sono rari, a meno che non si tratti di un aggiustamento significativo dovuto ad una crescita delle responsabilità, al cambio di lavoro, all’espatrio, etc.

Il tempismo è fondamentale

Programmare per tempo il colloquio

Ogni azienda – a seconda del periodo dell’anno – decide di valutare l’operato dei propri dipendenti per capire se premiarli o farli salire di livello all’interno della gerarchia lavorativa: informarsi a fondo sulle tempistiche vigenti all’interno del proprio luogo di lavoro, e avanzare conseguentemente le proprie richieste economiche in coincidenza di tale periodo può rivelarsi una mossa vincente.

Durante il colloquio col proprio capo, poi, è consigliabile cercare di contenere l’emotività e abbandonare gli atteggiamenti difensivi, rispondendo a tono alle domande e focalizzandosi su fatti, cifre e risultati raggiunti. Un atteggiamento positivo e proattivo in questi casi è premiante: vedere le situazioni più complesse e le richieste più insidiose come occasioni di apprendimento e di miglioramento rappresenta sempre un punto a proprio favore, tenendo bene a mente che – in una buona negoziazione – entrambe le parti ritengono di aver avuto successo.

Cercare di essere costruttive

Cercare di essere costruttive

È un dato di fatto che alcune situazioni di lavoro siano profondamente frustranti, ma ciò non costituisce una giustificazione valida per trasformare il colloquio con il capo in una sequela di inutili rimostranze e lamentele: piuttosto, è assai più intelligente puntare ad una chiacchierata costruttiva in cui, per esempio, delineare le proprie responsabilità all’interno dell’azienda e la rilevanza del proprio ruolo all’interno della squadra, mostrando così i passi avanti che sono stati compiuti dall’inizio del contratto e che meriterebbero di essere valutati. Concedere un aumento di stipendio non è una questione di correttezza da parte del datore di lavoro: piuttosto, si tratta di una decisione aziendale come tutte le altre e ogni superiore vorrà sapere che cosa otterrà in cambio di questo investimento supplementare.

Preparare un piano di riserva

Preparare un piano di riserva

A volte esistono motivi validi per cui non è possibile ottenere un aumento di stipendio, come ad esempio le condizioni economiche del settore: il fatto che però l’aumento di stipendio sia stato negato non significa che non si possa chiedere in alternativa una serie di vantaggi di natura non finanziaria. Ad esempio, la richiesta di un corso di aggiornamento per in incrementare le proprie competenze e, in ultima analisi, la propria vendibilità, rientra nel tipo di spese che le aziende sono più inclini a sostenere, considerando che – dopo tutto – i dipendenti sono il patrimonio più prezioso di un’azienda.

Non sottovalutare la possibilità di un colloquio di lavoro

Non sottovalutare la possibilità di un colloquio di lavoro

Anche se probabilmente non si è in quel momento alla ricerca di un altro lavoro, può essere motivante sapere che sul mercato le proprie competenze sono richieste, e non solo: se la nuova azienda è interessata a fare un’offerta che merita ben più di una frettolosa valutazione, è possibile parlarne con il proprio attuale capo, per capire se esiste un margine per un eventuale rilancio al fine di non perdere la risorsa e ottenere così l’aumento desiderato.

Infine, non farsi terra bruciata intorno

Infine, non farsi terra bruciata intorno

Se nonostante tutti gli sforzi non si è riusciti ad ottenere l’aumento desiderato, la reazione più normale – e del tutto giustificata – è sentirsi sottovalutati dall’azienda: ciò non toglie che è doveroso inghiottire l’orgoglio e lasciare aperta la porta per tornare ad affrontare l’argomento dopo almeno sei mesi. Anche se si decide di cercare un altro lavoro, non è raccomandabile assumere un atteggiamento astioso: una chance con alta possibilità di accadimento è proprio quella di ritrovare di nuovo il proprio capo, soltanto in un differente contesto.

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