coppia triste letto

Non riesco a restare incinta e mi sento una fallita

La psicoterapeuta Daniela Cristofori risponde a una lettrice che teme per la sua coppia, visto che non riesce a restare incinta. I consigli dell'esperta

«Cara Daniela, è da un anno ormai che con mio marito cerchiamo di avere un bambino ma non ci riusciamo. Da qualche mese abbiamo iniziato a fare l’amore a comando, in base all’ovulazione, ma è davvero frustrante. Io mi vivo come una fallita e ogni volta che arriva il ciclo, invece di sentirmi una donna come accadeva prima, mi sento un’inetta, sempre più lontana da lui che, da parte sua, si sta ritirando sempre più in se stesso. Ho paura che iniziando la fecondazione assistita sia ancora peggio». Annamaria, Bologna

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Cara Annamaria, mi capita spesso di lavorare con coppie in attesa di un figlio tanto desiderato ma che non arriva. Il percorso, che dura mesi e mesi, è più o meno così: prima si rinuncia alla contraccezione, poi si torna a fare l’amore solo nei giorni giusti e nei picchi ovulatori, adottando diete che sembrano favorire la produzione di follicoli “buoni” o di spermatozoi più “svegli” ma, ogni mese, a fronte di tante aspettative e tanto impegno, arriva la sconfitta: il mestruo. Ciò che prima era considerato un sollievo da una gravidanza indesiderata, viene a quel punto percepito come un insulto, una ferita, l’ennesimo insuccesso. Ecco che le speranze cominciano ad affievolirsi e, a fronte di un iniziale entusiasmo, si finisce con l’arenarsi in sentimenti di frustrazione, fallimento, rabbia e talvolta vergogna. A tutto questo spesso si aggiunge anche il tormento delle classiche domande: «E allora quando ce lo fate un pupetto?», oppure: «Visto loro che bella famiglia?».

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Dietro queste frasi si annidano le aspettative delle famiglie d’origine che vanno a sommarsi a quelle della coppia, già appesantita dai tentativi falliti. Quello che si dice poco e non si considera abbastanza è che queste situazioni generano un vortice di angoscia che a sua volta è una causa dell’infertilità. Sappiamo ormai con certezza che l’umore influisce in maniera importante sul ciclo mestruale e quindi sull’ovulazione. Ecco perché è importante prima di tutto intervenire sull’ansia provocata dalla ricerca ossessiva di un figlio che genera un circolo vizioso da cui talvolta è difficile uscire. La coppia ha bisogno di rallentare, di fermarsi e chiedersi se può immaginarsi insieme in altri modi. Bisogna poi sgombrare la mente dal pensiero totalizzante della gravidanza e spesso questo si rivela efficace per tornare a fare l’amore senza aspettative e in modo più appagante. Proprio allora può farsi strada una nuova vita: gratuita e inaspettata, come solo lei sa essere.

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