Le “nuove” gemelle Nardelli, SpyTwins con microfono e tacchi

Incontriamo le ex inviate "terribili" de "La vita in diretta", che per una volta non intervistano ma sono intervistate. E ci raccontano del loro giovane portale di news e gossip

Le abbiamo viste sugli sci, vestite da chef a preparare il gran cenone, fuori da locali mondani intente ad accalappiare vip, con immancabile microfono in mano, alla corte di Michele Cucuzza. Le “terribili” gemelle Nardelli, inviate tutto pepe de La vita in diretta, da allora non hanno perso la vivacità per percorrere l’Italia in largo e in lungo e fiutare storie curiose da narrare. Ora, però, sono delle 007 in gonnella e tacchi a spillo… delle SpyTwins!

Si chiama SpyTwins.com, infatti, il portale andato on line poco più di un anno fa, dove Lucia e Luisa Nardelli, tra video interviste inedite ed esclusive, raccontano con garbo ed eleganza i personaggi più importanti del mondo del cinema, della moda, dello spettacolo e dell’imprenditoria, con uno sguardo attento ai principali eventi internazionali. Dopo esser state campionesse di nuoto sincronizzato e ballerine per il Bagaglino, dopo aver partecipato al cast di C’era un cinese in coma di Carlo Verdone e aver fatto le inviate per anni per il rotocalco televisivo della Rai, le due sorelle romane non potevano che sperimentare e rinnovarsi ancora, ora ideatrici di una loro web tv (di cui DonnaModerna.com periodicamente vi presenta alcuni contenuti).

Le abbiamo incontrate nella loro vulcanica solarità e, per una volta, a essere nella parte delle intervistate e non delle intervistatrici sono state loro.

Il 25 febbraio 2012 esordiva on line SpyTwins.com: a un anno e poco più dal debutto della vostra web tv qual è il bilancio?
Lucia: “È stata un’esperienza straordinaria perché venendo dalla televisione non sapevamo come sarebbe stato il nostro progetto sul web. Siamo molto contente: i risultati sono positivi e oggettivamente alti. Abbiamo circa mezzo milione di utenti unici al mese, 7-800 mila pagine mese. Siamo riuscite a conquistare una fascia di pubblico per noi nuova, che con piacere torna e ci segue costantemente, in un campo come quello del web dove c’è una concorrenza spietata”.
Luisa: “Per di più tra gli addetti al settore si è sparsa la voce che il nostro è un bel progetto per cui stiamo avendo tante risposte anche da giornalisti, registi, spesso colleghi che lavoravano a La vita in diretta utilizzano il nostro portale come fonte”.
Lucia: “Il mezzo ci ha permesso di arrivare prima di tutti, anche dove le telecamere non riescono ad entrare, dando spesso notizie in esclusiva”.

Dell’esperienza televisiva, soprattutto de La vita in diretta, cosa avete riversato sul web?
Luisa: “Abbiamo riversato otto anni di esperienza registica, autoriale, giornalistica e soprattutto un’ampia rete di contatti. Abbiamo preso questo know-how, creato da noi e messo a disposizione della Rai, e oggi lo utilizziamo per SpyTwins. Abbiamo anche tutta una serie di abilità tecniche nel montaggio, nella regia, nella ripresa…”.
Lucia: “Noi siamo cameraman, giornaliste, inviate, mettiamo il volto, abbiamo creato una casa di produzione vera e propria. Produciamo tutte le fasi del nostro progetto, tracciando la sintesi di otto anni di lavoro in Rai, dove comunque avevamo un cameraman e un montatore. Il nostro ruolo ne La vita in diretta era di inviate e quindi trovare ogni giorno storie nuove. Questo ci ha stimolato a rimboccarci le maniche, andare a fare appostamenti e conquistarci l’intervista veramente sulla strada. Quanto appreso lo abbiamo trasferito nel nostro sito. Ecco perché riusciamo ad avere dichiarazioni da personaggi importanti, che ci conoscevamo già prima come le ‘gemelle Nardelli’: dopo tanti anni la nostra credibilità da giornaliste si è strutturata e oggi riusciamo a intervistare anche per SpyTwins, nonostante sia un format nuovo”.

Avete incontrato tanti vip italiani e internazionali: quale il ricordo più bello?
Lucia: “Gli artisti internazionali sono quelli che ti rimangono più nel cuore. Qualche giorno fa abbiamo incontrato Gerard Butler e Aaron Eckhart, che hanno lasciato il segno per la loro disponibilità nell’approcciarsi alle interviste e ai rapporti coi giornalisti. Però anche gli italiani sono tutti molto carini, da Lapo Elkan come imprenditore, che anche se è molto criticato è una persona davvero alla mano, ad attori italiani tipo Pierfrancesco Favino. Noi li abbiamo intervistati quasi tutti: a La vita in diretta avevamo 1500 interviste andate in onda”.
Luisa: “Avendo con molti personaggi dei rapporti personali alla fine è tutto molto famigliare, si crea una grande confidenza. Proprio per questo anche il servizio giornalistico che otteniamo è diverso da quello degli altri. E poi è divertente vedere due gemelle che fanno un lavoro insieme”.
Lucia: “Si creano situazioni anche un po’ comiche inizialmente. La prima battuta spesso è ‘ah, ma siete in due: ci vedo bene?’, e questo rompe il ghiaccio. Quasi sempre poi il personaggio non vuole parlare di vita privata, però puntualmente si trova a discuterne in maniera molto rilassata e inconsapevole”.

Voi siete sorelle gemelle: c’è sintonia o vi capita di litigarvi un’intervista, di bisticciare?
Luisa: “Io sono la prima nata, detta la ‘rompisacco’, e ho il ruolo della rompi del duo. Premesso ciò, noi siamo molto in sintonia, abbiamo fortissima telepatia. Le nostre interviste non sono preparate a tavolino: iniziamo con delle domande, una sa perfettamente dove l’altra vuole arrivare e con una naturalezza incredibile giungiamo alla stessa conclusione”.
Lucia: “Non abbiamo una scaletta: lei chiede una cosa, io un’altra, però alla fine le domande sembrano fatte dalla stessa persona perché il filo logico è lo stesso, ci incastriamo perfettamente. Andiamo d’accordo però abbiamo anche dei grandi scontri”.
Luisa: “La fase creativa è molto battagliera con scontri costruttivi da cui magari nasce l’idea vincente. Per SpyTwins abbiamo già in mente un’evoluzione: faremo una regia diversa per i video, inseriremo molto di più i nostri volti, punteremo un po’ sul nostro personaggio, attualmente messo volutamente in secondo piano”.

Una cosa affascinante della vostra biografia è il passato da nuotatrici sincronizzate: questo sport ha aumentato la vostra empatia?
Lucia: “Siamo state sette mesi dentro la pancia di nostra mamma, perché siamo nate premature, e il nostro cuore era sincronizzato. Il medico che auscultava la pancia di nostra madre le aveva detto: ‘Anita, aspetti un maschione’, perché udiva un solo battito fortissimo. Siamo nate con un battito all’unisono, quindi più sincronizzate di così si muore. Il nuoto non ha fatto che enfatizzare la nostra sintonia e la predisposizione a sport femminili, perché eravamo due bambine molto delicate: era lo sport che più rispecchiava la nostra personalità. Nel sincronizzato eravamo due bombe perché è una disciplina che punta sul sincronismo dei movimenti ma anche nell’assomigliarsi nella fisicità. Noi eravamo identiche, perfettamente sincronizzate, addirittura sbagliavamo anche nello stesso momento, tanto da non far notare i nostri errori”.
Luisa: “Il nuoto sincronizzato è quello che ci ha dato la disciplina e un’impostazione mentale tale da poterci permettere oggi di fare tante cose e portarle avanti bene. Abbiamo imparato il sacrificio fin da piccole. La cultura sportiva ci ha dato la possibilità di perseguire obiettivi con tenacia e, anche se il momento storico non è facile, di metterci in gioco e rischiare, aprendo una società e creando un progetto editoriale attualmente inesistente sul mercato”.

Al passato sportivo sono seguiti graduali successi, passando da Carramba che sorpresa al Bagaglino fino a La vita in diretta: il messaggio che può esser lanciato alle nostre utenti è che talento e impegno pagano?
Lucia: “Sì! Il nostro percorso fa capire che con dei piccoli passi, con tanta fatica, senza prendere scorciatoie – perché abbiamo una carriera di 15 anni alle spalle con un ampio ventaglio di esperienze – ce la si può fare. Ci siamo laureate in Legge durante La vita in diretta: la mattina e il pomeriggio lavoravamo per quasi 20 ore, viaggiando e organizzando interviste e servizi, andando in onda anche due-tre volte al giorno, e la notte, quando tornavamo a casa, dall’una fino alle 5 di mattina studiavamo per laurearci. Una volta laureateci abbiamo lottato per conquistarci credibilità come giornaliste, perché passare da ballerine a conduttrici non è stato facile. Siamo arrivate a La vita in diretta a 23 anni, da un passato fondamentalmente di spettacolo, quindi abbiamo dovuto farci conoscere anche come teste pensanti, conquistando la fiducia del nostro capo Daniel Toaff. Pure con i personaggi incontrati nel primo anno non è stato semplice. Per intervistare Simona Ventura, che all’epoca era il top del top della tv, abbiamo trascorso tante sere fuori dai locali ad aspettarla. Non ci conosceva, ancora non eravamo le ‘gemelle de La vita in diretta‘”.
Luisa: “Con l’impegno e la tenacia ce la si può fare, assolutamente”.

Sapreste immaginarvi in un futuro distanti, non alle prese con uno stesso percorso professionale?
Luisa: “Siamo molto autonome l’una dall’altra, non siamo due gemelle morbose, però ci siamo rese conto che i nostri interessi imprenditoriali ci legano, quindi anche tante altre idee che ci frullano in testa le porteremo avanti insieme. Avere un socio che è tua sorella, gemella, che lavora come te, la pensa come te, è difficilissimo da avere: è una grande risorsa”.
Lucia: “Come giornaliste ci immaginiamo a lavorare per diverse testate, però per i nostri progetti imprenditoriali vedo lei come socia. Questo legame lo sfrutteremo anche in futuro in altre forme. Ci piace trasformarci, evolverci. Sarebbe stato comodo rimanere personaggi televisivi… C’erano possibilità prima col Bagaglino, ci avevano proposto contratti di stabilità. Ci siamo però dette: ‘A noi interessa fare per altri 6-7 anni le ballerine?’. Eravamo ballerine professioniste, diplomate all’Accademia, ma abbiamo deciso di laurearci e di interrompere quel segmento di vita. Ci siamo messe sotto a studiare, abbiamo macinato esami, uscendo dalla tv e stando ferme per due anni, nonostante ci chiamassero per altri programmi televisivi. Abbiamo rischiato di non lavorare più in tv. Poi il destino ha voluto che dopo due anni di stop ci contattasse Rai Sport per una co-conduzione per il Giro d’Italia di ciclismo, per Stappa la Tappa con Giampiero Galeazzi. Cercavano due ragazze sportive, acqua e sapone: per fortuna rispondevamo al loro target e con nostra sorpresa già dopo una settimana dovevamo iniziare”.

Avete nel mirino di SpyTwins qualche personaggio irraggiungibile?
Lucia: “Uno l’abbiamo raggiunto pochi giorni fa: volevamo incontrare Emma Marrone, amatissima e molto ricercata nel web, e ce l’abbiamo fatta. Non avevamo avuto la possibilità di incontrarla quando lavoravamo a La vita in diretta, anche perché è emersa dopo. Siamo sempre alla ricerca di divi americani: se mai verrà Robert Downey Jr. in Italia sarà una delle nostre prossime vittime”.
Luisa: “Anche Kim Rossi Stuart è un obiettivo che potremmo porci: è un bravissimo attore italiano, è riservato… Stesso discorso per Giovanna Mezzogiorno. Forse ci manca Michelle Hunziker…”.
Lucia: “La Hunziker che ci rilascia la prima intervista e ci annuncia il sesso del bambino!”.

Qual è secondo voi l’ingrediente del successo da consigliare a una donna?
Lucia: “Semplicità e credere in se stesse. Credere sempre nelle proprie idee anche se nessuno ti offre supporto, tanto difficilmente la gente attorno ti sostiene. E un pizzico di ironia, che ti dà quella leggerezza per superare i momenti non positivi che tutti abbiamo nella vita o nella carriera”.
Luisa: “Aggiungerei osare. Vista anche la situazione politica italiana, peggio di così non possiamo andare: quindi rischiamo perché sicuramente ci sarà di meglio e chi osa oggi potrebbe essere premiato domani”.
Lucia: “E poi mettetevi in gioco e fate un sacco di progetti perché le donne hanno una marcia in più”.

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