La pilota spagnola María de Villota è stata trovata morta stamane nella stanza di un albergo, a Siviglia, ed è come se due volte fosse nata e due abbia lasciato la vita, questa donna straordinaria.

La prima volta è quasi morta il 3 luglio 2012, quando durante un test di Formula 1 con la Marussia, a Duxford, ebbe un terribile incidente sbattendo contro il portellone di un camion parcheggiato a bordo pista che le ruppe il casco. Ci volle un'ora per rimuoverla dall'abitacolo e le sue condizioni mediche erano davvero critiche. María perse l'occhio destro, ma da allora cominciò per lei una seconda vita.

Con tenacia e afferrando con consapevolezza e gioia la seconda vita concessale, María de Villota aveva fatto della benda all'occhio mancante quasi un accessorio di stile, da abbinare in colore e fantasia all'abito indossato, senza rinunciare alla sua avvenente femminilità.

Trentatreenne, María era a Siviglia per parlare al congresso rivolto ai giovani universitari "Ciò che conta davvero". Lunedì prossimo avrebbe dovuto presentare il suo libro intitolato La vita è un dono, pubblicato da Plataforma Editorial. Un dono fugace, la sua vita, ma vissuto a pieni giri.

Il libro che María de Villota doveva presentare il 14 ottobre, La vita è un dono, è la "testimonianza di una donna che non ha rinunciato a guidare la sua vita con mano ferma", si legge sul sito della casa editrice.

Nel volume la trentatreenne di Madrid ha narrato il cambiamento che ha coinvolto la sua esistenza dopo l'incidente quasi mortale subìto. "Lungi dallo scoraggiarsi, la tenacia e il coraggio sono stati più potenti di quel tragico evento. La vita è un dono è il suo racconto emozionante e commovente". Sarà ancora più toccante sfogliare quelle pagine, oggi che María non c'è più.

La morte di María de Villota sembra sia avventua per distacco della massa encefalica, conseguente all'incidente.

La guardia medica è stata chiamata intorno alle 7 di stamattina e, nonostante il tempestivo intervento dei sanitari per rianimarla, il cuore della pilota ha smesso di battere. La famiglia della ragazza ha confermato ufficialmente la triste notizia: "Cari amici: Mary se n'è andata in paradiso a celebrare Dio con tutti gli angeli", è scritto in
un comunicato. "Ringraziamo Dio per l'anno e mezzo che l'ha lasciata ancora con noi".

Figlia dell'ex pilota di Formula 1 Emilio de Villota, María aveva la velocità nel sangue. Era riuscita a diventare collaudatrice del team Marussia di F1 nel marzo 2012. Solo quattro mesi dopo l'incidente che le fece perdere un occhio.

Carlos Gracia, presidente della Federazione automobilistica spagnola, raggiunto dopo la notizia della morte di María, ha detto singhiozzante: "Tutto quello che so per
ora è che la sua assistente personale, Blake, è entrata nella stanza per svegliarla e lei non si è mossa. Era già morta. Evidentemente è stata colta dalla morte durante il sonno".

La notizia della morte di María De Villota ha raggiunto presto i paddock di Suzuka, dove domenica si disputerà il Gp del Giappone. Tanti i messaggi di cordoglio, a cominciare da quello del connazionale Fernando Alonso. "È una notizia molto triste per tutto il movimento motoristico. María era amica di tutti. Non resta che pregare per lei e la sua famiglia, alla quale mi sento molto vicino. In questo momento sono molto molto triste".

María De Villota, la pilota nata e morta due volte

Dopo un terribile incidente perse un occhio, ma non la voglia di guidare con tenacia la sua vita

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