1/4 – Introduzione

La legge italiana prevede che il divorzio possa essere richiesto dai coniugi sia di comune accordo che separatamente. In quest’ultimo caso, è uno dei due che chiede il divorzio all’altro. Se si verifica questa situazione il coniuge che subisce la decisione ha la possibilità di opporsi alla richiesta di divorzio. Vediamo con l’aiuto di questo tutorial come la legge regolamenta una richiesta di divorzio.

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Se uno dei coniugi, assistito da un legale, presenta domanda di divorzio presso il tribunale competente è difficile che l’altro coniuge possa opporsi. La domanda di divorzio va presentata 3 anni dopo la separazione; la mancata coabitazione è uno dei motivi validi che porta al divorzio definitivo. Uno dei motivi per opporsi è dimostrare che la richiesta di divorzio non è conforme alle disposizioni legislative. Un altro motivo è una riconciliazione fra le due parti durante il periodo di separazione. Se si vuole osteggiare il coniuge che richiede il divorzio è consigliabile rivolgersi ad un avvocato per far valutare la situazione e comprendere se è il caso di opporsi. Bisogna sapere che se la richiesta di opposizione viene respinta, il coniuge che ha cercato di ostacolare il divorzio viene condannato a pagare le spese legali.

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Spesso il coniuge cerca di opporsi senza avere un valido motivo, ma solo per un desiderio di rivalsa. Per questo motivo la legge prevede che le possibilità di opporsi devono essere ridotte al minimo. Nel caso in cui uno dei coniugi presenta una richiesta di divorzio giudiziale, l’altro viene convocato per avere la possibilità di far valere le proprie ragioni e di esporre le proprie richieste. Generalmente, il processo del divorzio giudiziale è molto lungo; bisogna seguire lo stesso iter che viene fatto per una causa legale; ciò comporta una notevole dilatazione dei tempi.

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Sovente un divorzio iniziato con un’opposizione di uno dei coniugi e che ha un procedimento in giudizio finisce per trasformarsi quasi sempre in un divorzio consensuale (o congiunto). Ciò è dovuto alla necessità di accorciare i tempi ed all’esigenza di risparmiare sulle spese legali. La legge prevede che in qualsiasi momento i due coniugi possono decidere di accordarsi privatamente, comunque bisogna poi informare il giudice di quanto è stato deciso. Nel caso in cui tutto sia conforme e non c’è alcuna difformità di richieste da entrambe le parti, il giudice valuta la situazione ed emette una sentenza di divorzio consensuale.