Ragazza con le mani sul cuore e maglione verde

Lasciarsi guidare dai sentimenti significa non essere razionali?

Seguire il proprio cuore significa ascoltare i sentimenti invece che la testa e quindi perdere la razionalità? Non sempre, ecco il perché

Non succede solo quando si tratta di relazioni; lasciarsi guidare dai sentimenti succede di continuo, ma questo non significa che stiamo prendendo decisioni meno razionali o a caso.

Anzi, spesso è proprio la nostra testa a essere influenzata da tanti fattori e a essere meno razionale di quanto potremmo pensare.

Ragione o sentimenti

Spesso questi due aspetti, la razionalità e il lasciarsi guidare dai sentimenti, sono visti come due modi di ragionare e reagire alle cose contrapposti e incompatibili.

Tuttavia il nostro corpo e la nostra mente non ragionano per compartimenti stagni, anzi. Spesso un sentimento è una reazione istintiva e immediata a una situazione in cui ci troviamo e quindi è molto meno influenzato da pregiudizi e costrutti sociali di qualsiasi ragionamento che potremmo fare a mente fredda.

Ci sono invece momenti in cui dobbiamo fermarci e guardare alle cose con freddezza e lucidità, ma senza mai dimenticare la prima reazione “emotiva” che abbiamo avuto, perché dice molto di noi e di come il nostro subconscio più profondo ha davvero reagito alla situazione.

Lasciarsi guidare dai sentimenti: sì o no?

Spesso la società in cui ci troviamo ci insegna che lasciarsi guidare dai sentimenti è un modo poco lucido di affrontare le cose e significa essere poco razionali.

Questo approccio viene spesso rinfacciato soprattutto a noi donne, che quindi veniamo viste come poco logiche, come incapaci di prendere decisioni ponderate, basate sulla razionalità, e ci facciamo guidare da sentimenti confusi e che ci rendono troppo “emotive”.

Nulla di più sbagliato. Saper ascoltare i propri sentimenti e riuscire poi a coniugarli con la parte razionale è anzi una capacità tipica delle persone che sanno ascoltarsi, che si conoscono molto bene e soprattutto che sanno prendere decisioni molto più ponderate di chi si affida solo alla razionalità.

Testa e cuore, cosa ci rende più felici?

Seguire il proprio cuore, i propri sentimenti è una questione di intuizione, che spesso è però è in conflitto con tutto quello che ci hanno insegnato sull’importanza di prendere decisioni razionali, con la testa.

Proviamo a fare un esempio: quando usiamo la testa, otteniamo un lavoro con uno stipendio stabile e opportunità di crescita. Prendiamo decisioni che sulla carta non fanno una piega e vediamo lucidamente i pro e i contro. Quindi perché lasciarsi guidare dai sentimenti?

Secondo una nuova ricerca della Medical Alert Buyers Guide, le persone che seguono il cuore sono più propense a provare una maggiore felicità e soddisfazione nella carriera e nella vita.

E quindi queste persone magari rinunciano a un lavoro ben pagato, ma seguendo il proprio cuore trovano una professione che gli permette di essere più creativi, di passare più tempo con la famiglia o semplicemente che gli piace di più: e tutto questo perché hanno seguito i propri sentimenti.

L’intelligenza emotiva

Non è un caso quindi che medici e scienziati abbiano iniziato a parlare proprio di intelligenza emotiva.

L’intelligenza emotiva consiste nella capacità di gestire, comprendere e coinvogliare nel modo giusto le emozioni, ed è diventata molto popolare nelle conversazioni sul successo lavorativo.

Ma essere intelligenti dal punto di vista emozionale significa soprattutto essere consapevoli di noi stessi e sapere cosa funziona per noi e cosa no. Un esempio: se di fronte a una situazione proviamo un sentimento molto spiacevole, è chiaro che non siamo a nostro agio.

In questi casi non sempre possiamo girare i tacchi e andarcene, ma di certo possiamo tenere conto di questo status emotivo che proviamo nel momento in cui valutiamo con razionalità la situazione.

Lasciarsi guidare dalle emozioni non è una cosa negativa, e non significa che non sappiamo essere razionali. Come in tutte le cose bisogna fare attenzione al contesto, ma conoscerci profondamente e saper usare i sentimenti per valutare il contesto in cui siamo è molto utile.

Di fatto anche medici e scienziati ormai riconoscono l’importanza dell’intelligenza emotiva, ed è una capacità sempre più apprezzata (e richiesta) in particolare anche nel mondo del lavoro.

Ad esempio, le persone emotivamente intelligenti sanno che le emozioni possono essere molto potenti, ma anche temporanee. Quando si verifica un evento che comporta una riposta emozionale forte, come l’arrabbiarsi con un collega, lasciarsi guidare dai sentimeni non significa necessariamente reagire male e di’impulso, ma anzi prendersi del tempo prima di rispondere.

I sentimenti non sono sempre scelte impulsive e “sbagliate”: anche l’empatia, la consapevolezza, la comprensione dell’altro e comportarsi sempre con gentilezza sono sentimenti ed emozioni forti, che possono guidare scelte molto ragionevoli e spesso migliori di quelle cosiddette razionali.

In generale, sia il cuore che la testa reagiscono di fronte alle cose che ci accadono, non possiamo ignorarlo. Possiamo tuttavia imparare a capire queste reazioni e farne tesoro, senza ignorare né una né l’altra, ma prendendo il meglio da entrambe.

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