I 10 cibi spazzatura da evitare

1/6 – Introduzione

All’interno di questa guida analizzeremo i 10 cibi spazzatura responsabili di malattie come l’obesità, il diabete, il reflusso gastroesofageo ed i disturbi intestinali di varia natura. Tutti questi non-alimenti, teoricamente sarebbero da evitare in toto ma, all’interno di un regime alimentare sano e bilanciato, possono essere consumati in sicurezza, sebbene in quantità esigue. Molti di essi sono noti a chiunque per il loro apporto nutritivo scarso e l’elevato tasso di grassi, altri sono invece ignoti, occulti, poiché celano bene la propria natura deleteria. Vediamoli assieme!

2/6 – Light e Zero calorie

I primi cibi spazzatura da evitare sono i cibi light o quelli con dicitura “zero calorie” poiché contengono dolcificanti sintetici il cui destino metabolico non è sempre noto. Molte bevande, ad esempio, sono edulcorate con Acesulfame K che, sebbene dai test condotti in laboratorio pare venga completamente espulso con le feci e non si accumuli nei tessuti, desta molte preoccupazioni: tra i suoi effetti collaterali, se assunto in notevoli quantità, vi sono cefalea e nausea. Come se non fosse sufficiente, quando si predilige la variante light di un cibo alla variante classica si commette l’errore di mangiarne molto di più. Il risultato finale può essere un basso o un immutato intake calorico associato però ad uno scarso apporto nutritivo che, di riverbero attivano lo “starvation pathway”, ossia il meccanismo che spinge il corpo a rallentare il proprio metabolismo basale, facendoci ingrassare con facilità.

3/6 – Wurstel, insaccati e formaggi di scarsa qualità

I wurstel si piazzano al terzo posto della nostra classifica poiché ottenuti dalla macinazione di diverse parti dell’animale, spesso dagli scarti che vengono in seguito aromatizzati e compattati. La quantità di grassi che posseggono è drammaticamente elevata, rendendoli di fatto degli alimenti che favoriscono l’insorgenza di placche aterosclerotiche. Tutto questo, a valle, si potrebbe tradurre con coronaropatie, ictus, steatosi epatica. Chiaramente, il consumo parsimonioso di wurstel non espone ad alcun rischio, mentre quello regolare è del tutto sconsigliabile. Seguono nella classifica i formaggi di scarsa qualità, come quelli in spray o quelli fusi a fette, e gli insaccati. La spiegazione è semplice: entrambi posseggono un elevato contenuto in sale, incompatibile con chi soffre di ipertensione. I formaggi fusi a fette sono inoltre ottenuti mescolando altri prodotti caseari, la cui natura spesso non è nota.

4/6 – Cibi fritti e confezionati

Inutile negarlo, la frittura rende buone anche le pietre, tuttavia non è affatto salutare. Se ogni tanto possiamo consumare con serenità un buon piatto di patate fritte fatte in casa, ben altra cosa sono quelle acquistate fuori: chi le vende, infatti, può veramente garantirvi che l’olio della frittura sia pulito e pregiato? Difficile. I cibi confezionati purtroppo hanno uno spazio tutto loro in questa lista poiché ricchi di conservanti, coloranti ed additivi tutt’altro che naturali. Tra questi ricordiamo i solfiti, capaci di distruggere la tiamina, i derivati fenolici presenti sulla superficie della frutta “trattata”, i nitriti, il 4-metilimidazolo (agente cancerogeno presente in alcune bibite) la netamicina (agente antifungino usato per trattare i formaggi). Il loro consumo non è dannoso se fatto con raziocinio, lo diventa alla lunga se fatto in modo compulsivo e giornaliero.

5/6 – Bibite frizzanti e colorate

Altra nota dolente sono le bibite frizzanti: nella variante light, abbiamo già visto cosa provocano, nella variante classica sono ricche di zuccheri, coloranti e quasi sempre prive di nutrienti. Il loro consumo è sconsigliato in caso di presenza di disturbi gastrointestinali di varia natura e di diete ipocaloriche o per il controllo del peso. Secondo uno studio condotto dall’American Society of Nutrition, il consumo regolare di bevande gassate aumenta il rischio di incrementare il grasso viscerale, quello dannoso per la corretta funzionalità degli organi. Secondo i ricercatori, tale grasso andrebbe a creare un terreno fertile per l’insorgenza di malattie epatiche. Perché rischiare, dunque?

6/6 – Salse stile maionese e merendine confezionate

Gli ultimi due posti della nostra classifica vedono coinvolti la maionese (e vari condimenti in salsa) e le merendine confezionate. Tralasciando l’elevato valore calorico della maionese, che di suo dovrebbe essere un ottimo deterrente contro l’acquisto ed il consumo della stessa, va considerata la genuinità della miscela. Gli ingredienti per preparare la maionese, infatti, sono pochi, semplici ma è necessario che siano di ottima qualità: uova e olio in primis. Sebbene in commercio esistano moltissime varianti di salse a base di questi ingredienti, bisogna chiedersi, prima di metterle nel carrello, se abbiamo un controllo sugli ingredienti in esse contenuti. Se la risposta è no, forse è meglio prepararla in casa. Le merendine confezionate meritano la nomination e vincono a mani basse: prodotte con farine di bassa qualità, raffinate, spesso prive di fibre ma abbondanti in conservanti ed aromi, sono dei veri e propri cibi-spazzatura. Al loro posto è consigliabile una fetta di torta fatta in casa, nutriente e salutare.

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