![La riabilitazione del cucciolo](https://www.donnamoderna.com/content/uploads/2013/02/3890471-La-riabilitazione-del-cucciolo-700x545.jpg)
Peppy ha 3 anni, un muso dolce e occhi che ti parlano. La sua passione? Fare le passeggiate nel bosco. Fino a qualche tempo fa, appena poteva, andava da solo… adesso, invece, deve essere accompagnato. Sì, perché Peppy ha perso l’uso delle gambe posteriori. Un dolore e un problema: per gli animali il movimento è vita in tutti i sensi. Non si spostano solo per cercare cibo o fuggire da un pericolo, ma anche per giocare e, soprattutto, comunicare i loro stati d’animo.
Ecco perché, se non possono più camminare correttamente, bisogna rivolgersi al più presto allo specialista.
![Cura il cucciolo, ma non solo](https://www.donnamoderna.com/content/uploads/2013/02/3890475-Cura-il-cucciolo-ma-non-solo-700x545.jpg)
«Il cucciolo a cui, per un incidente o un intervento, è stata immobilizzata una zampina, può riprendere dimestichezza con tutti i movimenti grazie a un ciclo di fisioterapia» spiega Caterina Vallani, fisioterapista veterinaria (Astrad, Associazione per lo studio e le terapie riabilitative per gli animali disabili, tel. 028393015).
«In pratica, durante la seduta il medico massaggia, manipola e sollecita l’animale a ripetere esercizi (a terra o su uno speciale tapis roulant) in modo che il suo sistema nervoso memorizzi di nuovo i gesti dimenticati. Per ridurre l’infiammazione e il dolore, invece, si ricorre a tecniche come la magnetoterapia, la tens o il laser.
Ma perché il pet faccia progressi, è fondamentale la collaborazione del proprietario, il quale dovrebbe conoscere i punti deboli del proprio cucciolo». Se, per esempio, in famiglia c’è un bassotto, anche quando è informa è un errore fargli fare le scale. Sforzi come questi, infatti, possono facilmente causare l’ernia del disco.
![La fisioterapia come prevenzione per il cucciolo](https://www.donnamoderna.com/content/uploads/2013/02/3890479-La-fisioterapia-come-prevenzione-per-il-cucciolo-700x545.jpg)
In altri casi, invece, come accade con gli animali che hanno familiarità genetiche con la displasia all’anca, è utile ricorrere alla fisioterapia come prevenzione.
«Cicli periodici di trattamenti mirati possono ritardare o, addirittura, ridurre al minimo questo problema» commenta l’esperta. «E sono utili anche a mano a mano che il cane invecchia perché lo aiutano a non “bloccarsi”.
Più complicato, invece, intervenire se l’origine del problema è neurologica». Succede quando un trauma o una malattia interrompe le informazioni che dal sistema nervoso centrale raggiungono le zampe attraverso il midollo spinale. «In questi casi è più difficile dare delle certezze sulla ripresa, anche se gli animali hanno capacità di recupero spesso insospettabili».
![I trattamenti mirati per il cucciolo](https://www.donnamoderna.com/content/uploads/2013/02/3890477-I-trattamenti-mirati-per-il-cucciolo-700x545.jpg)
Quanto dura la terapia? «Ogni cucciolo è un caso a sé. Molto dipende dal carattere dell’animale ma conta moltissimo anche l’impegno del padrone» conclude Caterina Vallani.
«I nostri pazienti meritano cure e attenzione, ed è importante stimolare il proprietario. Quando l’amato cucciolo di casa ha un problema motorio più o meno grave, infatti, è indispensabile che, ogni giorno, riesca a trovare il tempo per gli esercizi indicati dallo specialista».