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Biblioterapia: leggere fa stare bene, con se stesse e con gli altri

Costruire autostima, sviluppare empatia, risolvere i conflitti pagina dopo pagina: ogni lettura è un viaggio alla scoperta di noi stessi e del mondo. Ecco tutti i poteri dei libri

Leggere un libro ha innumerevoli effetti benefici ed uno in particolare: quello di farci stare bene.

Si, perchè quando leggiamo un libro, entriamo in una nuova dimensione che ci permtte di evadere dai pensieri quotidiani, spesso fonte di stress, e ci da la possibilità di cogliere un aspetto più leggero della vita, migliorandone la qualità. In quest’ottica, la biblioterapia assume una vera e propria valenza terapeutica. Scopriamo perchè.

Lettura come terapia per l’anima

Ma cosa si intende davvero quando si parla di biblioterapia? Secondo il dizionario è «l’utilizzo di un insieme di letture scelte quali strumenti terapeutici in medicina e in psichiatria, un mezzo per risolvere dei problemi personali mediante una lettura guidata».

La book-theraphy sostiene la crescita personale e partecipa al processo di cambiamento. Può costituire un mezzo per imparare a osservare se stessi, interrogarsi e ascoltare la voce di altri, vissuti in anni e luoghi lontani. La scrittura è testimonianza e unisce gli esseri umani da un angolo all’altro del mondo: una rete senza confini capace di accendere il racconto di una vita, anche a distanza di secoli.

Noi siamo (anche) le storie che leggiamo

«Voi siete le vostre storie. Siete il prodotto di tutte le storie che avete ascoltato e vissuto, e delle tante che non avete sentito mai. Hanno modellato la vostra visione di voi stessi, del mondo e del posto che in esso occupate. I primi grandi narratori furono la famiglia, la scuola, la cultura popolare» scrive Daniel Taylor, professore di letteratura, nell’introduzione al suo libro Le storie ci prendono per mano: «Se in questo momento la vostra storia è a pezzi o malandata, la si può rimettere in sesto. Oppure, se necessario, può essere sostituita da una storia il cui intreccio vale la pena di essere vissuto».

Secondo uno studio effettuato presso la Ohio State University leggere ci aiuta a trovare coraggio, resilienza, speranza: pagina dopo pagina ci confrontiamo, troviamo soluzioni nuove. Impariamo a vivere. Ecco perché i libri costituiscono una vera e propria terapia.

Leggere favorisce l’empatia

Già nei primi anni del Novecento, alcuni psichiatri consigliavano ai pazienti la lettura come aiuto nella terapia. Recenti indagini hanno stabilito che le storie sono in grado di produrre una sorta di shock, un cambiamento a livello fisico e mentale.

Chi legge sembra essere più abile nel problem solving, è più sensibile alle regole di convivenza, così come verso l’ambiente: leggere aiuta l’empatia, è stato dimostrato da un team di ricerca dell’University Medical Centre di Amsterdam.

Nonostante i personaggi di un racconto possano essere frutto dell’invenzione, le emozioni che provano sono autentiche e ci aiutano a contattare ciò che noi stessi proviamo, assaporando le sfumature del nostro mondo interiore. Ci immergiamo nelle sensazioni, calandoci in una tempesta emotiva.

Ogni libro è un viaggio nell’animo umano

Régine Detambel, autrice di I libri si prendono cura di noi, spiega che ogni libro costituisce un cerimoniale magico di guarigione: favorisce l’introspezione, aiuta a prendere decisioni perché sostiene il coraggio e l’iniziativa personale.

«Le storie sono la nostra più grande speranza per sorvolare gli abissi che separano gli individui, le razze, i sessi, le età (e l’età), le culture, le classi e la miriade di altre differenze che ci rendono unici (e potenzialmente soli)» ricorda Daniel Taylor.

Un esperimento scientifico condotto su un gruppo di studenti alle prese con la lettura del celebre maghetto Harry Potter dimostra che è così: leggere combatte i pregiudizi e stimola il rispetto.

Le storie ci aiutano a ritrovare noi stesse

Noi percepiamo la realtà e al tempo stesso la creiamo attraverso il nostro pensiero, dandole forza con le nostre convinzioni e ciò in cui crediamo, in maniera più o meno consapevole.

La biblioterapia, o libroterapia, porta con sé un’idea antica: ci trasforma in soggetti attivi, capaci di riflettere su se stessi, modificare un certo comportamento e prendere coscienza della propria storia in modo più profondo. Abbiamo bisogno di dare un senso agli eventi e a noi stessi per superare il caos e riconciliarci con la vita, trovare pace, aprirci a quella speranza che è capacità di tendere verso l’alto, andare oltre.

Libri sono molto di più che semplici contenitori di storie: le loro sono parole che guariscono, perché la vera cura è tale solo quando è totale, dal corpo alla mente.

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