Il 23 ottobre di 100 anni fa nasceva Gianni Rodari, uno dei più grandi autori per l’infanzia di sempre. In occasione del centenario del grande maestro di Omegna, Lucca Comics & Games – edizione Changes, in collaborazione con Electa ed Einaudi Ragazzi, ha deciso di rendergli omaggio, dedicandogli numerosi eventi che si potranno seguire in streaming online.

Interverranno, tra gli altri: Pino Boero, fra i maggiori studiosi rodariani, Vanessa Roghi, autrice di Lezioni di Fantastica. Storia di Gianni Rodari (Laterza), e Gaia Stock, direttrice di Einaudi Ragazzi.

Decisamente ricco il programma – consultabile all’indirizzo https://www.luccachanges.com/it/online – che coprirà i giorni compresi tra il 30 ottobre e il 1° novembre. Da “Con Gianni Rodari: percorsi di cultura e animazione” a “La freccia azzurra”, passando per “Dalla fantastica alla rodarica”, “A parole son bravi tutti”, “Lezioni di fantastica”, “Leggere e creare fumetti a scuola” e “Dodò e l’avventura spaziale”, sono numerosi gli appuntamenti dedicati al maestro di Omegna.

Dal 29 settembre l’opera di Gianni Rodari è entrata a far parte della prestigiosa collana I Meridiani di Mondadori, mentre questo mese sono usciti per Einaudi Ragazzi due importanti novità: Codice Rodari, un caleidoscopico viaggio nelle parole di Gianni Rodari, che prendono forma e colore grazie alle illustrazioni di Alessandro Sanna, e il romanzo grafico I sepolti vivi, illustrato da Silvia Rocchi e nato da un’idea dello storico Ciro Saltarelli, che ripropone ai lettori un toccante reportage con cui Gianni Rodari, negli anni ’50 giornalista militante, raccontò una storia di lotta sindacale.

Per i tipi Electa è in preparazione Enciclopedia Rodari, il catalogo fantastico di uno degli scrittori più amati del Novecento italiano. Ci sono i suoi incontri, i suoi personaggi, ci sono i concetti che la sua attività di ricerca ha attraversato, ci sono i luoghi reali e immaginari della sua biografia. E tante persone diverse a raccontarlo: scrittori, maestri, professori, pedagogisti, giornalisti: perché per raccontare un solo Rodari servono infinite penne.