Disfunzione erettile: “Caro, andiamo dall’andrologo?”

Ne soffre più del 12% della popolazione maschile italiana, ma il problema non è solo del "sesso forte".

La disfunzione erettile è l’incapacità di ottenere o mantenere un’erezione sufficiente per un rapporto sessuale soddisfacente, è quindi ovviamente coinvolta la coppia. Anzi, la donna diventa la figura chiave nel far prendere consapevolezza della patologia al proprio compagno e ad aiutrlo nella decisione  di rivolgersi a uno specialista.  

La diffusione del disturbo cresce proporzionalmente con l’età dei soggetti, e se nella fascia tra i 20 e i 30 anni è solo il 3-4% a soffrirne, si tocca un 40-50% tra gli over 60. Per di più i dati sono in difetto visto che c’è molto sommerso: per remore culturali, imbarazzo e pudore, prima di rivelare la propria disfunzione a un medico si impiega due anni e il 20% di chi lo fa è spinto dalla propria compagna.

La donna rappresenta un elemento cardine nella gestione della disfunzione erettile” dice Bruno Giammusso, Responsabile Unità operativa di Andrologia Urologica, Università di Catania. “È lei a supportare psicologicamente il partner, ad orientarlo. Ed è auspicabile che il ruolo pro-attivo delle signore si affermi sempre di più. La patologia non riguarda solo l’uomo, ma entrambi perché mina alle fondamenta l’intesa sessuale e sentimentale; è la relazione che vacilla“.

L’uomo in difficoltà spesso sente venir meno la fiducia in se stesso e, mettendo in discussione la propria virilità, può avere un distacco emotivo dai famigliari e dalla compagna stessa, innescando inutili tensioni. La strada giusta che la donna deve percorrere è quella di spingere la propria metà ad affrontare la situazione consultando un esperto: “Caro, e se domani andassimo dall’andrologo?“. Con tatto e senza drammatizzare, con quel savoir faire tutto femminile, è lei a dover indicare la rotta per lui e per il futuro del loro stare insieme.

Per curare la disfunzione sono disponibili vari trattamenti, ed è opportuno che anche lei prenda parte alla decisione su quale farmaco sia più adatto alla coppia.

A proposito, nel recente studio americano pubblicato sul Journal Sex Medicine 2008 condotto da Conaglen e colleghi dal titolo Investigating Women’s Preference for Sildenafil or Tadalafil Use by Their Partners with Erectile Dysfunction: The Partners’ Preference Study si è cercato di capire quale fosse il farmaco preferito e le motivazioni per la preferenza della partner di maschi affetti da DE. Lo studio ha coinvolto 100 coppie stabili nelle quali al partner è stata diagnosticata DE in base ai criteri normalmente utilizzati. Lo studio prevedeva che le coppie potessero provare sia Tadalafil che Sildenafil per un periodo di 12 settimane ciascuno. Dai questionari raccolti alla dodicesima e alla ventiquattresima settimana è risultato che il 79.2% delle donne che avevano preso parte allo studio hanno preferito che il proprio compagno venisse trattato con Tadalafil, contro il 15.6% che ha preferito Sildenafil. Le partner che hanno scelto Tadalafil, hanno espresso questa preferenza perchè si sono sentite più rilassate e perchè con Tadalafil hanno percepito il rapporto sessuale in maniera più spontanea e naturale. Le partner hanno preferito Sildenafil perchè hanno avuto la percezione che avesse soddisfatto maggiormente il loro compagno.

E tu che ne pensi? Preferisci parlarne con lui e sperimentare soluzioni insieme o andare direttamente dall’andrologo?

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