regole per mangiare fuori casa

Le regole per mangiare bene anche fuori casa sono queste

Ti piace mangiare fuori e fare vita sociale ma hai la perenne ansia di fare troppi strappi alla regola? Ecco le strategie intelligenti da mettere in pratica ogni volta che mangi fuori

Come mangiare bene quando mangi fuori casa

Adottare un’alimentazione sana ed equilibrata è uno dei principi base per il benessere generale ma talvolta diventa un’impresa difficile considerando il numero di volte che si mangia fuori casa sia per necessità, pause pranzo lavorative o scolastiche, sia per piacere e per fare un po’ di vita sociale. E’ difficile rinunciare ad una serata con gli amici e mangiare del buon cibo. E se si è a dieta? Diventa ancor più complicato attenersi ad un certo regime alimentare! Ma non è impossibile.

Fai una scelta in linea con la dieta

Se si adottano i giusti accorgimenti si può mangiare fuori casa facendo attenzione a ciò che si mangia, scegliendo i giusti nutrienti senza intaccare la linea e la salute. Presta attenzione a:

  • la scelta dei cibi
  • le modalità di cottura
  • gli abbinamenti

Per non sforare con le calorie, individua i piatti che, in base alla preparazione e alla cottura, si avvicinano di più a quelli previsti dalla dieta. Per esempio, un antipasto a base di verdure, prosciutto crudo (o bresaola) o molluschi. E un secondo di carne o pesce cotti in modo semplice.

10 cattive abitudini alimentari da cambiare, a cominciare dalla spesa!

VEDI ANCHE

10 cattive abitudini alimentari da cambiare, a cominciare dalla spesa!

Scegli il posto giusto per te

Quando mangiare fuori casa è un’abitudine, è importante trovare un ristorante “amico”, che abbia in menu piatti come carpaccio, carne o pesce ai ferri, roast-beef, prosciutto e melone, mozzarella e pomodori, bresaola e verdure. Agli amici, chiarisci subito che devi scegliere piatti non troppo calorici. Così non proveranno a “tentarti”.

Mangiare fuori a pranzo: cosa e come scegliere

Se lavori fuori casa l’ideale è organizzarti con la proverbiale schiscetta, ma sicuramente è davvero difficile evitare sempre di mangiare fuori, se non altro anche per socializzare con i colleghi. Stesso discorso se usufruisci della mensa aziendale. Al pranzo fuori in ufficio bisogna fare particolarmente attenzione: ecco le accortezze da seguire.

  • Il primo piatto: Se puoi, evita di ordinare il primo: al ristorante, in genere, paste e risotti, a causa del sugo, sono molto più conditi che a casa. Altrimenti, punta su un primo con le verdure. No, invece, ai tortellini alla panna o alla pasta al forno.
  • Le quantità: Per non esagerare, confronta le porzioni con quelle che mangi a casa. Tenendo conto delle dimensioni del piatto del ristorante: se è più grande di quello che usi di solito, ti darà l’illusione di essere più vuoto. La porzione è abbondante, ma non ci rinunci? Per quel giorno, evita il pane con un trucco: allontana da te il cestino che lo contiene.
  • Le bevande: A tavola punta sull’acqua. Un sorso tra un boccone e l’altro, ti farà sentire sazia più in fretta. Il vino, invece, riservalo a fine pasto: sarà più facile non superare la dose di un calice.
  • La pizza: Mangiare la pizza una volta alla settimana è permesso perché, da sola, sostituisce il pasto completo. Ma sceglila nelle versioni meno ricche, come la margherita, la vegetariana con le verdure alla griglia o quella ai frutti di mare.
  • Il dolce: Se la situazione rende inopportuno rifiutare il dessert, chiedi una macedonia di frutta fresca con una pallina di gelato, un sorbetto o un crème caramel.
  • Le patatine fritte: A pezzi grossi e fritte in olio ben caldo assorbono poco unto. Ordinale se il ristorante di fiducia le prepara così (un etto 525 calorie). Altrimenti desisti!
  • Il burro: Scopri che il piatto è condito con il burro? Una dose di 10 g tre volte a settimana non è rischiosa perla linea. E ti assicuri la vitamina A.
  • L’olio: Con l’insalata, occhio alle dosi: un cucchiaio dà 90 calorie. Ma anche grassi insaturi (benefici per il cuore) e vitamina E.
  • Le uova: Capita poco di ordinarle fuori casa ma l’uovo è presente in salse, impanature ecc. Due alla settimana sono l’ideale.
  • Il pompelmo: Il suo effetto bruciagrassi non è stato dimostrato. Ma è il frutto meno calorico per chiudere un pasto: 26 calorie per 100 grammi
  • La ricotta: Devi scegliere il formaggio? Non ne esistono di magri. I più light sono la ricotta (146 calorie per 100 grammi) e i caprini

Aperitivo: cosa mangiare e bere

Punta sugli stuzzichini di verdure: scegli tra sottaceti (10 calorie per 100 g), crudité (20 calorie per 100 g) e verdure grigliate (30-60 calorie per 100 g).

Se sostituisce la cena, completa con un piatto light: prosciutto crudo (30 cal. a fetta), spiedini di frutta e formaggio (80 cal. l’uno) o caprese (110 cal. per 50 g).

I drink meno calorici: un calice di spumante o di Rossini (è un cocktail di spumante e succo di fragole), entrambi 85 calorie. Leggero anche il Bellini (spumante e succo di pesca, 90 calorie). Una birra media, invece, dà 170 calorie.

Cucina etnica: quali piatti scegliere

Se ti piace la cucina etnica ecco qualche dritta per scegliere consapevolmente i piatti più in linea con il tuo gusto e la tua linea: dalla cucina più leggera, quella giapponese a quella più pesante, la messicana.

La cucina giapponese

La cucina giapponese è oggettivamente molto leggera, dato che prevede solo tre condimenti: salsa di soia, salsa di rafano (per accompagnare il sushi) e miso (soia fermentata). Gli ingredienti più usati poi sono pesce crudo, verdure di stagione, riso e alghe commestibili, largamente impiegate per le loro proprietà tonificanti e rigeneranti.

Via libera a sashimi (semplice pesce crudo), più moderazione con il sushi (rotolini di alghe, riso e pesce). Ottimi i contorni di alghe e verdure. Evita, invece, la frittura tempura. E non esagerare con la tradizionale ciotola di gohan, il riso bianco. Anche se è scondito, dà sempre parecchie calorie.

La cucina cinese

Al ristorante cinese, punta sui piatti cotti al vapore, come i ravioli (con ripieno di verdure, di carne o di gamberetti) e le verdure, tra cui funghi e bambù. Ricorri con parsimonia, invece, alla salsa di soia: un cucchiaino può dare da 10 a 20 calorie e, soprattutto, un elevato contenuto di sale.

I piatti semplici da scegliere sono gli spaghetti di soia con verdure, il riso alla cantonese, le carni con bambù e funghi cotti nel wok, la tradizionale pentola di ghisa.

Resisti alla tentazione di mangiare la salsina che rimane sul fondo dei vari piatti. Contiene amido di mais o di patate (40 calorie a cucchiaino) e glutammato monosodico, un esaltatore di sapidità che, in dosi eccessive, può dare mal di testa e nausea. Un fenomeno noto come “sindrome da ristorante cinese”.

La cucina indiana

I cibi indiani sono insaporiti da spezie come curry, zenzero, zafferano e cardamomo, che favoriscono la digestione. Per addolcire i piatti piccanti, si usa invece il cocco. Gustoso, ma calorico (364 calorie per 100 g).

Sì ai piatti unici come il kashmiri biryani, agnello, riso e patate, o ai secondi di carne o pesce con verdure come il mury chaat, pollo a dadini con erbe. Come dolce ci si può concedere un pirni, budino di riso con uvetta (200 calorie a porzione).

No a focacce, pani conditi e dolci troppo elaborati.

La cucina egiziana

Carne, legumi e cuscus sono i protagonisti della cucina egiziana. Se non fosse per l’uso abbondante di oli e condimenti, sarebbe una cucina abbastanza bilanciata. Unico neo: la mancanza di verdure fresche.

Non ci sono rischi per la linea se scegli piatti come il cuscus vegetale o il kebab (il grasso della carne si scioglie durante la cottura) con contorno di fave cotte, ful, che equivalgono a un bel secondo proteico! Da non scartare anche l’idea di prendere solo i mezeh, gli antipasti di verdure e legumi. Non ordinare i dolci: sono tutti bombe caloriche.

La cucina messicana

È la tipica cucina centroamericana, iperproteica per l’abbondanza di carni e legumi, ma anche piuttosto grassa perché ricca di salse, specie al formaggio. Il piatto forte è a base di maiale. Mentre i contorni, per lo più, sono costituiti da fagioli, peperoncini (ottimi per dare una sferzata al metabolismo) e sour cream, la panna acida.

Con questo tipo di cucina, molto gustosa e poco dietetica, il consiglio è di limitare le quantità per non eccedere con le calorie: basta un’insalata di pollo con due focaccine di mais per arrivare a quota 500.

Riproduzione riservata