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Orzaiolo: dalle cause ai rimedi

Cosa fare in caso di quel fastidioso "brufoletto" che colpisce la palpebra

Cos’è

L’orzaiolo è un’infezione localizzata di una ghiandola sebacea della palpebra. Di solito è infiammatoria e purulenta. Può essere esterno: si forma cioè sulla superficie cutanea al bordo palpebrale; oppure interno: si forma cioè sulla superficie della congiuntiva. In entrambi i casi somiglia ad una sorta di “brufoletto” anche se non va assolutamente trattato come una semplice imperfezione cutanea, data la vicinanza all’occhio.

Guarisce spontaneamente in un paio di giorni, beneficiando di impacchi caldi di soluzione fisiologica o acido borico.

Differenza tra calazio e orzaiolo

Ricorda però che l’orzaiolo va distinto dal calazio, che è una cisti granulosa che si forma nella palpebra a causa di un’infiammazione cronica di una delle ghiandole di Meibomio (quelle che contribuiscono alla secrezione delle lacrime). Anche se i sintomi iniziali sono simili (dolore, fastidio, rossore, gonfiore), la differenza principale tra le due infiammazioni è che l’orzaiolo è acuto, il calazio è cronico. Il primo guarisce spontaneamente, ilcalazio invece dopo qualche giorno si trasforma in una cisti dura, che in seguito non procura dolore. Inolte, l’orzaiolo si forma sul bordo delle palpebre (esterne o interne), il calazio invece si localizza leggermente più lontano.
Il trattamento di orzaiolo e calazio è simile, ma il secondo può perdurare fino a diversi mesi: in questo caso, l’oculista può intervenire per facilitarne la guarigione.

Cause

Inizia con dei sintomi come: dolore, arrossamento e gonfiore localizzato sulla palpebra (la maggior parte delle volte su quella superiore). Ben presto, questi fastidi danno origine ad un “brufoletto” con punta gialla: l’orzaiolo ormai è al suo apice di manifestazione e deve solo fare il suo corso. Di solito, è accompagnato da palpebre e occhi gonfi, ma a volte presenta gonfiore solo la zona circostante.

Scarsa igiene tra le cause

L’orzaiolo dipende da un batterio, lo stafilococco, che attacca la palpebra e, ostruendo il dotto escretore (il canale da cui normalmente esce il sebo), dà vita all’infezione.
In realtà, questo batterio vive normalmente nel naso e viene trasferito facilmente all’occhio con le nostre stesse mani, quando ci strofiniamo il naso, poi l’occhio e viceversa. Ecco perché spesso si manifesta un orzaiolo proprio quando siamo raffreddati.

Se la forma di contagio è imputabile principalmente a se stessi, è molto probabile che condividere asciugamani e federe può infettare anche gli altri.

Quanto dura e rimedi

La maggior parte degli orzaioli guarisce da sola nel giro di pochi giorni. Si può accelerare il processo di guarigione attraverso l’applicazione di impacchi caldi 3-4 volte al giorno per circa 10 minuti di acido borico o soluzione fisiologica. Nel dubbio, chiedere al proprio farmacista.

L’impacco allevia il fastidio e favorisce l’espulsione del sebo infetto, proprio come un brufolo. Di solito, così l’orzaiolo si rompe, espurga e passa senza ulteriori interventi medicamentosi.

Cosa non fare in caso di orzaiolo

Mai spremere l’orzaiolo come se fosse brufolo, nemmeno con un ago sterile. Per evitare ulteriori infezioni e contaminazioni batterica in una zona così delicata come l’occhio, meglio lasciare che faccia il suo corso e si rompa da solo. Se puoi, evita l’uso delle lenti a contatto.

Se l’orzaiolo dovesse essere interno, di grandi dimensioni e molto fastidioso, rivolgiti al tuo oculista che saprà come aprirlo e disinfettarlo.
In caso di manifestazioni frequenti e ravvicinati di orzaiolo, il medico potrebbe decidere di prescriverti una pomata antibatterica che scongiuri le recidive. Un rimedio potrebbe anche quello di usare colliri con cui inumidire un cotton fioc e pulire delicatamente la rima cigliare inferiore e superiore.

Altri disturbi dell’orzaiolo

In associazione all’infiammazione data dall’orzaiolo, potresti notare un aumento della sensibilità alla luce, una maggiore lacrimazione e una sensazione di un corpo estraneo dentro l’occhio.

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