Dopo aver cambiato le abitudini alimentari dei partecipanti allo studio, i ricercatori hanno potuto osservare che il consumo di kamut determinava un miglioramento di alcuni fattori di rischio cardiovascolare, quali:
– la riduzione livello di colesterolo totale (riduzione media: -8.46 mg/dl; -4%),
– la diminuzione delle lipoproteine a bassa densità (-9.82 mg/dl; -7.8%), cioè quelle che determinano la quantità di colesterolo cattivo
– l’abbassamento della glicemia.
Anche lo stato ossidativo dell’organismo risultava migliorato nei partecipanti cibatisi di kamut rispetto a quelli destinati alle altre farine.
L’alimentazione a base di kamut determinava, infine, anche in un aumento dei livelli di magnesio e potassio e una riduzione dei livelli di citochine pro-infiammatorie circolanti, responsabili dello stato infiammatorio dell’organismo.