Eiaculazione precoce. Cara, faccio un salto in farmacia…

  • 12 02 2009

Preservativi ritardanti, pillole da weekend, spray per durare di più. Gli uomini cercano un aiutino
per le loro prestazioni erotiche. Scopriamo perché

Gli uomini vogliono durare di più. E per riuscirci, prima di un incontro amoroso, fanno un salto in farmacia.

Secondo i dati di una nuova ricerca Akuel, aumentano i ragazzi tra i 18 e i 35 anni che acquistano preservativi ritardanti. E sugli scaffali, quest’anno, arriveranno anche gli spray messi a punto per rendere meno sensibile il pene (e più lungo il rapporto). Siamo circondate da maschi insicuri, vittime di quell’ansia da prestazione di cui tanto si parla? «Credo di no. Anzi, dal mio osservatorio di terapeuta registro una diminuzione nei timori pre-performance» dice Emmanuele A. Jannini, professore di sessuologia all’Università dell’Aquila. «Do merito di questa tendenza a farmaci come Viagra, Cialis e Levitra. Da quando sono entrati in commercio questi medicinali, tutti gli uomini, quelli con problemi di eiaculazione precoce, ma anche chi non ha mai avuto défaillance, sanno di potervi ricorrere. L’idea che esistano sostanze capaci di evitare quella tanto temuta “impotenza” dà loro sicurezza. Piuttosto, l’ansia resta in quei pazienti (e sono una minoranza) che considerano una sconfitta usarle. E non capisce che la vera sconfitta è non fare più sesso». Insomma, secondo il sessuologo non c’è niente di male se gli uomini si attrezzano per dare il meglio. «Stando ai dati, il tempo medio di una penetrazione nel corso di un rapporto sessuale è di cinque minuti. Ma una donna mediamente ha bisogno di 12 minuti per raggiungere l’orgasmo. A peggiorare le cose ci si mette il clitoride che non è proprio in una posizione facilmente raggiungibile. Con questo voglio dire che gli uomini sanno di doversi impegnare per dare piacere alla partner». Spray, preservativi e aiutini, quindi, non sono più un tabù. A patto che, dice l’esperto, non ci si limiti a pensare ai rapporti sessuali in modo meccanicistico, come il risultato di un’equazione matematica che mette in relazione tempi, gesti, sensazioni. «Se un uomo conta i minuti sbaglia» conclude Jannini. «Un rapporto soddisfacente è più di questo. È la scoperta, lenta e graduale, di una perfetta sintonia con la partner. Sfido qualsiasi donna a preferire un incontro lungo un’ora ma senza picchi, a uno mordi e fuggi che però lascia senza fiato».

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