Anita Kelly, docente di psicologia presso l’University of Notre Dame nell’Indiana, ha sottoposto al test della macchina della verità un campione di 110 persone, dai 18 ai 71 anni. La ricercatrice statunitense per un periodo di due mesi e mezzo ha osservato i partecipanti all’esperimento analizzando il numero di bugie dette in ciascuna settimana e il benessere manifestato nella vita dei diversi soggetti. Il risultato? Mentire fa male. Non solo allo spirito, bensì al corpo. Mal di testa, gola infiammata, sensazioni di depressione o panico, tensione muscolare e persino attacchi di panico. Perché in fondo, per quanto abili bugiardi si possa essere (e gli uomini sembrano, aimé, vincere sulle donne quanto a bugie), mentire è uno stress. Lo sforzo del dissimulare, insieme alla tensione di dover sostenere due o tre differenti versioni della realtà e il confronto con chi si ama (e verso il quale si sceglie un comportamento non sincero) può forse essere una strategia possibile a livello di linguaggio, ma non per il corpo. Il corpo non mente.