Case trasformate: un luminoso loft d’autore

Lui è architetto d’interni, lei adora collezionare di tutto. Insieme, hanno trasformato un laboratorio nel nido di famiglia. Zona conversazione, living, cucina, camera: un parallelepipedo con tante stanzine adiacenti è diventato un loft confortevole. Scopri come si fa...

Zona conversazione, living, cucina, letto: uno spazio corre dentro l’altro nel loft della famiglia Alkema e il tutto è immerso nella luce. Le finestre, infatti, coprono quasi interamente le pareti laterali di questo appartamento, ricavato in un ex laboratorio di lavorazione dei diamanti, a due passi dal centro di Amsterdam. Rik è architetto d’interni (www.ontwerpplaats.nl) e quando con Djamila ha scoperto questo spazio ne ha subito colto le potenzialità: lo avrebbero trasformato nella casa ideale, capace di ospitare tutta la loro creatività.

Ed ecco Rik e Djamila con il piccolo Tommy e il loro fedelissimo cagnolino nella loro casa…

Il loft si sviluppa su una superficie di 75 mq. Le camere, la cucina, il living e il bagno sono separati da capienti mobili contenitori.

La cucina fa da “trait d’union” tra l’ingresso e il soggiorno.
Luce naturale e arredi mixati caratterizzano il grande living.
Il lavabo è nella nicchia ricavata dallo spessore degli armadi.
La cameretta di Tommy è sopraelevata su una pedana.

L’accesso alla cameretta di Tommy è sottolineato dal gradino della pedana in legno scuro: anche il contrasto cromatico tra i due pavimenti segna il passaggio dalla zona giorno a quella dedicata al bambino.

La luce accoglie subito chi entra in casa. E si riflette lungo i soffitti e le pareti grazie alla scelta del bianco totale. Rik, il padrone di casa nonché interior designer, sta cucinando nella nicchia operativa ricavata dagli armadi.

Un’alzatina di metallo corre lungo il piano di lavoro della cucina. Ha una doppia funzione: nasconde i fili elettrici e protegge la parete. Ma è utile anche per attaccare i memo con le calamite. Sopra, due piatti di Fornasetti e, in primo piano, il bollitore 9091 di Richard Sapper (Alessi).

Il grande tavolo è il protagonista assoluto della zona giorno. Misura ben 3,5 metri di lunghezza, è robusto e lineare, ma soprattutto è bianco, per “confondersi” con le parti strutturali del loft (muri e pavimento). Rik e Djamila tengono la parte vicino alle finestre sempre libera per il pranzo, mentre verso il centro della stanza il piano diventa zona studio. Dietro, un contenitore a 4 ante contiene stoviglie e tovaglie, ma anche lo stereo e tutto ciò che… fa musica. I padroni di casa amano le sedie e, nel corso degli anni, se ne sono regalate tante: da sinistra, la Panton Chair di Verner Panton (Vitra); la 214K di Michael Thonet (Thonet); la DSR e la PKW di Charles e Ray Eames (la prima è di Vitra, la seconda una Herman Miller vintage).

Una finestra dietro l’altra

La luce proviene da entrambi i lati della casa e avvolge zona pranzo, studio e relax nella stessa atmosfera: l’abilità di Rik è stata proprio quella di riuscire a dare lo spazio giusto a ogni destinazione. Nel living si può stare insieme e conversare, oppure ognuno è libero di svolgere la sua attività senza disturbare gli altri. Protagonista del relax il divano, originario di Bali, con struttura in legno e grande cuscino unico come seduta, che garantisce il massimo comfort.

Oggetti preziosi di origini e provenienze diverse sono mixati: “preziosi” perché disegnati da autori famosi, ma anche perché cercati, trovati e amati dai padroni di casa. Sul tavolino davanti al divano, un’antica scatola tonda di Java mentre, accanto alle riviste impilate, fa capolino la lampada Headlight, disegnata nel 1968 da Ingo Maurer.

Tanti pezzi assemblati sul tavolo bianco creano lo studio: il computer portatile, la lampada da tavolo Poul Poul di Ingo Maurer (1998), una scultura in ceramica dell’artista olandese Anne van Borselen e una vecchia scatola in legno decorata da lettere cinesi. «Qui- racconta Djamila raccogliamo i bottoni e altri piccoli articoli di merceria». La luce delle finestre è filtrata da tende a rullo essenziali, bianche, che illuminano lo spazio in modo morbido, garantendo la necessaria privacy.

La zona conversazione è scaldata dal tappeto Kilim a terra, che crea un legame tra il divano etnico e la poltrona sistemata di fronte (in primissimo piano), uno degli esempi più classici di modern design, la Barcelona Chair (disegnata da Mies Van Der Rohe per l’Esposizione Mondiale di Barcellona del 1929). Tra le due sedute, il tavolino in alluminio rosso è il mod. Yin del designer olandese Roderick Vos (1999).

Uno sguardo d’insieme

La vista del living, dall’ingresso, è accolta dalla parete finestrata sulla sinistra: «Abbiamo trasformato un parallelepipedo con tante stanzine adiacenti in un confortevole loft abitabile -dice Rik- e il concetto cardine del mio progetto è proprio questo: nessuna parete disturba il passaggio da una zona all’altra e lungo i muri ci sono 12 finestre in totale, 6 da una parte e 6 dall’altra e una porta che conduce al terrazzo sul tetto. Il resto è spazio e luce, anzi spazio bianco e luce bianca». Ma i colori non mancano di certo: sono nei mobili e negli accessori, caratterizzati e personali.

Sopra il piano di lavoro della cucina, una struttura a giorno divisa in vani regolari. Djamila colleziona di tutto, Rik ha gusti più essenziali: «ma alla fine della giornata- dice Rik – troviamo sempre una soluzione comune».

Accessori utili, pezzi divertenti, piccole opere d’arte: c’è un po’ di tutto. Dalla teiera in ghisa a colorate scatole di latta, dal romantico portaincensi a forma di cuore ai giocattoli di Tommy. Il risultato è originale, ma non disordinato. Grazie alla creatività di Djamila nella scelta degli oggetti da esporre.

Una candida nicchia

La camera di Rik e Djamila è una nicchia su misura sistemata sul retro della cucina. Il letto è montato su una pedana sopraelevata: questa soluzione ha una doppia valenza, da una parte è pratica, perché sotto la pedana è stato ricavato un vano per tenere in ordine le scarpe, dall’altra è simbolica, il letto sopraelevato, infatti, ha un’aria più intima e raccolta. I decori della camera sono pezzi d’artista: sulla testata del letto spicca un dipinto di Anne van Borselen.

L’atmosfera ovattata è alleggerita dai pezzi scelti per decorare, che hanno un carattere ludico e spensierato. Ai lati del letto: un mazzo di tulipani nel vaso in ceramica realizzato da Anne van Borselen e un comodino acquistato in un mercato delle pulci, decorato con i tratti di The Blue Lotus, una delle prime avventure di Tin Tin.

Contenitori profondi corrono in modo discreto lungo il loft e suddividono gli spazi. Gli armadi dietro il tavolo del living costituiscono l’elemento divisorio tra la zona giorno e la zona notte, la struttura della cucina è anche la parete che si frappone tra cucina e camera, mentre sulla sinistra del letto è sistemato un armadio profondo cm 80. Questa dimensione è stata sfruttata, al livello della pedana del letto, per ricavare un lavabo in più, seminascosto in una nicchia. Lo spazio intorno è utilizzato al meglio: sopra e sotto, ci sono tanti utili contenitori chiusi da ante.

La parete-lavagna

La cameretta di Tommy è un’esplosione di colori: appena si entra l’occhio viene attirato dalla grande lavagna che ricopre la parete accanto al letto. La struttura portante è formata da un telaio asimmetrico di listelli di legno dipinti in giallo fluorescente. Nei riquadri Tommy può esprimere tutta la sua creatività scarabocchiando o appiccicando disegni e cartoline. Il letto in legno è stato acquistato da Piet Hein Eek.

Studio e relax: per i compiti Tommy usa un vecchio banco di scuola, mentre la divertente sedia a dondolo di Habitat è usata da mamma e papà per leggere le storie prima di fare la nanna. Dietro, l’armadio è formato da tanti contenitori Ikea assemblati liberamente e contraddistinti da numeri adesivi. Tra i giochi, un insolito bowling dove i coniglietti hanno preso il posto dei birilli.

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