Di Orlando Bloom (38) sembrava interessare solo la vita sentimentale che ,dopo la fine del matrimonio con la top model australiana Miranda Kerr (32), era stata alquanto altalenante. Oggi l'attore ha un rapporto più equilibrato con l'ex moglie, per amore del figlio Flynn (4), mentre non si ha alcuna conferma di un consolidamento della sua relazione con la  giovane Selena Gomez (23). Il loro potrebbe essere definito un legame a intermittenza o per meglio dire “on/off”.

Dal punto di vista professionale, dopo la conclusione della trilogia de Lo Hobbit (2014), ha lavorato a due film: Digging for fire di Joe Swanberg  e Unlocked di Michael Apted.

Ora Orlando è tornato a far parlare di sé, ma per una buona causa: la visita ai profughi siriani in Macedonia. Al pari di star come Angelina Jolie (ambasciatrice per l'UNHCR, l'ente dell'Onu che si occupa dei rifugiati) e i coniugi Beckham (David è ambasciatore Unicef), anche la stella de I Pirati dei Caraibi si impegna nel sociale.

Arrivato nella cittadina di Gevgelija (Macedonia) insieme a un equipe Unicef,  si è fermato nei siti in cui i profughi siriani, in fuga da una guerra che dura ormai da quattro anni, trascorrono le loro giornate sperando in un futuro migliore.

Orlando Bloom è Good Will Ambassador dell’Unicef dal 2009 e in questo ruolo si è concentrato particolarmente sui bambini, che costituiscono il nostro futuro, e come padre non poteva ignorare la tragedia di queste piccole vite.

“Questi bambini hanno attraversato alcuni tra i percorsi più spaventosi al mondo. Ho parlato con bambini che hanno sopportato viaggi terrificanti, spesso in condizioni climatiche estreme e molti avevano con sé soltanto quelle scarpe e quegli abiti che avevano addosso. Queste persone vengono portate da una parte all’altra, attraversano confini senza sapere se sopravvivranno. E se arrivano tranquillamente alla destinazione finale, anche lì non hanno un futuro assicurato. Noi abbiamo il dovere di proteggerli e aiutarli.”

Il bel Legolas de Il Signore degli Anelli non è nuovo a queste esperienze nel sociale. Già l’anno scorso, sempre con Unicef, si è recato in Giordania per visitare un campo di rifugiati siriani, mentre in primavera è volato in Liberia durante l’emergenza Ebola.

Ha voluto tastare con mano la situazione in uno dei quartieri più poveri di Monrovia, per poter promuovere degli aiuti concreti.

Il denominatore comune dei suoi viaggi, in Africa come in Europa, consiste nel proteggere e sostenere i bambini e le loro famiglie.

Il campo di Gevgelija (Macedonia) è un sito per la registrazione dei migranti che hanno, così, la possibilità di chiedere asilo ai Paesi europei.

Bloom, durante questa esperienza, ha incontrato i profughi e scherzato con alcuni ragazzini, salendo anche su uno dei treni che ogni giorno portano le persone verso nuove destinazioni: la maggior parte dei siriani transitanti dalla città macedone è diretta in Germania e in Austria, passando attraverso la Croazia.

Per quanto riguarda il lavoro, buone nuove per i fan della saga dei I pirati dei Caraibi: con il quinto film "Dead Men Tell No Tales" Orlando Bloom tornerà a vestire i panni di Will Turner. Non ci sono ancora notizie riguardo a un ritorno  di Keira Knightley (31), anche se questo appare più difficile. Le riprese sono iniziate a febbraio e l’uscita del film è prevista per luglio 2017.

Nel cast saranno sicuramente presenti Johnny Depp (52), il mitico Jack Sparrow, e Geoffrey Rush (64) nei panni del capitano Barbossa. La novità della serie, invece, è costituita dall'ingresso di Javier Bardem (46) nel ruolo del terribile capitano Salazar.

Orlando Bloom in visita ai profughi siriani

L’attore, ambasciatore Unicef, ha deciso di vivere un’esperienza forte portando speranza alle persone in fuga dalla guerra  

Questa volta la curiosità suscitata da Orlando Bloom non riguarda la sfera sentimentale, ma una nobile causa.

L’attore ha fatto parlare di sé in positivo, andando a visitare un campo  di profughi siriani in fuga da una guerra che sembra interminabile. Si è recato in una cittadina macedone per conto dell’Unicef di cui è ambasciatore dal 2009. Ha voluto vedere dal vivo la situazione e portare un po’ di speranza là dove ci sono disperazione e miseria.

Ha pensato in particolar modo ai bambini, lui che è padre di un bambino fortunato di 4 anni, Flynn, avuto dalla ex moglie, la supermodella australiana Miranda Kerr.

“Ho parlato con bambini che hanno sopportato viaggi terrificanti”  ha affermato con triste stupore, aggiungendo che “noi abbiamo il dovere di proteggerli e aiutarli.” Così il Legolas de Il Signore degli Anelli si è messo in gioco in prima persona. Va detto che non è nuovo a iniziative sociali di questo genere, avendo già partecipato ad altri eventi a carattere umanitario.

Ha cercato di conoscere la situazione di grande difficoltà in cui vivono queste persone, parlando con loro e portando anche il suo  sorriso.

Si può certamente affermare che Orlando non è solo bravo nel suo lavoro di attore, ma lo è anche nel  sociale. Tornando alla sua attività artistica, nel 2017 lo vedremo sul grande schermo vestire ancora i panni dell’intrepido Will Turner nel quinto episodio de I Pirati dei Caraibi.

Per tutte le fan… le riprese sono già iniziate!

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