Psiche: quando la mente va in vacanza

Vacanza uguale gioia e relax? Non sempre. A volte può accadere che non riusciamo a goderci il periodo estivo. Ne parliamo con lo psicoanalista

Vacanza intesa come ‘spazio mentale’ che va riempito

Intesa come “contenitore situazionale” che si presta ad essere riempito,  la vacanza (al pari delle giornate festive), dal punto di vista psichico assomiglia all’esperienza che il bambino piccolo sperimenta con il buio:  può cioè contenere pensieri piacevoli, che pensiamo come fantasie, ma anche pensieri sgradevoli, che evocano i fantasmi.
Nel linguaggio della psiche, fantasma rappresenta un’immagine pericolosa,  ossessionante e statica, mentre la fantasia è sinonimo di dinamismo e di creatività.

Facendo un paragone metaforico mutuato dalla  bio-fisiologia, potremmo assimilare le fantasie al plasma, la parte più  liquida del sangue, che scorre nel sistema vascolare per trasportare  nelle cellule ossigeno e vario nutrimento. E i fantasmi sono come le  tossine che ci impediscono di vivere in modo sano. Le fantasie sono necessarie per la nostra mente per disintossicarci e  sentirci di vivere. Però i fantasmi sono sempre un po’ in tutti noi così  come le tossine che derivano anche dagli stress ossidativi quotidiani.

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