Crioterapia: cosa è, a cosa serve e come funziona

Per crioterapia si intende sia la cabina o sauna "gelata" che l'applicazione locale di freddo sotto forma di azoto. In entrambi i casi, non fa male, anzi procura diversi benefici. Già individuati dagli antichi Romani

Che cos’è la crioterapia?

Dal greco kryos (freddo) e therapeía (terapia), la parola crioterapia significa letteralmente “cura con il freddo“. Ma il freddo a cui si riferisce non è semplice ghiaccio, bensì una temperatura mai avvertita in natura: arriva sino a -150°. Nemmeno ai due Poli del globo terreste sono state mai registrate temperature così basse.

A cosa serve la crioterapia? Ad attenuare il dolore, ridurre l’infiammazione e per migliorare lo stato di salute in generale. Vediamo meglio nel dettaglio i benefici, le funzionalità e come funziona il trattamento.

Come funziona la crioterapia

La crioterapia è un trattamento di benessere che consiste nel sottoporre il corpo a una temperatura che va dai -110° ai -130°, fino a toccare quella estrema di -150°. La persona viene invitata a entrare in un grande cilindro di acciaio: vestita solo di guanti, calze e biancheria intima, viene avvolta da una nube di gas ghiacciato. Durante il trattamento, la testa resta fuori dalla cabina gelata, in quanto a essere investito del freddo è solo il corpo (come mostrato nella foto in alto). Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’ambiente della cabina di crioterapia è secco e asciutto. Per questo motivo la terapia è detta anche criosauna. Il tempo di permanenza? Massimo 3 minuti.

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A cosa serve la crioterapia

La crioterapia sfrutta il principio secondo il quale il freddo fa affiorare un maggiore afflusso di sangue alla zona trattata. E ciò favorisce la guarigione di traumi e contusioni. Pertanto, serve a contrastare le infiammazioni e migliorare il recupero fisico post-allenamento e post-infortunio. Non a caso, oggi la crioterapia è molto utilizzata tra gli atleti professionisti, i medici e gli appassionati di sport in generale, fino a diventare un trattamento praticato in molte società sportive.

Secondo i crioterapisti, questo trattamento è l’evoluzione in chiave moderna (e tecnologica) dei bagni nel ghiaccio praticati per millenni da diverse popolazioni per curare le infiammazioni, i dolori ossei e altre patologie osteoarticolari.

Già circa mezzo secolo fa, la terapia del freddo era in voga già nelle squadre di calcio. Dopo gli allenamenti, i massaggiatori preparavano due vasche, una di acqua fredda e l’altra di acqua calda, in cui facevano immergere i calciatori per pochi minuti al fine di smaltire senso di fatica muscolare e alleviare eventuali traumatismi.

Al momento sono allo studio effetti della crioterapia che avvierebbero processi metabolici in grado di innescare un repentino calo di peso. Inoltre farebbe bene all’umore e al ringiovanimento del viso. Ma tutto ciò è ancora da evidenziare scientificamente.

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I benefici della terapia del freddo

Diversi i benefici che la terapia del freddo apporta all’organismo. Dal punto di vista della salute generale:

  • migliora la circolazione sanguigna: il freddo restringe i vasi sanguigni, a cui segue una vasodilatazione riflessa, come forma di difesa contro l’eccessivo raffreddamento;
  • stimola la produzione di sostanze antidolorifiche e antinfiammatorie, come endorfine e citochine;
  •  favorisce lo smaltimento delle tossine;
  • contribuirebbe a stimolare il metabolismo per bruciare più in fretta le calorie.

In ambito ortopedico e fisioterapico, la crioterapia apporta i seguenti benefici:

  • attiva il recupero fisico post-allenamento;
  • allevia i dolori muscolari dovuti agli infortuni o alle infiammazioni acute: il freddo rallenta la trasmissione dei segnali nervosi, inducendo un effetto anestetico superficiale;
  • combatte gli effetti sulla muscolatura di malattie croniche come la fibromialgia (con effetto antidolorifico), il morbo Parkinson e la sclerosi multipla (come supporto alla riabilitazione). In generale, mantiene attive le funzioni motorie delle patologie a carico del sistema neurologico.

Per quanto riguarda l’aspetto estetico, la terapia del freddo:

  • aiuta a controllare il peso forma;
  • riduce la ritenzione idrica;
  • contrasta la cellulite;
  • previene l’invecchiamento cutaneo.
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La crioterapia in dermatologia        

Oltre alla terapia del freddo intesa come criosauna, la crioterapia è molto utilizzata in ambito dermatologico per curare varie patologie della pelle. In questo caso, il trattamento è radicalmente diverso dall’immersione del corpo in una cabina di freddo polare, precedentemente descritto. Il freddo viene applicato localmente sulle lesioni cutanee sotto forma di azoto liquido. Le zone lesionate di intervento? Verruche, condilomi, cicatrici, alopecia, cheratosi attiniche e seborroiche, piccoli e superficiali tumori della pelle).

Perché funziona la crioterapia in dermatologia? Il motivo dipende dal fatto che l’azoto liquido, quando applicato sulla lesione, comporta una ustione da freddo, che a sua volta genera dei cristalli intracellulari capaci di indurre la necrosi della cellula stessa per shock termico. E da qui si avvia il processo rigenerativo cellulare. La pelle torna sana e senza cicatrici.

La terapia del freddo localizzata sulla pelle fa male? No, in quanto l’azoto è un gas inodore, incolore e del tutto innocuo che viene applicato allo stato liquido. Viene erogato attraverso dispositivi di varie dimensioni, in base a quanto previsto dal programma terapeutico adottato. La durata dei trattamenti di crioterapia varia in base all’entità della lesione.

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