It’sYourBoo.com nasce come idea di Tinder per rendere meno demoralizzante questo già tristissimo 2020. Lanciato in concomitanza con la festa di Halloween, YourBoo permette di ripescare dal baratro persone che si erano trovate e lasciate. Ma andiamo con ordine.

Tutto parte da una delle problematiche che possono nascere quando si inizia ad usare le chat di incontri. Tra i fenomeni ormai più diffusi c’è il ghosting, vale a dire allontanarsi dall’altra persona semplicemente scomparendo, in genere smettendo di rispondere ai messaggi o al telefono: particolarmente diffuso tra chi usa le app di dating, in realtà ti può capitare anche con persone conosciute nella “vita reale”.

Cos’è il Ghosting

Analizziamolo senza trarne implicazioni morali. Fare ghosting significa chattare, chiamare, scrivere ad una persona, interessarsi, raccontarsi, elargire complimenti e pillole di vita, messaggiare, scriversi e cercarsi, magari incontrarsi una volta…e poi sparire. Puff, così, dal nulla, eliminare ogni collegamento e cancellare dalla app usata, bloccare sui social e annullare ogni conversazione e condivisione avvenuta fino a quel momento. In una sola parola, dileguarsi. Come i migliori killer di relazioni. senza lasciare traccia.

Ricevere del ghosting, potete immaginare da soli cosa significa. Un calderone infelice di senso di impotenza, vergogna, frustrazione, disillusione. Ne abbiamo parlato in modo più approfondito nell’articolo di seguito:

Veniamo alle considerazioni etiche e intellettuali della faccenda. Chi ha fatto del ghosting sa benissimo di sbagliare, una parte della sua coscienza ancora misericordiosa sa quanto sia miserabile, illusoria e manipolatrice. Il ghoster decide semplicemente di ignorare a priori ogni contatto avvenuto in rete o, anche peggio, si accorge di aver provato qualcosa di forte e si auto-distrugge convincendosi che “le persone conosciute in rete hanno meno valore“.

Questo pensiero, ripetuto da amici, colleghi e parenti, genera un senso di inadeguatezza nel conoscere qualcuno online, che porta le persone a passare il tempo sulle dating app senza una ragione precisa, se non quella dettata dalla noia e dal sentimento appagante che proviamo nell’essere capaci di manipolare gli altri.

Ricevere e fare ghosting

Racconta F, iscritta a Tinder dal 2019.
“Ci scrivevamo da circa tre settimane, siamo passati da Tinder a Whatsapp nel giro di qualche giorno, e poi abbiamo iniziato a raccontarci la nostra vita, quello che ci piace, le nostre esperienze. Insomma, conversavamo normalmente dalle 10 alle 15 ore al giorno, a volte facevamo le ore piccole parlandoci al telefono e ci inviavamo parecchi selfie. Avevo già conosciuto ragazzi online con cui poi non si era concluso niente, ma con lui sentivo una chimica particolare, un’alchimia solo nostra regolata da una perenne curiosità […] ci siamo accordati per vederci un sabato pomeriggio di Agosto. Naturalmente non è mai arrivato. Mentre lo chiamavo ha bloccato il mio numero, il mio instagram, ed eliminato il collegamento su Tinder…nell’arco di 4 minuti si è dissolto nell’aria mentre io ancora aspettavo il tram per tornare a casa, con il morale sotto le scarpe. È stato come scendere al buio le scale e credere che ci sia ancora uno scalino… il piede cade nel vuoto, traumatizzato e ancora memore della sensazione di precarietà che lo scalino fantasma aveva creato nella mia mente”

Subire ghosting è doloroso e demoralizzante, si ha la sensazione di aver costruito un castello di dolcetti e di averlo visto sciogliersi come cioccolato al sole. Ci si sente defraudati della propria capacità intellettuale, ci si scopre a odiare un po’ se stessi per aver creduto ad una bugia costruita a regola d’arte. Alle volte si rischia di perdere un po’ della propria solarità e buona fiducia nel prossimo.

Continua F.
“Mi è capitato all’inizio di fare ghosting. Si trattava dei primi periodi in cui usavo le app di dating, ma comunque non mi sono mai spinta fino ad aver dato appuntamento a qualcuno senza poi palesarmi. Chattavo con dei ragazzi e gli davo il mio account instagram solo per per salire i follower, poi sparivo. Credo di averlo fatto perlopiù perché la conversazione non mi entusiasmava ma non volevo dire al ragazzo di turno che non mi piaceva, senza dargli una precisa spiegazione. Certo mi sono sentita male, un po’ cattiva e superficiale, ma solo quando ho ricevuto del ghosting ho capito che in realtà quanto può ferire… la chiusura totale e precipitosa di tutte le comunicazioni pone un tono drastico a qualsiasi spiegazione razionale.”

Chi fa ghosting o semi-ghosting – cioè chi pratica la sparizione temporanea intermittente – il più delle volte non ha intenzioni cattive o malevole, è semplicemente mosso da sentimenti di noncuranza e menefreghismo di quelle che sono le emozioni altrui. Danno per scontato che, appunto perché le conoscenze online sono più volatili e immediate, anche la loro fine può essere veloce e silenziosa, gettata in fretta e furia nel dimenticatoio come un torsolo di mela nella spazzatura.

ItsYourBoo: la app acchiappafantasmi

Veniamo quindi alla nuova idea del titano delle dating app. Tinder, per minimizzare il problema di chi ha fatto del ghosting, cioè quello di sentirsi “sporco”, lancia un microsito dove si ricevono consigli e frasi ad hoc per ritornare sul campo di battaglia e controllare se il “bersaglio” ci sta ancora aspettando. Nella sostanza, delle frasi rompi ghiaccio che possono far ripartire la chiacchierata, sempre che l’altra persona ne trovi la voglia e il senso.

Il procedimento è semplicissimo. Si apre It’sYourBoo e con il tasto “cominciamo!” si inseriscono i nomi Tinder del ghoster e del ghostato. A quel punto è solo necessario specificare per quale motivo si dovrebbe riprendere a parlare, con quattro diverse possibilità.

“Per riaccendere la fiamma”
“Per essere amici”
“Per scusarmi di aver fatto ghosting”
“perché la Cuffing season sta arrivando”. -dall’inglese, cuffing season fa riferimento a un breve periodo di tempo, di solito fra Dicembre e San Valentino, dove le persone cercano partner a breve termine con cui tenersi caldi nei mesi più freddi.

Et voilà, un misto di ironia e sagacità che stupisce nella sua perfetta concomitanza con la festa dei mostri.
L’idea è piacevole in sé e i suggerimenti sono così demenziali che è impossibile non prenderla sul ridere.

ItsYourBoo sta realmente funzionando?

Non molto. Certo, chiunque la scopre un giro sopra se lo fa anche, inserisce due nomi (anche a caso) e si legge qualche frase da inserire nel repertorio di quelle già fatte e già dette.

Una volta ottenuta la frase che sembra suonare meglio, si può fare copiaincolla e poi inviarla su Tinder. Partendo dal presuposto che realmente qualche ghoster trovi il coraggio di farsi vivo, davvero lo farebbe utilizzando una frase ironica e assurda? Allieato a questo pensiero si accostano anche moltissimi personaggi che hanno fatto ghosting e che non hanno alcuna intenzione di ritornare sui propri passi.

Si, esistono anche i cattivi, e reali rischi a cui fare attenzione online. I sondaggi su Instagram mostrano che un buon 80% dei desaparecidos non scriverebbe nuovamente alla persona da cui si è dileguato, però ammette di sentire un senso di colpa e di aver pensato almeno una volta di scusarsi. Forse uno spiraglio di speranza